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Mercoledì, 30 Dicembre 2020 18:57

Montesilvano/Monumento ai caduti di Verzieri: sagoma spostata e senza doppio basamento.

il monumento ieri e oggi, indicato il doppio basamento con una freccia il monumento ieri e oggi, indicato il doppio basamento con una freccia

 Guerino D'Agnese: "Almeno il povero caduto rimettetelo in asse con la tomba..e' di bronzo..basta qualche operaio del Comune per spostarlo!!"

Guerino D'Agnese, montesilvanese, figlio dell'assessore Giuseppe che ebbe l'iniziativa di costruire il monumento ai caduti del 1968, con un bando che aveva in Giuria come presidente Vicentino Michetti, fa sapere, sul gruppo Piazzetta di Montesilvano, che la sagoma è stata spostata e fa notare che il doppio basamento originale è stato tolto. (foto) Il monumento era in Piazza Diaz, davanti a Municipio, ora riallocato in piazza Indro Montanelli, poco visibile, sono tanti i cittadini che lo rivorrebbero sul posto originario.

"Ecco com'era.. guardate, in altro post, come l'hanno ridotto il Monumento dedicato ai nostri GIOVANI CADUTI NELLE GUERRE. Oltre all'allocazione era sollevato con un ampio basamento di marmo rosso.. sparito!"

E scrive, indignato:

"... Almeno il povero caduto rimettetelo in asse con la tomba.. e' di bronzo..r basta qualche operaio del Comune per spostarlo!! Il basamento di marmo rosso a doppio sobbalzo non esiste più, il povero caduto giace storto su una precaria base di cemento e pietrisco...che le intemperie hanno pure consumato. Non si evince da questa foto che alla distanza di un metro c'è un alto recinto verde a protezione di un traliccio della telefonia di una ventina di metri. Arrivati a questo punto quello che rimane del monumento potevano direttamente metterlo dentro il recinto...così ci avrebbero evitato la visione di questa bruttura!! EVITATE L'IPOCRISIA DI APPORVI CORONE!!"

 Vinicio Verzieri, l'autore vincitore del bando, racconta la storia della nascita di questo monumento.

L’associazione “Combattenti e Reduci di guerra”, sotto l’iniziativa di Giuseppe D’Agnese, nel 1968 circa bandì il concorso per la realizzazione di un Monumento ai Caduti. Partecipai con un bozzetto che avevo e vinsi con alla presidenza della Giuria Vicentino Michetti. Nel 1970 iniziarono in economia i lavori e il 4 Novembre dello stesso anno ci fu l’inaugurazione. In seguito l’Opera fu ceduta al Comune di Montesilvano. L’idea degli organizzatori verteva su un contenuto “nostalgico” basato su elementi di residui bellici (come il cannone poi messo in una rotonda circolatoria) e divisa militare. Ho abbattuto queste barriere e ho concepito un qualcosa che abbracciasse il concetto di guerra inteso non solo come scontro bellico, ma la sconfitta che l’uomo riceve da altri che fanno abuso di potere e frutto anche d’ignoranza. Così il soldato è divenuto l’uomo nudo “morente”, scarno e sofferente, che mette in evidenza la sua anatomia “viscerale” che esalta il linguaggio scultoreo ed è minacciato di morte fisica e morale dalla “burocrazia” rappresentata dal corpo opprimente disposto sopra il morente per tutta la sua lunghezza. Questa protuberanza ha sezione esagonale che evoca la forma di una bara e di un’arma come un lancia missile o altra macchina bellica. Al centro in alto c’è stato un foro nel quale ci sono stati messi i resti di alcuni Caduti. Il morente è di bronzo, mentre le strutture scultoree in cemento bucciardato, il basamento è rivestito di granito rossastro (che richiama il sangue) e due pietre, una delle quali scomparsa subito palla originale di cannone. Il corpo verticale è in equilibrio compositivo con quello orizzontale e simboleggia oltre alla magrezza, dal ritmo delle traverse orizzontali, che evocano le costole, lo slancio verso l’alto dove c’è il di sopra delle parti il sole-cellula.

Sottolineo la sensibilità, il senso umano e religioso cristiano e non, degli amministratori che l’hanno distrutto e anche dell’opposizione, nonché di quelli che si sono succeduti. Mentre ringrazio una signora che piangente, per strada, mi chiede il perché l’hanno tolto dove c’era il nome di suo fratello deceduto in guerra. Oggi al posto del Monumento c’è una fontana non malata (di memoria pastonchiana), ma nata morta.

chiacchiere da ape