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Sabato, 11 Aprile 2020 18:02

Coronavirus, in Italia oggi 619 decessi. 5 punti di strategia di Speranza

"Pasqua2020- la sorpresa" cartoon di Marco D'Agostino "Pasqua2020- la sorpresa" cartoon di Marco D'Agostino

Sono 19468 i morti in Italia nella crisi coronavirus.

Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 619 decessi, come rende noto la Protezione Civile. I guariti totali sono 32534, con un incremento di oltre 2000 unità nelle ultime 24 ore. I casi attualmente positivi, nel complesso, sono 100269. In isolamento domiciliare 68744 persone, i ricoverati con sintomi sono 28144. In terapia intensiva 3381 pazienti, oltre 100 in meno rispetto a ieri.

Milano, contagi non calano, il doppio di ieri

"Milano merita sempre la maggiore attenzione, non c'è un calo netto e deciso nei contagi, non rilassiamoci, restiamo a casa". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, elencando i dati dei contagi in Lombardia. Nella provincia di Milano il dato è il doppio di ieri: 520 nuovi casi rispetto a 269 per un totale di 13268. In città i nuovi casi sono 262, ieri erano 127, totale 5368. "Non è assolutamente finita, non dobbiamo abbassare in nessun modo la guardia, non dobbiamo pensare che il peggio sia passato perché i dati non sono stabili", ha spiegato. "I dati ci dicono che veramente non è finita, non rilassatevi, è vero che il trend è migliore di settimana scorsa ma non ci fa ancora stare tranquilli", ha aggiunto.

In Lombardia i positivi sono 57592 con una crescita di 1544 con quasi 10mila tamponi, mentre ieri c'erano stati 1246 nuovi casi con 9.372 tamponi. I deceduti sono 10511 con 273 nuovi decessi mentre ieri c'era stata una crescita di 216. I ricoverati non in terapia intensiva sono 12.026 con un aumento di 149 mentre ieri erano aumentati di 81, i ricoverati in terapia intensiva sono 1174 con un calo di 28 mentre ieri erano in calo di 34. Sono i dati resi noti dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

Si legge su Ansa poi, "Sta uscendo una linea guida che prevede che la quarantena duri fino al 3 maggio", dice l'assessore Gallera, spiegando che il periodo di 14 giorni previsto finora sarà quindi allungato fino a quella data per tutti i positivi. "Chi è a casa dal lavoro avrà un certificato dal medico di allungamento della quarantena - ha aggiunto - fino al 3 maggio. I 14 giorni servono per vedere se compaiono i sintomi, ma molte persone poi sono ancora positive quindi a garanzia di tutti allunghiamo il periodo. L'idea, poi, è di fissarlo a 28 giorni in via definitiva".

I 5 punti della strategia di Governo contro il covid19.

"La crisi non è superata. Abbiamo bisogno di investire ancora, con tutte le energie che abbiamo, sul nostro sistema sanitario nazionale. Lo abbiamo detto prima dell’emergenza coronavirus e ora dobbiamo continuare a metterlo al centro, perché è uno strumento fondamentale nella vita di ogni cittadino". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della videoconferenza di presentazione del Covid Intensive Care, con il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini. "Siamo ancora dentro una fase difficile, dobbiamo mantenere ancora il massimo del rigore", sottolinea Speranza, che ricorda la firma, ieri, del dpcm da parte del premier Giuseppe Conte che proroga al 3 maggio le misure emergenziali.

Spiega il ministro che c'è "un indirizzo chiaro e netto, su cinque punti".

Il primo, in particolare, illustra Speranza, "non può che essere quello di continuare con la prudenza, il distanziamento sociale, i comportamenti corretti chiesti a tutti nelle ultime settimane che restano la vera chiave".

Poi ci sono altri quattro punti fondamentali. "Gli investimenti sull’assistenza territoriale: dobbiamo potenziarla il più possibile, rafforzare la capacità di prossimità, la domiciliarità, l’assistenza delle nostre reti territoriali, una chiave straordinaria per contrastare l’epidemia. Investiremo risorse significative nel prossimo dpcm di aprile, così come metteremo risorse anche sui Covid Hospital. Lo abbiamo visto in questi giorni: avere Covid Hospital è sicuramente la strada giusta perché gli ospedali misti si sono prestati a dinamiche che hanno favorito, in alcune circostanze, il contagio. Questi spazi invece ci aiutano a contenere l’epidemia e dovremo mantenerli a prescindere da quello che avverrà nei prossimi giorni".

La soluzione definitiva all’emergenza, sottolinea il ministro, "arriverà col vaccino e fino a quando non ci sarà non dobbiamo abbassare la guardia. Il sistema deve essere all’altezza e farsi trovare pronto anche rispetto a ulteriori ipotesi negative, che non auspichiamo ma che non possiamo escludere completamente".

Ancora, prosegue il ministro, altro punto è che "dobbiamo insistere sulla strategia dei tamponi, anche sierologici. Stiamo costruendo una mappatura nazionale che ci consenta di capire esattamente quello che è successo fino ad ora".

Da ultimo, "stiamo lavorando per accelerare una App che utilizzi al meglio le innovazioni tecnologiche", per "monitorare più velocemente i contatti stretti di ciascun paziente positivo e di avere uno strumento, sul telefonino di ogni paziente, anche di contatto con l’autorità sanitaria". La sostanza, sottolinea Speranza, "è avere una strategia per l’emergenza ma anche per costruire una fase nuova in cui guardiamo al futuro rafforzando però il Servizio sanitario nazionale. E il lavoro fatto dall’Emilia-Romagna in queste settimane è andato in questa direzione".

Serve, insomma, conclude il ministro, "una strategia che deve portarci a dare una risposta di sistema che porti le famiglie e le imprese a ricominciare a vivere pienamente le proprie esistenze".

 

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