Per l'Abruzzo affacciato sul mondo...


 
Mercoledì, 02 Ottobre 2019 16:31

Sciopero in Sevel: "Basta morti sul lavoro".

il 3 ottobre annunciato da USB.

 

Fabrizio Greco era il suo nome, lavorava nello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano di Cassino, era un manutentore, aveva solo 40 anni ed una vita da vivere davanti a sè. Riporta un comunicato USB.

E' bastato un attimo ed i suoi progetti i suoi sogni sono spariti come la sua giovane esistenza. Normale essere sconvolti, rattristati, increduli e vicini ai suoi cari, ma qualche domanda bisogna pur porsela e qualche risposta bisogna pur darla.

Il mondo del lavoro negli anni è profondamente mutato e la competizione ha giustificato molte condizioni che hanno reso i lavoratori più deboli, ricattabili, divisi e anche meno sicuri nei luoghi di lavoro.

Ogni anno ci sono più di 1000 lavoratori che perdono la vita per guadagnarsi da vivere.

"Siamo certi che il modello di lavoro propinato da un’economia vorace e spietata non è ciò che rende l’uomo libero di realizzarsi e guadagnarsi una vita onesta e dignitosa per sè e per la propria famiglia. La frammentazione e la precarietà hanno fatto sì che i lavoratori siano in competizione al ribasso e, nel secondo caso, alla mercè delle aziende che troppo spesso abusano di una condizione di necessità e della totale sudditanza a cui vengono sottoposti. Troppo spesso, anche di fronte a situazioni critiche, i lavoratori preferiscono girare la testa altrove piuttosto che denunciare ciò che non va; sempre di più la rappresentanza sindacale è stata depotenziata a favore del quieto vivere i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti; perfino i rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza ( RLS) hanno perso autonomia ed autorevolezza al punto da accettare passivamente più una prevenzione fatta su carta ( molto teorica ) rispetto a quella della denuncia e della protesta che da sempre ne aveva caratterizzato il ruolo; infine come dimenticare il ruolo degli enti di controllo che non hanno nè un numero adeguato di personale da impiegare né un supporto legislativo snello ed efficace da opporre alle negligenze delle aziende".

E affermano, "Il fatto che le aziende abbiano bisogno di competere non può giustificare atteggiamenti troppo permissivi in materia di sicurezza".

 

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