Dal 21 al 23 agosto a Torricella Peligna in Abruzzo torna “Il dio di mio padre”, diretto da Giovanna Di Lello, giunto alla sua XV edizione.
“Di città in città… (e porta l’orso)”, sarà in concerto al Teatro Massimo di Pescara il 7 dicembre 2019.
Lasciare il reale ed entrare nel vero Cronache dal post medioevo
Vinicio Capossela sarà in concerto al Teatro Massimo di Pescara il 7 dicembre 2019. Il concerto di Pescara è organizzato da Alhena Entertainment e Ventidieci. È uscito venerdì 17 maggio, pubblicato da La Cùpa/Warner Music, “Ballate per uomini e bestie”, il nuovo progetto discografico di Vinicio Capossela, l'undicesimo lavoro in studio. Presentato dall’autore come “Un cantico per tutte le creature, per la molteplicità, per la frattura tra le specie e tra uomo e natura”, il nuovo disco è stato anticipato dall'uscita del brano “Il Povero Cristo” accompagnato da un videoclip scritto da Vinicio Capossela e Miriam Rizzo per la regia di Daniele Ciprì che firma anche la fotografia. Il video è stato girato a Riace e gli interpreti sono Enrique Iatzoqui, il celebre Gesù de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, Marcello Fonte, palma d’oro a Cannes nel 2018 per Dogman e Rossella Brescia. Il brano riferisce dell'incapacità dell'uomo di salvarsi seguendo il precetto in cui è racchiusa tutta la Buona Novella: “ama il prossimo tuo come te stesso”. Un precetto semplice, ma evidentemente impossibile da realizzare. L'avidità, l'egoismo e l'ignoranza dell'uomo portano Cristo a rinunciare al suo insegnamento e a tornare infine sulla croce. “Cristo” racconta Capossela “incontra l’uomo e impoverisce fino a diventare il povero cristo che, sulla bocca di tutti, si fa sinonimo della condizione umana”. “Ballate per uomini e bestie” è un’opera di grande forza espressiva che guarda alle pestilenze del nostro presente travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. In un’epoca in cui il mondo occidentale sembra affrontare un nuovo medioevo inteso come sfiducia nella cultura e nel sapere e smarrimento del senso del sacro, Capossela sceglie di pubblicare un canzoniere che, evocando un medioevo fantastico fatto di bestie estinte, creature magiche, cavalieri erranti, fate e santi, mette in mostra le similitudini e il senso di attualità che lo legano profondamente alle cronache dell’oggi. Il racconto e il canto divengono strumento per tentare un riavvicinamento al sacro e alle bestie, indispensabile punto di accesso al mistero della natura, anche umana. La forma scelta da Capossela per questa sua nuova impresa artistica è quella della ballata, come occasione di pratica metrica e di svincolamento dalla sintesi. La ballata prende il caos delle parole in libertà, l’esperienza liquida del divenire, le riduce a storia e le compone nel fluire di strofe. Tra i quattordici brani che compongono l’album non mancano poi canzoni ispirate alla grande letteratura, da testi medievali alle opere di poeti amati come Oscar Wilde e John Keats. Scritto, composto e prodotto da Vinicio Capossela, “Ballate per uomini e bestie” è stato registrato nell’arco di due anni tra Milano, Montecanto (Irpinia) e Sofia (Bulgaria) da Taketo Gohara e Niccolò Fornabaio, e si avvale della collaborazione di musicisti prestigiosi come Alessandro “Asso” Stefana, Raffaele Tiseo, Stefano Nanni, Massimo Zamboni, Teho Teardo, Marc Ribot, Daniele Sepe, Jim White, Georgos Xylouris e l’Orchestra Nazionale della Radio Bulgara. Il tour teatrale di “Ballate per uomini e bestie”, previsto per l’autunno prossimo, sarà anticipato nei prossimi mesi da una serie di concerti-atti unici concepiti appositamente per luoghi specifici, dando rilievo ai brani e alle tematiche del nuovo album. Il tour di “Ballate per uomini e bestie”, che porterà Capossela ad esibirsi nei più importanti teatri classici, di tradizione ed enti lirici, partirà ad ottobre 2019. Unica data in Abruzzo a Pescara.
Una piazza piena di gente a Pescara a Capodanno, con Vinicio Capossela, soprattutto con la musica del dj del dopo concerto durante cui tutti si sono scatenati forse alticci e entusiasti per la notte di Capodanno.