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Mercoledì, 27 Dicembre 2017 18:46

Ius soli. Mancano i numeri. C'è chi chiede prolungamento legislatura per approvarlo

Domattina la conferenza stampa di fine anno del premier Gentiloni, mentre Mattarella si avvia a sciogliere le Camere; la data ipotizzata per le urne è il 4 marzo ma qualcuno chiede di prolungare per approvare Ius soli.

Appello degli 'Italiani senza cittadinanza' al capo dello Stato per approvare prima lo Ius soli, ma mancano i voti.

La Costituzione della Repubblica italiana compie oggi 70 anni. Il ministro dello Sviluppo Calenda: serve una nuova Costituente, perché le riforme non vanno fermate.

"#70anni Evviva la #Costituzione". Con questo messaggio pubblicato su Twitter, il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ricorda l'anniversario della promulgazione della Carta Costituzionale. Intanto domani giovedì 28 dicembre terminerà la XVII legislatura della Repubblica. Ambienti parlamentari danno infatti ormai per scontato che il presidente Sergio Mattarella scioglierà le Camere allo scadere di questa data, giorno in cui il premier Paolo Gentiloni congederà di fatto il suo mandato nel corso della conferenza stampa di fine anno, prevista per le 11 (verrà trasmessa anche attraverso la webtv).

Il timing sembra definito anche perché, agli occhi del Quirinale, con il mancato numero legale verificatosi in Senato sullo ius soli, dal Parlamento è giunto un chiaro segnale che la legislatura può chiudere i battenti. Eppure quello dello ius soli è un capitolo che, nonostante la pausa natalizia, non smette di alimentare forti polemiche. I ragazzi del "Movimento italiani senza cittadinanza" (ovvero quelli nati in Italia o all'estero da genitori stranieri ma comunque cresciuti nel nostro Paese) con una accorata lettera chiedono al Capo dello Stato di "non lasciarli soli" nella loro battaglia per far approvare ora la legge sulla cittadinanza. E da sinistra si moltiplicano gli appelli per l'approvazione.

"Auspichiamo che Mattarella "valuti di non sciogliere le Camere fino a quando questa legge di civiltà non sarà approvata", sottolinea Angello Bonelli dei Verdi mentre Barbara Pollastrini del Pd spiega: "abbiamo il dovere di provarci". Liberi e Uguali, con il senatore Federico Fornaro, ricorda che "se Pd ed M5S avessero avuto più coraggio" lo ius soli sarebbe legge laddove il capogruppo Mdp alla Camera Francesco Laforgia rilancia: "Se ci fosse un sussulto di dignità da parte del Parlamento e del Governo noi non faremmo mancare il nostro sostegno incondizionato". Sul fronte opposto, Lega e FI ribadiscono il loro "no" al provvedimento: "è una legge che non serve, la cittadinanza deve essere una conquista e non un regalo", sottolinea Roberto Calderoli. Ma lo ius soli, salvo colpi di scena clamorosi, finirà, in questo giro, nelle calderone delle cose non portate a termine. Al Senato mancano i voti centristi della maggioranza di governo e manca anche quell'asse tra Pd e M5S che aveva garantito l'ok al biotestamento. Del resto, il mancato numero legale in Aula ha stoppato, lo scorso 23 dicembre, una legge su cui in pochi, sin dalla sua calendarizzazione, ormai scommettevano. E Mattarella, sciogliendo le Camere prima della ripresa dei lavori, prevista sulla carta il 9 gennaio, non potrà che prendere atto del segnale arrivato da Palazzo Madama. Il 28, perciò, si chiuderà la legislatura iniziata il 15 marzo 2013

Il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per i diritti umani, afferma che se lo Ius soli è stato affossato la responsabilità è (anche) del Pd: "Attribuisco la colpa - ha detto Manconi intervenuto questa mattina a Radio anch'io - per un verso alla destra, che ha mobilitato la paura manipolandola e presentando questo provvedimento sacrosanto e saggio come una misura che puntasse ad attribuire la cittadinanza italiana a coloro che sbarcano quotidianamente sulle nostre coste, il che rappresenta un falso clamoroso".

Manconi ha poi lanciato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché prolunghi la legislatura per approvare la legge: "Ma chi l'ha detto, che si debba votare il 4 marzo? E chi ha stabilito che le Camere si sciolgano tra 24 o, al più, 48 ore? Lo sostengono tutti ed è l'ipotesi più probabile, ma a tutt'oggi - alle ore 13 di mercoledì 27 dicembre - il solo ed esclusivo titolare del potere di sciogliere le Camere, ovvero il Presidente Sergio Mattarella, non si è ancora pronunciato", ha affermato in una nota.

Si aggiunge anche Gianni Cuperlo. "Con una conclusione che mortifica le ragioni del diritto e della democrazia. Quegli scranni vuoti al Senato nell’ultimo giorno utile, la fuga dei senatori 5 Stelle, quel brindisi leghista, il dispiacere profondo per quelle assenze di parlamentari del Pd, sono una immagine da cancellare. Per la loro sensibilità a questa battaglia io dico che adesso è il momento giusto perché il capo del governo e il segretario del partito democratico chiedano al presidente Mattarella di prolungare la legislatura di pochi giorni".

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