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Mercoledì, 15 Maggio 2024 14:38

Pescara/elezioni. Costantini, certificato di Candidato sotenibile.

E’ l’unico candidato sindaco di Pescara ad avere il marchio della Rete dei Comuni sostenibili

PESCARA, 15 maggio – “Pescara sta diventando una grande città metropolitana. La sfida della sostenibilità nel raggiungimento degli obiettivi è essenziale, imprescindibile. Non si può continuare a pensare e progettare come veniva fatto dieci o 15 anni fa. Questa consapevolezza ha prodotto un programma di impatto nelle azioni e nei principi e per testimoniare questa importante svolta ho sottoscritto l’iniziativa della Rete dei Comuni sostenibili, ottenendo il logo di ‘Candidato Sostenibile’, che mi impegnerà, una volta divenuto sindaco, a mettere in atto tutta una serie di azioni”. Lo afferma il candidato sindaco di Pescara per la coalizione di centrosinistra, Carlo Costantini, unico aspirante primo cittadino ad aver ottenuto il certificato di ‘Candidato Sostenibile’. Ad illustrare il significato di quel simbolo ed i principi alla base del programma della Rete dei Comuni sostenibili, di cui in Abruzzo fanno parte solo quattro piccoli Comuni (San Valentino in A.C., Opi, Tollo e Tornimparte), è stato lo stesso Costantini, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamani nel suo comitato elettorale di via Nicola Fabrizi, insieme a Simona Barba, candidata consigliera nella lista “Avs - Radici in Comune”.

“Il marchio ‘Candidato Sostenibile’ mi impegna, una volta al governo della città - sottolinea Costantini - ad inserire la sostenibilità nello Statuto Comunale: la salvaguardia dell’ambiente, la tutela delle future generazioni e il concetto di sviluppo sostenibile sono entrati nella Costituzione Italiana ed è un dovere delle amministrazioni locali attuare tali principi. Bisognerà inoltre adottare un sistema di monitoraggio volontario delle politiche con indicatori locali di sostenibilità per misurare in modo oggettivo, scientifico e autorevole l’effetto delle scelte dell’amministrazione su tutti gli ambiti di Agenda 2030: ambientale, economico, sociale e istituzionale”. “Dovremo poi realizzare il Rapporto di Sostenibilità del Comune – prosegue il candidato sindaco - al fine di monitorare i risultati delle azioni, migliorare le performance degli indicatori, comunicare i traguardi raggiunti e coinvolgere le comunità locali. Bisognerà, infine, diffondere tra la comunità locale l’importanza dello sviluppo sostenibile attraverso iniziative, a cominciare dalle scuole, e un percorso partecipato rivolto a cittadini, imprese e associazioni per la definizione degli strumenti di pianificazione strategica del Comune. Una volta che la nostra coalizione sarà chiamata ad amministrare la città, Pescara farà la sua parte con fatti concreti e non solo con le parole. Percorreremo una strada ben precisa, finalizzata a raggiungere i grandi obiettivi di sostenibilità con la pianificazione strategica dell’amministrazione comunale”.

“La Rete dei Comuni Sostenibili - ricorda Simona Barba - è l’associazione nazionale più grande in Europa di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni che si dedicano allo sviluppo sostenibile e alla territorializzazione degli Obiettivi di Agenda 2030 con un monitoraggio volontario delle politiche locali. Si tratta di una comunità di condivisione di buone pratiche ed esperienze, un progetto innovativo, un network di servizi e partnership utili alle amministrazioni locali”.

“L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile - spiega ancora la candidata - è un programma di azioni concrete per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni. Le città sono il fronte più esposto, se si pensa che nel 2030 il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città. Proprio per questo, un obiettivo dell’Agenda, il numero 11, è dedicato alle azioni concrete da effettuarsi per rendere vivibili e sostenibili le città. Il protagonismo dei Comuni e delle comunità locali, dal basso, diventa quindi essenziale”.

 

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