Decine di migliaia di feriti. In Siria, nelle zone sotto controllo delle forze ribelli, centinaia di famiglie si trovano ancora tra le macerie Sale a oltre 9.600 morti e 45mila feriti il bilancio del terremoto in Turchia e Siria: l'Afad, Autorità turca per la gestione delle emergenze e dei disastri naturali, ha riferito che sono 7.108 i morti accertati nelle province di Kahramanmaras, Gaziantep, Sanliurfa, Diyarbakir, Adana, Adiyaman, Osmaniye, Hatay, Kilis, Malatya e Elazig, e 40.910 i feriti. Si legge sulle agenzie di stampa.
Dopo la prima scossa, è stato poi reso noto, se ne sono registrate altre 648, una delle quali, la più forte, di magnitudo 7,6, con epicentro Elbistan. Nelle zone colpite sono stati dispiegati oltre 96.600 agenti dipendenti di Ong, squadre di ricerca e soccorso, volontari. E' stato inoltre allestito un ponte aereo per il trasferimento di personale e materiale da Istanbul, Ankara e Smirne. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ieri ha proclamato uno stato di emergenza di tre mesi in 10 tra le province più colpite, sarà oggi in visita in alcune zone. Secondo l'ufficio di presidenza ad Ankara, il capo dello stato turco andrà a Kahramanmaras e Hatay, oltre che a Pazarcik, epicentro del terremoto. In Siria, nelle zone sotto il controllo di Damasco, i morti sono 1.250, i feriti 2.054, secondo quanto pubblicato dal ministero della Salute siriano su Facebook. Questi dati si riferiscono alle province - o parte di esse - di Aleppo, Hama, Latakia, Tartus, e le aree di Idlib in mano alle forze governative.
Il premier siriano, Hussein Arnus, si è recato in visita oggi nella provincia di Latakia per supervisionare i lavori di ricerca e soccorso nell'omonima capitale provinciale. Secondo l'agenzia Sana il premier ha quindi incontrato vari residenti nel quartiere di Raml al Shamali. Alle cifre del governo si sommano quelle relative alle zone sotto controllo delle forze ribelli, 1.280 morti e 2.600 feriti nelle province di Idlib e Aleppo di cui hanno riferito i Caschi Bianchi su Twitter, insistendo sul fatto che il bilancio si aggraverà drammaticamente perché "centinaia di famiglie si trovano ancora tra le macerie a più di 50 ore dal sisma". Oltre 360 edifici sono andati completamente distrutti, hanno sottolineato, oltre un migliaio sono rimasti gravemente danneggiati.
Il Papa ha incoraggiato tutti ad essere solidali con le popolazioni di Turchia e Siria colpite dal devastante sisma. "Penso alle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai famigliari delle vittime e a quanti soffrono per questa devastante calamità", ha detto il Pontefice all’udienza generale. Bergoglio ha ringraziato "quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi fratelli e sorelle possano andare avanti davanti a questa tragedia e chiediamo alla Madonna che li protegga".
Disperso Angelo Zen
Tajani: "Il cittadino irrintracciabile era a Kahramanmaras, non sappiamo dove si trovasse quando c'è stato il terremoto" E' ''Angelo Zen'' il cittadino italiano che ''è irrintracciabile'' al momento in Turchia dopo il terremoto. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento dall'unità di crisi con lo 'Speciale terremoto' del Tg3. Si tratta di ''un imprenditore veneto della provincia di Vicenza'', ha detto il ministro. ''Siamo riusciti a contattare tutti gli italiani che erano nella zona del terremoto, manca solo un italiano che non siamo riusciti a contattare, fermo restando che non ci sono collegamenti telefonici, né via Internet è possibile raggiungere le persone''. ''Siamo in contatto costante con la famiglia. Preghiamo tutti di non affollarsi verso di loro, ma abbiamo avuto delega a dare tutte le informazioni sul nostro connazionale che non si trova. Chiediamo a organi di stampa massima riservatezza e rispetto per la famiglia di Angelo Zen'', ha aggiunto Tajani. La famiglia ha confermato che Angelo Zen si trovava ''a Kahramanmaras'', che è ''una città di oltre un milione di abitanti'' nel sud della Turchia colpita dal terremoto, ha detto il ministro degli Esteri. "E' difficile trovare una persona in una città così grande dove sono caduti tanti palazzi. Anche le unità di soccorso faticano a raggiungere i posti'', ha affermato Tajani, aggiungendo che ''c'è ancora molta confusione''. ''Non sappiamo dove si trovasse quando c'è stato il terremoto'', se fosse in un hotel crollato a Kahramanmaras. ''Prima di dare notizie imprecise occorre essere molto prudenti'' ha avvertito. Al momento, ''questo cittadino non risulta contattabile in alcuna maniera'' in quella che è ''una città grande come Torino''.
Nasce sotto le macere una bambina
Appena nata, con il cordone ombelicale ancora legato alla madre ormai morta, è stata trovata tra le rovine di un edificio a Jandairis, cittadina in provincia di Aleppo duramente colpita dal terremoto di lunedì 6 febbraio. La piccola è l'unica sopravvissuta di una famiglia i cui tutti gli altri membri sono morti nel crollo del palazzo di quattro piani. Nella località al confine con la Turchia i soccorritori hanno trovato i corpi del padre, della madre, delle sue tre sorelle, di suo fratello e di sua zia. "Poi abbiamo sentito un rumore mentre stavamo scavando, abbiamo ripulito e trovato questa piccolina, grazie a Dio", ha detto un testimone. La bimba aveva ancora il cordone ombelicale attaccato alla madre. "L'abbiamo tagliato e mio cugino l'ha portata in ospedale", ha proseguito l'uomo. In un video che circola sui social si vede un uomo che porta via dalle macerie un neonato nudo, coperto di polvere, con il cordone ombelicale ancora attaccato. Mentre la temperatura si avvicina allo zero, un altro gli lancia una coperta per coprirlo. La piccola è stata portata in ospedale nella vicina città di Afrin, dove è stata messa in un'incubatrice. Le sue condizioni sono stabili. "Probabilmente è nata sette ore dopo il terremoto", ha riferito un medico, aggiungendo che pesa 3,175 kg ed è quindi nata a termine.