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Venerdì, 26 Luglio 2019 21:02

Montesilvano. Deleghe ai consiglieri comunali, PD. "allargamento assessorati"

" Deleghe e compiti debbono essere precisi e limitati in materia non di governo ma di consulenza"

 

"Lo spettacolo che si sta mettendo in scena in questi giorni nelle commissioni consiliari di vigilanza è degno di un teatro dell’assurdo, in cui i personaggi parlano senza ascoltare i propri interlocutori: in democrazia ci sono le parole e le argomentazioni e la discussione non va certo tradotta a colpi di spada ambo per parti". Così il gruppo consiliare PD di Montesilvano Enzo Fidanza - Romina Di Costanzo - Antonio Saccone – Stefano Girosante.

"Come gruppo PD, sin dall’annuncio a mezzo stampa del Sindaco delle nomine ai consiglieri abbiamo presentato un’interrogazione in merito alla loro legittimità di attribuzione, soprattutto in considerazione del fatto che a quegli annunci non corrispondevano atti ma la sola disponibilità di un consigliere ad autorizzarsi ad uscite pubbliche di controllo con la polizia municipale e la guardia costiera, oltre ad annunciate riunioni con Prefetto, polizia provinciale e altre forze armate".

Si legge in una nota "Una volta acquisiti gli atti che non presentano alcuna irregolarità dal punto di vista formale se non per il fatto che fossero state intraprese iniziative preventivamente alla loro attribuzione, l’aspetto ancor più grave che ci premeva sottolineare è il rischio, in base a quanto annunciato a mezzo stampa, di un surrettizio allargamento degli assessorati: consiglieri che hanno palese funzione di raccordo e di interlocuzione a mo’ di assessori nei tavoli esterni, che assistono le forze dell’ordine nelle azioni di controllo e sgombero con il rischio di intralcio alla sicurezza delle operazioni. In ossequio alla consolidata giurisprudenza, tra l’altro richiamata anche negli atti di nomina, ai consiglieri comunali non possono essere assegnate deleghe per compiti di amministrazione attiva e le competenze delegate debbono essere precise e limitate in una materia tecnica non di governo ma meramente propositive e di consulenza. Ora ci pare che si stia davvero sconfinando rispetto a quanto disciplina la normativa del TUEL. E non è certo mettendo in discussione l’operatività di una commissione che si possa distogliere lo sguardo rispetto all’inottemperanza normativa".

Prosegue la nota, "Anche le forze di minoranza hanno a cuore il bene della città ma certo non siamo disposti a legittimare di subordinare gli strumenti tradizionali dell’agire politico per il mantenimento di equilibri politici. In questo contesto indire delle commissioni di vigilanza su un tema rilevante quale quello di approfondire la legalità e la regolarità nell’attribuzione delle deleghe ai consiglieri non ci è sembrato affatto un metodo per perder tempo e utilizzare risorse della collettività per inezie".

Conclude "Il funzionamento dell’ordinamento giurisprudenziale che non è un lampadario che si accende e spegne a piacimento ed è bene ripristinare la cultura del limite alle azioni di ciascuno, all’interno del campo di dettatura normativa".

chiacchiere da ape