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Giovedì, 25 Maggio 2023 10:32

Manoppello/canile. I volontari chiedono giustizia e ricordano Franco il pitbull.

Scritto da nefer

La LE.I.D.A.A. – SEZ. CHIETI racconta la storia di Franco, un cane pitbull, secondo la comunicazione di reato fornita nel 2020 dalle Guardie del WWF, morto di stenti.

"... i volontari del Comune di Manoppello e le associazioni locali e nazionali chiedono all’autorità giudiziaria che sia fatta finalmente giustizia, nel nome di Franco e di tutti gli altri cani che, negli anni, sono transitati nel canile di Manoppello, dove hanno trascorso, nella maggior parte dei casi, l’intera loro esistenza." Elpidio Tuffanelli Presidente LE.I.D.A.A. – SEZ. CHIETI Pagina Facebook Le 4 Zampe di Manoppello, interviene con una nota sulla questione canile di Manoppello, struttura privata dissequestrata che accoglie cani dei Comuni.

"La struttura era stata posta sotto sequestro dai Carabinieri del Nucleo CITES su delega della Procura di Pescara dopo una serie di indagini scaturite dal decesso di Franco, un cane di razza pitbull custodito nel canile locale di proprietà, secondo la comunicazione di reato fornita nel 2020 dalle Guardie del WWF, lasciato morire di stenti in quanto privato delle cure veterinarie necessarie. A conclusione del processo, la condanna per maltrattamento ex art 544 ter del Codice Penale, alla pena di sei mesi di reclusione per aver cagionato la sofferenza e la morte di Franco."  riferisce Tuffanelli. "Questo era il nome del povero animale, amato da tutto il paese."

"Tuttavia, gli elementi emersi nel corso del dibattimento non sono stati ritenuti sufficienti a far condannare anche per i trattamenti riservati negli anni, secondo l’accusa, anche agli altri cani detenuti, e nonostante l’inibizione a prestare cure agli animali derivante dalla condanna subita, il Tribunale le restituiva l’uso della proprietà consentendole di nominare, in sua vece, un custode di fiducia. Adesso purtroppo non si conosce quale sarà la sorte dei cani di Manoppello, lontani dai volontari che in questi due anni del sequestro avevano finalmente avuto la possibilità di visitare, curare e dare in adozione, ciò che per tanto tempo era stato loro impedito. Ulteriore elemento che rende ancora più sconcertante la vicenda è che il custode SEZIONE DI CHIETI nominato - dai titolari - al momento del dissequestro, un ex operaio del canile, avrebbe avuto un ruolo importante di testimone durante il processo."

"Ad aggravare ulteriormente la situazione è stato quanto dichiarato agli organi di stampa negli ultimi giorni (23/24/25 - 05) dalla attuale gestione, che ha mostrato in maniera artificiosa una situazione di degrado che non corrisponde assolutamente a carenze attribuibili alla gestione precedente, ma riferibili semplicemente alle condizioni metereologiche verificatesi nelle ultime settimane (quali fango ed erba alta). Inoltre, le risorse video che mostrano criticità attribuibili eventualmente alla condotta umana sono state fatte a distanza di 6 giorni dal termine della vecchia gestione (alla quale, giova ricordarlo, non è stato consentito l'accesso al canile tantomeno per il passaggio di consegne). Contrariamente a quanto affermato, nessun cane risulta denutrito. A testimoniarlo sono anche i numerosi adottanti che hanno conosciuto la realtà di questo canile negli ultimi due anni. Per questo i volontari del Comune di Manoppello e le associazioni locali e nazionali chiedono all’autorità giudiziaria che sia fatta finalmente giustizia, nel nome di Franco e di tutti gli altri cani che, negli anni, sono transitati nel canile di Manoppello, dove hanno trascorso, nella maggior parte dei casi, l’intera loro esistenza." Conclude Tuffanelli.

Ultima modifica il Giovedì, 25 Maggio 2023 10:51

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