Superare i traumi accusati in gara 1 non era affatto facile, nuvole plumbee si addensavano sul
capo dei campioni d’Italia, ormai digiuni di vittorie e di gloria da un bel pezzo. L’ottimismo non era
più di casa al PalaRigopiano e qualcuno già paventava un’uscita anticipata dalla lotta per la riconquista
del tricolore. Fosse arrivata la sconfitta non sarebbero mancati gli alibi per giustificarla: la
stanchezza per una stagione infinita, la vicenda Canal, il criterio arbitrale penalizzante e tanto altro
ancora. Ma il Pescara non si è arreso ed è stato bravo Colini a ridare carica e mordente a una
squadra che solo alcuni giorni orsono sembrava come svuotata, scarica e priva di nerbo. In pochi
giorni è cambiato tutto ed è bastata una manciata di minuti per accorgersi che il Pescara era tornato
a giocare da Pescara. Primi su ogni palla, concentrati, determinati e aggressivi, i delfini mostravano
alla Lupa denti forti e aguzzi da squali. Quasi impossibile, allora, agli uomini di Fuentes era il
sottrarsi ad una morsa che non lasciava spazi di gioco. Il Pescara dei primi quindici minuti, era il
migliore della stagione, tanto bello da strappare applausi scroscianti al pubblico di casa, quasi incredulo
davanti a tanta abnegazione e qualità di gioco. La Lupa, bisogna dirlo con franchezza, ha
tentato di controbattere a viso aperto le giocate biancazzurre ma il peso dei colpi era tutto dalla
parte del Pescara. Inevitabile il progressivo sgretolamento del muro dei veneti che hanno dovuto
recedere dallo scontro frontale per tentare vie alternative e strategie machiavelliche. Non è un
caso che le firme dei primi due gol siano quelle dei due più agguerriti assaltatori pescaresi,Caputo
e Leggiero, i quali in partite come queste esaltano le proprie doti di guerrieri irriducibili. Bucata la
muraglia,Grello ne approfittava subito per siglare il gol che traduceva nel punteggio la differenza di
gioco vista in campo sino a quel momento. Fluentes, allora, tentava la carta della disperazione inserendo
il portiere di movimento e traendo da questa mossa un immediato quanto redditivo riscontro.
Bissoni riduceva lo svantaggio e subito dopo Giasson aveva sul destro l’occasione buona per
realizzare un tiro libero. Risalire in un amen dal 3-0 al 3-2 avrebbe di sicuro riaperto crepe pericolose
nel morale dei biancazzurri, questo è poco ma sicuro. Capuozzo, però, rimasto quasi inoperoso
sino a quel punto, entrava in scena da protagonista consumato e respingeva il tiro dell’ex biancazzurro.
Un intervento decisivo, perché in questo finale di tempo concitatissimo la situazione si
rovesciava ancora una volta, grazie a Cuzzolino che realizzava con potenza e precisione balistica
un calcio di rigore concesso per un atterramento ai danni di Rescia. Si chiudeva così la più bella
ed intensa prima frazione di gioco del campionato.
Alla ripresa Fuentes decideva di continuare a giocarsi l’unica carta utile per rovesciare le
sorti di una gara che appariva segnata. Portiere di movimento dal primo all’ultimo secondo di gioco.
La qualità della gara naturalmente scadeva, lasciando spazio al solito stucchevole palleggio
del 5 contro 4 ma quasi inutile rammaricarsi a causa di un regolamento che ammette simili storture.
Nessun rimprovero alla Luparense, ci mancherebbe, ognuno si gioca le carte che ritiene migliori
ma di certo quella vista nel secondo tempo non è stata propriamente una bella partita di Futsal.
Colini fa di necessità virtù, rispondendo con la stessa moneta. Grello è inserito come portiere di
movimento, collocato alto sul vertice sinistro dell’attacco, nel tentativo di allungare il più possibile la
squadra ospite. Mossa riuscita e capitalizzata proprio da Grello che metteva a segno il gol del 5-1.
Rete utile e rassicurante ma che non cambiava la volontà di Fuentes, il quale non recedeva dall’utilizzo
del portiere di movimento. Tutto inutile per gli ospiti, capaci solo di colpire tre legni ma non di
accorciare le distanze. Sul finale era Rogerio invece a trovare la via della rete e a fissare così il
punteggio su un roboante 6-1 finale.
La partita finisce con il Pescara salutato dagli applausi scroscianti e meritatissimi del proprio
pubblico. Si va a gara 3. Sabato alle 20.45 terzo, sempre sul parquet del PalaRigopiano, ultimo
scontro tra il delfino e la lupa. Nessuno si illuda, sarà ancora uno scontro durissimo e crediamo
combattuto sino ai secondi finali. Servirà un Pescara identico a quello visto questa sera, capace
cioè di ripetere una prestazione di livello, una prestazione da grande squadra, una prestazione da
playoff. Non sarà facile ma noi ci crediamo.
PESCARA-GRUPPO FASSINA LUPARENSE 6-1 (4-1 p.t.)
PESCARA: Capuozzo, Caputo, Rescia, Salas, Rogerio, Ercolessi, Leggiero, Cuzzolino,
Betao, Lara, Grello, Pietrangelo. All. Colini
GRUPPO FASSINA LUPARENSE: Miarelli, Honorio, Taborda, Foglia, Leitao, Caverzan,
Baron, Guedes, Giasson, Bissoni, Etilendi, Morassi.
MARCATORI: 6’08’’ p.t. Caputo (P), 14’59’’ Leggiero (P), 16’18’’ Grello (P), 16’50’’ Bissoni
(L), 17’24’’ rig. Cuzzolino (P), 3’40’’ s.t. Grello (P), 19’28’’ Rogerio (P)
AMMONITI: Bissoni (L), Capuozzo (P), Grello (P)
ARBITRI: Luca Rutigliano (Bari), Alessandro Maggiore (Bologna), Lorenzo Di Guilmi (Vasto)
CRONO: Massimiliano Palombi (Avezzano)