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Lunedì, 20 Marzo 2023 16:37

Popoli/Ospedale, Blasioli in visita ispettiva. Ecco i problemi riscontrati.

Scritto da rednea

 Cronica carenza di personale, Pronto Soccorso sovraffollato, apparecchiature sofisticate e mai utilizzate, condizioni di promiscuità, strutture inagibili e altre criticità.

Nell’ospedale di Popoli Antonio Blasioli, consigliere regionale di opposizione, nel corso della visita ispettiva eseguita l’8 marzo, in particolar modo il Pronto Soccorso, il Centro dei disturbi alimentari e il Centro regionale del risveglio ha riscontrato diverse criticità emerse dai confronti avuti con medici, personale infermieristico ed Oss. "Mi soffermerò inoltre su un caso emblematico di spreco di risorse pubbliche e sulle strutture inagibili a seguito dei terremoti del 2009 e 2016."

Pronto Soccorso

Presenti 4 medici in tutto, tra questi l’ex direttore Francesco D’Atri. Anche il numero di infermieri non è sufficiente. Spesso resta un solo infermiere in servizio, quando ne servirebbero almeno tre per legge. Sono solo 4 gli oss attualmente a disposizione come riferisce il consigliere regionale. Accessi registrati nello scorso anno (2022): 13.500. Popoli un solo medico assiste 50 pazienti a turno. Anche nel Pronto Soccorso di Popoli, come in quello di Pescara, si verificano stazionamenti di pazienti per più giorni, soprattutto ultrageriatrici. La ragione principale, spiegano gli stessi medici del PS, va ricercata nella carenza di posti letto in geriatria, che fa sì che molti pazienti over 80 permangano più del dovuto nel reparto di medicina, finendo soprattutto per affollare il Pronto Soccorso.

Blasioli afferma che ci sia "spreco di risorse pubbliche".

"Aderendo ad una gara della Asl di Chieti, nel 2018 la Asl di Pescara si è dotata di tre sofisticate apparecchiature per la telemedicina, una per ogni ogni nosocomio della Provincia (Pescara, Penne, e Popoli). Stando a quanto acquisito, gli strumenti in questione, che sarebbero utilissimi per consentire consulenze immediate a distanza, specie per la stroke e la neurochirurgia, sono in realtà rimasti al palo, almeno per quanto riguarda Popoli e Penne. Alla collettività sarebbero costate circa 24.000 euro al mese per cinque anni (per un totale di 1.440.000 euro), per poi essere riscattate dalla Asl alla scadenza del contratto di affitto. Tuttavia il servizio non è mai partito, costringendo i pazienti del Pronto Soccorso di Popoli a spostarsi con il personale al seguito verso altri ospedali. Sottolineiamo come grazie ai sistemi di consulto da remoto sia possibile fornire una tempestiva ed efficace presa in carico di pazienti affetti da patologie tempo-dipendenti, come ad esempio l’ictus. Questa apparecchiatura implica una significativa riduzione dei tassi di mortalità oltre che di complicanze".

"Oggi stesso, assieme ai consiglieri comunali del Partito Democratico di Popoli, chiederemo un incontro al Direttore generale della Asl per esigere risposte, rivendicare un’immediata presa in carico delle criticità, e fare una panoramica sugli immobili presenti nell’area dell’ospedale. Alcuni sono stati chiusi a seguito dei terremoti del 2009 e 2016, altri sono stati oggetto di contenzioso giudiziario con le ditte appaltatrici. Occorre fare una ricognizione dei problemi e una stima certa di quando torneranno agibili, in quanto abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di spazi angusti e stanze sovraffollate."

Centro del risveglio

"A seguito della visita del Ministro Schillaci, risalente allo scorso 10 dicembre, ho incontrato il primario D’Aurizio per prendere visione sia dei 6 posti di riabilitazione intensiva (identificata oggi dal cod. 56), che si caratterizza per interventi di recupero di disabilità importanti, sia il piano ristrutturato che accoglierà il Centro regionale del risveglio e di riabilitazione, cioè l’unità di riabilitazione intensiva per pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite, traumatiche e non traumatiche, a cui saranno dedicati 12 posti letto. Al momento si è in attesa degli arredi, che si spera possano arrivare quanto prima, poi occorrerà, anche qui, poter contare sulle giuste unità di personale. Il codice 75 richiede infatti un parametro più alto di infermieri, Oss e terapisti, e ci auguriamo che queste assunzioni vengano previste il prima possibile dalla Asl. A questo proposito monitoreremo da vicino i prossimi atti gestionali."

Centro per disturbi alimentari

"Nel 2013 quella di Popoli è stata individuata come struttura con valenza regionale. Tuttavia, dopo una partenza promettente, ha subito un brusco stop, dovuto in parte al pensionamento di una fetta di personale e in parte alla pandemia Gli effetti del covid sono ancora palpabili. Con l’istituzione delle aree grigie la cardiologia ha occupato alcune delle stanze in precedenza destinate al Centro. Dislocazione che è stata confermata anche una volta terminata l’emergenza, determinando una condizione di promiscuità che permane tutt’oggi e preclude il rispetto della privacy. Oggi il centro è sostanzialmente formato da un solo ambulatorio, in attesa della conclusione dei lavori nei locali situati sopra il CUP. Invitiamo però la Asl a ragionare su questa scelta. Separare gli ambulatori per la diagnosi da quelli del trattamento, in due immobili diversi, non ci sembra affatto funzionale, e oltretutto non risolverebbe neanche l’aspetto della riservatezza. Sarebbe forse il caso di destinare nuovamente al centro un’intera. Ma i problemi non sono finiti. Ad occuparsi del centro, che non è neanche una UOSD, è esclusivamente la dottoressa Andreacola, che è tuttavia incardinata nell’organico di medicina, già di per sé insufficiente. Mancano inoltre un ambulatorio intensivo e un centro diurno. Tutto questo comporta che i pazienti si spostino di regione in regione, generando una corposa mobilità passiva. In sostanza, le persone affette da disturbi dell’alimentazione vengono sradicate dalla propria famiglia e dal proprio territorio - trasferendosi magari a Todi in un periodo di residenza – per poi rientrare e riscontrare il problema della continuità delle cure, che vengono interrotte a causa della mancanza di un centro diurno, col serio rischio di vanificare gli sforzi fatti. Dato che in occasione della giornata del fiocchetto lilla (15 marzo) si è parlato oltremodo dei disturbi del comportamento alimentare, vogliamo chiedere alla Regione e alla Asl l’impegno di riunificare in un unico piano questa struttura, riconoscerle la dignità di una UOSD, e riservarle magari uno degli immobili attualmente inagibili per il terremoto."

chiacchiere da ape

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