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Giovedì, 21 Novembre 2024 10:46

Baku/riscaldamento globale. Climatologo Fazzini: disponiamo di soluzioni capaci di contrastare

Il climatologo Fazzini da COP29 in corso a BAKU "disponiamo di soluzioni capaci di contrastare il problema e persino di migliorare il benessere della nostra società. Tuttavia, il loro impiego è ancora troppo lento per limitare riscaldamento del pianeta al di sotto del limite di sicurezza di 1,5 °C in più rispetto al periodo preindustriale"

“La comunicazione del cambiamento climatico si trova oggi di fronte a un vero e proprio paradosso. Sulla più grande sfida della storia dell’umanità tutto è chiaro. Abbiamo capito il problema: l’attuale riscaldamento globale (e la conseguente crisi climatica) è causato dalle eccessive emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane." Il climatologo Massimiliano Fazzini a COP29 in corso a BAKU sui cambiamenti climatici. "Diversi studi mostrano che la consapevolezza riguardo a realtà e urgenza della crisi è ormai diffusa nei cittadini, sebbene esista ancora la percezione di un inesistente dibattito scientifico sulle sue cause. Inoltre disponiamo di soluzioni capaci di contrastare il problema e persino di migliorare il benessere della nostra società. Tuttavia, il loro impiego è ancora troppo lento per limitare il riscaldamento del pianeta al di sotto del limite di sicurezza di 1,5 °C in più rispetto al periodo preindustriale. La sfida, in altre parole, è passare dal sapere al decidere e dal decidere al fare, con diverse opzioni e incertezze sui criteri e soluzioni da adottare."

Massimiliano Fazzini (climatologo – Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale ) riferisce: "Rispetto a quando l’IPCC ha iniziato negli anni '80 il suo lavoro, oggi disponiamo di molti più dati e di modelli climatici migliori. Ora comprendiamo meglio come l’atmosfera interagisce con gli oceani, i ghiacci, le nevi, gli ecosistemi e le terre emerse del nostro pianeta. Tuttavia regna l'incertezza scientifica nel momento in cui trattiamo, pur con ovvi filtri i dati provenienti dai satelliti con quelli rilevati a terra secondo le direttive WMO attualmente operative di conseguenza, le simulazioni climatiche, pur notevolmente migliorate forniscono analisi retrospettive e proiezioni future molto più dettagliate ma non di certo esenti da errori che possono essere in difetto o in eccesso”.

Ha dichiarato il climatologo Fazzini, Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale, che sta partecipando a COP29 a Baku, “Pertanto, occorre necessariamente migliorare la comunicazione dedicata tenendo conto dei lari livelli di comprensione da parte dell'utente. Per chi fa scienza, fondamentale è adattare la propria comunicazione a seconda del pubblico e a seconda dello scopo. È bene innanzitutto essere chiari e semplici, come ricorda l’acronimo KISS: Keep It Short, Simple. Cioè, nei limiti del possibile, falla breve e falla semplice. Da questo punto di vista, è utile quindi informarsi sul pubblico al quale ci rivolgiamo (cioè quali caratteristiche, competenze) ma soprattutto è decisiva una posizione scientifica super partes rispetto ad ideologie socio politiche – ha continuato Fazzini - visto che la scienza stessa deve essere al vertice di un percorso tecnico scientifico di tipo decisionale. Un passaggio fondamentale sta nella facilita con la quale l’esperto deve porsi nelle scuole, sin da quelle primarie, cosi da pare comprendere alle nuove generazioni quanto sia complicato far capire questi problemi e soprattutto cercare di risolverli. L’appello indiretto, in tal senso è rivolto alle istituzioni governative per far si che si instauri un percorso di educazione ambientale a partire dai primi anni della scuola primaria."

Massimiliano Fazzini, English version.

Climate change communication today faces a real paradox. On the greatest challenge in human history, everything is clear. We have understood the problem: the current global warming (and the resulting climate crisis) is caused by a number of different variables, from excessive greenhouse gas emissions to poor land use (cementification, deforestation, reduction of riverbeds, etc.), all of which are commonly produced by human activities. Several studies show, however, that awareness of the reality and urgency of the crisis is not fully diffused among citizens, and that there is still a perception of a non-existent scientific debate on its causes, mainly due to the non-specific approach of researchers. Despite this, we have solutions to counteract the problem, increase our adaptive capacity and decrease vulnerability to improve the well-being of our society. However, their deployment is still too slow to limit global warming to below the threshold of 1.5 °C and target climate risk s.l. more than in pre-industrial times. The challenge, therefore, is to move from knowing to deciding and from deciding to doing, albeit with different options and uncertainties about the criteria and solutions to be adopted. Compared to when the IPCC began its work in the 1980s, we now have much more data and better climate models. We now better understand how the atmosphere interacts with our planet's oceans, ice, snow, ecosystems and landmasses. However, scientific uncertainty remains when we treat, albeit with obvious filters, satellite data with ground-based data according to currently operational WMO guidelines as a result, climate simulations, while greatly improved, provide much more detailed retrospective analyses and future projections, but certainly do not free of mistakes that may be under or over-reported. Therefore, dedicated communication must necessarily be improved taking into account the varying levels of user understanding For scientist, It is crucial to adapt one's communication according to the audience and depending on the purpose. First of all, it is good to be clear and simple, as the acronym KISS reminds us: Keep It Short, Simple. That is, as far as possible, keep it short and keep it simple. From this point of view, it is therefore useful to find out about the audience we are addressing (i.e. which characteristics, skills), but above all, it is decisive to have a scientific position that is super parties concerning socio-political ideologies, given that science itself must be at the apex of a technical-scientific decision-making process. A fundamental step lies in the ease with which the expert must present himself in schools, starting from primary school, so as to make the new generations understand how complicated it is to make them understand these problems and above all try to solve them. An indirect, heartfelt appeal in this sense is addressed to government institutions to ensure that a path of environmental education is established from the early years of primary school. For journalists, a key step in effectively communicating and explaining the news of the climate crisis is to consult experts from the scientific community directly, remembering that they should be the spokesmen of the scientific community as much as possible and only then of their own opinions. How to choose experts? It should be remembered that, similar to the ‘layers’ of the source system, exchanges within the scientific community are also protected by protective mechanisms, which emphasise the reputation of individual scientists and groups of scientists. Relying on real experts is essential to ensure the authority of our messages and promote public trust. An expert will therefore be a person with an appropriate and specific professional background (e.g. a list of scientific publications on the topic) and a good reputation within the scientific community

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