Motori
Ci giungono domande di lettori che chiedono:”Perche’ le gare Indy car non attraggono piu’ folla, in molte piste americane? Come mai le tribune sono vuote o semivuote?
Ci sia concesso, di esporre rapidamente, grazie alla nostra esperienza di vita vissuta tra piste e motori, le ragioni della “carenza” di prestigio della... una volta, “prestigiosa” serie monoposto USA.
New York.1) Correvano gli anni d’oro delle corse automobilistiche Usa che si fregiava col nome CART, la serie nata nel 1979 che raccoglieva il meglio delle quattro ruote con A.J.Foyt, gli Unser, Rich Mears, Johnny Rutherford,Bobby Rahal, Danny Sullivan, (tutti plurivincitori della 500 miglia Indy) ed offriva spettacoli elettrizzanti in citta’ nazionali lasciandoci un retaggio che tutt’ora fa invidia.
Il palmares di questa competizione offre pagine zeppe di successi ottenuti in 25 anni di vita, perdurando nel 2004, quando nasceva la CHAMPCAR , “creatura” del magnate di Wheeling, Gerald Jerry Forsythe, che in coppia con l’industriale Kevin Kalkhoven decise di continuare sulle orme della Cart creando la serie piu’ seguita-Nascar compresa, e dirigendo altresi due suoi team Indeck.
Fu un successo inaudito.Rapidamente dalle piste americane la serie apparve in Messico, Australia, Canada, e...si, anche in Europa. Con le piste sopraggiunsero piloti di fama mondiale come Mario Andretti, Emerson Fittipaldi, Nigel Mansel Jacques Villeneuve e tanti altri ancora. Anche gli sponsor americani,canadesi e messicani lottavano per avere il miglior posto sulla macchina e sul podio.
Come noto la Honda vinse tutte le corse e lo fa tutt’ora nella Indyca, mentre tanti costruttori di motori sono disperatamente alla ricerca di un “mercato” per i loro motori.
Tutt’ora esistono troppe corse di diversa serie,con la NASCAR solida sul trono con i suoi milioni, intesa a decimare le monoposto.
2) Anche la Nascar pero’ si trova in acque procellose con la riduzione di fans i quali incappano in prezzi esosi, e suda a collegarsi con la nuova generazione.
Soltanto la F.1. e’ in auge. Perche? La Formula di Ecclerstone presenta il piatto con la crema e piloti di fama e oltre all’ ingegnosita’ tecnica. Le monoposto Usa hanno perso quel glamour di attrazione, fratturata, povera, e i piloti divenuti “sterili”, incapaci di accattivarsi uno sponsor. Macchina e pilota hanno perso, insomma, il “carattere” degli anni d’oro.
3) Le corse hanno perso anche tanti giornalisti che conoscevano la materia e la trattavano con i guanti bianchi, sapendo quello che scrivevano.. Oggi, basta una Internet che prontamente appaiono dozzine di neo giornalisti i quali si preoccupano di possedere la “hard card”(pass) de rapportare se “c’era gente o no in tribuna, oppure telecronisti che svengono al solo pronunciare il nome di Danica Patrick.
4) Oggi abbiamo Danica Patrick e Milka Duno che si presentano alle corse ad ali spiegate, e seminude dinanzi alla macchina fotografica di pubblicazioni.. Certo che sono carine e sexy al punto da diventare un “ simbol” per centinaia di fans che vanno alla corsa per “vedere” se Danica o Milka riescono a piazzarsi rispettivamente nella pole position, onde far piacere,ovviamente, al solido sponsor.
5) La Indy car decreto’ il suo atto di morte allorche’ firmo con la Versus TV che offre qualche spettacolo “passabile”,ma il canale e’ oscuro, freddo, e nessuno lo segue, prima di tutto gli sponsors.
6)La Irl, che Tony George acquisto’ da Gerry Forsythe nel 2008 ha fratturato in piu’ parti lo sport motorizzato. Esisteva, abbiamo detto, sin dal 2004 la serie CHAMPCAR ,in prima linea con i suoi piloti nazionali e mondiali.
Lo stesso Forsythe si era slanciato ad acquistare circuiti in Messico ed in Inghilterram si parlava di gare in Russia, Corea ed Inghilterra , ma tutto svani’ allorche’ il “boss” di Indianapolis iniziava una guerra fratricida col proposito di far sua la serie. Ma Jerry Forsythe ovviamente vista la burrasca in porto, decidette di abbandonare.
Fu una perdita penosa, che ingalluzzi’ George. Ma ahime’ il diavolo fa le frittelle col buco, debiti, perdita di sponsors, piloti che venivano cercati con la candele specie per la 500 miglia di Indy, pessimo giudizio del “combattente dell’Indiana costrinsero la signora Mary Hulman, consorte del defunto Tony, il quale aveva lasciato in eredita’ il Colosseo d’acciaio, che versava in debiti, defen estrava l’incauto Tony George che oggi e’ ridotto a dirigere in sordina un team col suo figliastro. Ed Carpenter
7)Tutto questo i “teen age” l’hanno inparato e si astengono dal supportare una serie che di automobilismo ha soltanto il nome, salvato a volte con una o due vittorie di piloti affiliati nel clan di Chip Ganassi o Roger Penske, mentre il team Newman/ Carl Haas (il pilota attore patron del team, Paul Newman, ci lascio’ 2 anni or sono) e’ tenuto in vita dall’industriale motoristico Carl Haas, a sue spese.
E la gioventu’? Date loro un casco, due guanti ed un Go -Kart e li vedrete nei Kartdrodomi sognanti di diventare un giorno “Grandi” come quelli degli anni d’oro.
E’ abbastanza tutto questo?
LINO MANOCCHIA