Si raccomandano di essere presenti realmente in Piazza Sacro Cuore sabato, "non mettete solo il like sull'evento presentato nel social", invitano a riflettere gli attivisti, "se avete a cuore il verde di Pescara, se credete che bisogna difendere gli alberi, gli spazi naturali rimasti, siate presenti, partecipi, i cittadini devono esserci per rivendicare i propri diritti, devono manifestare il dissenso su decisioni se non le condividono, pacificamente, insieme, farsi ascoltare."
Sul social scrivono:
"Non nella nostra città. Abbiamo sentito dire dal Sindaco che noi cittadini siamo posseduti dalla sindrome di Nimby. Abbiamo sentito il Vicesindaco affermare che bisogna candidarsi, se si vuole parlare e partecipare, altrimenti, niente diritto alla parola; che sono i soliti 'signor no' a protestare e che tutto procederà come stabilito. L'amministrazione protempore continua incurante a governare senza una visione unitaria, senza ascoltare i cittadini, senza farli partecipare. Siamo ben oltre 50 tra associazioni, comitati, cittadini organizzati spontaneamente a dire NO: una sindrome contagiosa generalizzata? Un virus fastidioso che colpisce persone di ogni età, di ogni quartiere, di ogni professione?"
Si legge nel comunicato di presentazione della manifestazione del 25 marzo in piazza Sacro Cuore a Pescara contro la costruzione di un Casa della comunità o distretto nel parco 8 marzo e il verde della città.
"Ci siamo riuniti, ci stiamo ascoltando, ci stiamo contando, stiamo parlando alla città intera. La visione è per tutti noi questa: No nella nostra città la partecipazione negata. I grandi alberi abbattuti, capitozzati, gestititi senza competenza. Le infrastrutture verdi negate e relegate a decoro urbano. Altro cemento e traffico nel cuore della città. I parchi declassati a spazi vuoti da cementificare. La perdita di vivibilità. La mancanza di visione unitaria sul futuro della città. L'impermeabilizzazione del suolo in aumento. Il paesaggio e la storia non meritevoli di protezione."
Aggiungono le sigle, "I cittadini hanno la consapevolezza: che la città è sempre più squilibrata verso il cemento; la partita in gioco è la vivibilità della città stessa, le leggi in tali ambiti non vengono rispettate, le linee guida nazionali ed europee non sono nemmeno conosciute o sono disattese da questa amministrazione, bisogna attuare il principio Do No Significant Harm (DNSH), gli interventi previsti dai finanziamenti nazionali ed europei non debbono arrecare nessun danno significativo all'ambiente, quanto sta accadendo non è 'a tutela delle future generazioni', ma contro."
Sabato 25 marzo ore 11 in Piazza Sacro Cuore a Pescara manifestazione con molte sigle in una lista in aggiornamento:
Italia Nostra Archeoclub d'Italia Touring club Conalpa FIAB GUFI Le Majellane Mila Donnambiente La Galina Caminante AIAPP. Associazione italiana architettura del paesaggio SMPP1, comitato Saline.marina.pp1 Montesilvano Strada Parco Bene Comune Salviamo Viale Marconi Comitato Corso Vittorio Comitato Parco 8 marzo Comitato Parco Fornace Bizzarri Forum H2O Comitato di via Santina Campana Esercenti di piazza Muzii Rinascita di Pescara centro Associazione culturale Autrici di Civiltà Amare Pescara Associazione zona Merci pescara viva Lega SPI- CGIL di Pescara (sindacato pensionati) Circolo dopo lavoro ferroviario Collettivo zona fucsia Radio Città Pescara Albero bello Per il clima, fuori dal fossile Oltre il gazebo Associazione 1000 Alberi Aps. Mazì - Arcigay Pescara Buendia Comitato Finalmente i marciapiedi Salviamo gli alberi di Francavilla al Mare Arci Comitato Provinciale di Pescara Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus Codacons Abruzzo I Colori del Territorio A. P. S. _Spoltore Comitato per una Nuova Rancitelli Jonathan - diritti in movimento Casa Arcobaleno
“Non nella nostra città” per la manifestazione del 25 marzo ore 11 Piazza Sacro Cuore Pescara Caro Sindaco,
Signori della Giunta
Ognuno dei comitati e delle associazioni che si sono riuniti in questa iniziativa ha un problema da porvi: ce l’ha come cittadinanza attiva, partecipe, interessata al bene della propria città. Siamo tutti consapevoli che il beneficio di ognuno deve essere composto ed armonizzato col beneficio di tutti. Per questo ci siamo incontrati, per questo uniamo la nostra voce. Nelle singole esperienze, nelle sacrosante doglianze che ci troviamo ad avanzare troviamo dei motivi comuni: che si tratti della cancellazione per il grande parco centrale sulle aree di risulta delle FFSS o per i piccoli parchi di quartiere; che si parli degli orti urbani o dei viali cittadini; della condizione del commercio, della mobilità, della crisi nell’area centrale o delle condizioni nelle periferie noi riscontriamo alcune importanti questioni che accomunano tutte le vertenze:
MANCANZA DI PARTECIPAZIONE. La partecipazione, cari Amministratori, non è fare le conferenze stampa; non è comunicare le decisioni prese , giustificandole alla male e peggio. Partecipazione è ascolto delle ragioni, è studio e prospettazione di soluzioni alternative, è coinvolgimento dei cittadini. A questa richiesta, che qui rinnoviamo, si è risposto tentando di dividere, svalutando le nostre ragioni, tirando diritto anche quando ci sono soluzioni alternative, costringendoci spesso alle vie legali.
PEGGIORAMENTO NELLA QUALITA’ DELLA VITA. E’ sotto gli occhi dei cittadini il depauperamento del patrimonio vegetale urbano: gli alberi vengono visti come un fastidio spesso da rimuovere, sempre da maltrattare; potature che ne riducono l’ombrosità e ne minacciano la vita; scavi che ne tagliano le radici, rendendoli instabili al primo vento. I pini, alberi storici di Pescara sono quelli maggiormente sotto attacco. Poi, lasciati seccare, vengono sostituiti da arbusti, consegnando la città al riscaldamento climatico. I parchi esistenti vengono visti come aree disponibili per ogni altro intervento. Intanto le strade mostrano un livello minimo di manutenzione e la mobilità è oggetto di interventi estemporanei e contraddittori. A questo si aggiunge la sciatteria nella esecuzione dei lavori da parte delle ditte prescelte e la lievitazione dei costi per i continui ripensamenti.
MANCANZA DI VISIONE PER IL FUTURO Tutti gli interventi sono caratterizzati da scelte caso per caso: si sfasciano un parco o una strada appena aggiustati perché c’è un altro finanziamento o un diverso indirizzo; si decide di costruire sulle aree libere della Riviera sud, incuranti delle prospettive turistiche; si cancella con un tratto di penna il grande parco centrale che i pescaresi attendono da più di trent’anni. Sono solo i maggiori esempi di un metodo di governo nel quale non si vede una direzione chiara , che si tratti della crisi per le aree centrali o del disagio nelle periferie, viste solo come tema di ordine pubblico. Per tutte queste e per altre ragioni ancora siamo insieme a far sentire la nostra voce: I cittadini vogliono partecipare alla costruzione di un progetto per la città del domani.
PER UNA CITTA’ PARTECIPATA, VIVIBILE, PROIETTATA VERSO IL FUTURO.