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"IL FASCINO DELL'IMMAGINE": DAL MECENATE ALFREDO PAGLIONE 56 OPERE ALLA CITTÀ DI PESCARA

Pescara e provincia

Al Museo d'Arte Moderna Vittoria Colonna in esposizione permanente grandi capolavori di Arturo Carmassi, Gastón Orellana e Claudio Bonichi, realizzati dal 1968 al 1997: è la decima donazione del collezionista alla terra d'Abruzzo, per un totale di circa millecinquecento opere


 

Pescara, 21 maggio 2014 - Cinquantasei capolavori di tre grandi maestri del Novecento in dono alla città di Pescara. Continua a seminare bellezza, Alfredo Paglione, il mecenate e collezionista d'arte che per il capoluogo adriatico ha selezionato dipinti dei maestri Arturo Carmassi, Gastón Orellana e Claudio Bonichi, riunendoli nella mostra "Il fascino dell'immagine. Tradizione e modernità" in esposizione permanente al Museo d'Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara da venerdì 23 maggio 2014, quando alle ore 11.00 è in programma il vernissage con la partecipazione di Alfredo Paglione e il critico d'arte Sandro Parmiggiani, curatori della mostra, Luigi Albore Mascia, Sindaco di Pescara, e Augusto Di Luzio, presidente della Commissione consiliare Cultura.

La mostra comprende per ciascun artista, gruppi di opere abbastanza omogenei, realizzati in tempi circoscritti: i quindici dipinti, ai quali s’aggiungono sette disegni, di Arturo Carmassi recano date comprese tra il 1968 e il 1972; i ventuno dipinti di Orellana sono datati tra il 1973 e il 1974; le tredici opere di Claudio Bonichi portano date tra il 1980 e il 1997, anche se la loro quasi totalità (dodici su tredici) è stata realizzata in un arco di tempo relativamente più breve, tra il 1988 e il 1997, e comunque l’ispirazione dell’artista è unitaria. Diversi i temi trattati - in Carmassi, le metamorfosi del Minotauro, i cavalieri e le fanciulle che celano le sembianze del proprio volto dietro turbanti e tessuti; in Orellana, gli allucinati, grotteschi personaggi che popolano il teatro ove vanno in scena le sue allucinate rappresentazioni; in Bonichi, i fiori e i frutti quasi sospesi nel vuoto del nulla, e le divine fanciulle che languidamente paiono perse nel loro mondo di sogni - ma che potrebbero essere ricondotti a unità se letti come una personale riflessione dei tre maestri sugli eterni temi del rito, della morte e dell’eros.

I capolavori costituiscono una nuova donazione di Alfredo Paglione alla terra d'Abruzzo dove, così, diventano dieci le sale d'arte allestite con opere provenienti dalla collezione Alfredo e Teresita Paglione, oltre al Colonna di


Per l'occasione, è stato realizzato un catalogo con testi di Sandro Parmiggiani, Giovanni Gazzaneo e Alfredo Paglione edito da Ianieri Edizioni.Pescara: Vasto (Palazzo D'Avalos), Chieti (Museo Barbella, Palazzo De' Mayo, Università "d'Annunzio"), Tornareccio (sala d'arte Ottavio Paglione e numerosi mosaici nel “Museo en plein air”), Castelli (Museo delle Ceramiche), Atessa (Museo Sassu), cui si aggiungono gli otto mosaici dedicati a Giovanni Paolo II disseminati in vari centri della nostra regione, per un totale di circa 1500 opere.

 

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