L’Amministrazione: “Una delle più grandi emergenze abitative e sociali vissute in città, non lasceremo solo nessuno”.
Nella prima mattinata di oggi l'Ater, con il supporto della Polizia Municipale ha provveduto notificare agli assegnatari degli edifici di via Lago di Borgiano ai civici 14, 18 e 22 l'ordinanza emessa ieri sera dal sindaco Marco Alessandrini, che dispone lo sgombero delle palazzine dichiarate inidonee staticamente da una certificazione tecnica richiesta dall'Ater, proprietaria degli stabili. A questo primo atto è seguita la riunione in Prefettura sulle modalità per gestire l'emergenza conseguente allo sgombero, l'incontro con gli assegnatari, avvenuto nella chiesa della parrocchia degli Angeli Custodi a fine mattinata e una nuova riunione operativa tenutasi nel pomeriggio a Palazzo di Città fra Comune, Regione e Ater, per predisporre il piano di prima accoglienza.
“Non è nostra intenzione lasciare solo nessuno e non lasceremo nessuno fuori casa – così il sindaco Marco Alessandrini – L'ordinanza era necessaria e urgente e abbiamo messo a disposizione uffici e personale per coadiuvare l'Ater nella gestione delle operazioni di sgombero. Al momento procediamo attraverso il reperimento di alloggi da parte dell'Ater, che ha la disponibilità di 8 appartamenti, assegnabili d'urgenza con delibera da domani. A questi se ne aggiungeranno altri 20 che hanno però bisogno di aggiustamenti, dunque disponibili non immediatamente. Da una ricognizione sul patrimonio comunale è emersa poi la possibilità di utilizzare l'immobile di via Valle Furci, dove sarà possibile ospitare fino a 30 persone, per gli altri sarà necessario ricorrere all'ospitalità negli alberghi nella prima fase emergenziale. Per il futuro, stiamo lavorando con l'Ater e la Regione per verificare l'applicabilità del contributo dell'autonoma sistemazione, una pratica già adottata in occasione del terremoto de L'Aquila che consentirebbe alle famiglie di avere un alloggio in affitto con un contributo alle spese, a carico dell'Ater, fino a nuova sistemazione. I nostri uffici stanno inoltre provvedendo ad integrare l'ordinanza sullo sgombero emessa ieri, aggiungendo l'intimazione all'Ater di trovare una degna sostituzione delle abitazioni oggetto dello sgombero. Qualora entro 24 ore l'Azienda non dovesse farsene carico, agirà il Comune con le spese a carico dell'Ater. Abbiamo a che fare con la più grande emergenza abitativa e sociale degli ultimi decenni, in una città dove storicamente la domanda di case è al primo posto nella lista dei bisogni primari, seconda, forse, solo a quella di occupazione”.
“Abbiamo in carico per l'emergenza 84 famiglie – aggiungono l'assessore alle Politiche della Casa Antonella Allegrino e il vice sindaco e assessore alla Protezione Civile Antonio Blasioli - in tutto 236 persone, per lo più anziani, nuclei con minori, assegnatari con disabilità, che vivono già situazioni difficili e alle quali va la nostra piena vicinanza e comprensione per la situazione che devono affrontare. Ci sono poi anche persone sottoposte a provvedimenti restrittivi e occupanti abusivi di alloggi o richiedenti sanatorie. Grazie alla collaborazione operativa e piena dei nostri assistenti sociali, dei volontari degli Psicologi per i Popoli e delle associazioni di Protezione civile che operano in rete con il Comune, siamo riusciti a contattare la maggior parte degli assegnatari, ai quali sono state chieste informazioni circa condizioni sanitarie e necessità specifiche delle persone interessate dal provvedimento, in modo da stilare sia una lista delle priorità nella sistemazione, che conoscere meglio la situazione per ottenere le migliori condizioni per ognuno. Il Coc è operativo già dalla scorsa notte, sta lavorando alacremente per raccogliere le istanze di tutti e determinare il numero preciso delle persone da alloggiare sin da questa notte negli alberghi, le richieste raccolte al momento sono 150, in quanto alcune famiglie si sono dette indisponibili a lasciare le abitazioni temendo atti di sciacallaggio. Inoltre sta provvedendo al reperimento delle camere e successivamente per i trasferimenti. Abbiamo infine chiesto alle forze dell'ordine una sorveglianza speciale delle abitazioni, per la tutela dei beni fino a nuova destinazione degli assegnatari, una necessità prospettata in Prefettura durante la prima riunione della mattina”.
84 famiglie di Rancitelli sgomberate. CasaPound Italia: "Se non ci sono immobili subito disponibili per gli italiani, non c'è posto nel quartiere e in città per gli immigrati".
È di questa notte la notizia dello sgombero di tre palazzine popolari in via Lago di Borgiano per inagibilità statica delle strutture. Ottantaquattro famiglie sono rimaste senza casa, mentre il prefetto fa sapere che sono in arrivo circa cinquanta immigrati in una struttura di via Tavo, a fianco del 'Ferro di Cavallo'. "In ottemperanza alla comunicazione dell'Arta riguardo l'inidoneità statica delle tre palazzine - afferma in una nota Mirko Iacomelli, responsabile cittadino di CasaPound - il sindaco Alessandrini ne ha disposto lo sgombero. Una procedura rapida, proprio nelle stesse ore in cui il prefetto vorrebbe smistare cinquanta immigrati a Rancitelli, medesimo quartiere dove sorgono le palazzine". "Ribadiamo che gli italiani devono avere la priorità su tutti gli altri" - continua la nota. "A queste ottantaquattro famiglie deve essere immediatamente assicurato un alloggio in cui sostare temporaneamente mentre vengono realizzati i lavori di messa in sicurezza sismica. Per i cinquanta presunti profughi che dovrebbero arrivare in via Tavo non c'è posto. Perfino un esponente del centrosinistra pescarese ha espresso la sua contrarietà circa l'arrivo degli immigrati a Rancitelli, essendo questo un quartiere dalle già forti criticità sociali (o forse perché non li vuole come vicini di casa, visto che ivi risiede?)". "CasaPound auspica che l'amministrazione faccia la mossa giusta - termina la nota - scegliendo di non esasperare gli animi dei tanti cittadini onesti che abitano Rancitelli, già duramente provati dalla vita quotidiana nel quartiere. Enti e associazioni che si sono proposte per l'accoglienza di immigrati diano prova del loro spirito di fratellanza e accolgano i concittadini pescaresi in difficoltà. Oppure esiste un qualche diritto di prelazione in capo ai clandestini?"
Il consigliere comunale Massimiliano Pignoli: "La gestione dello sgombero dei palazzi Ater di via Lago di Borgiano da parte dell'amministrazione Alessandrini un dramma nel dramma"
"C'è stata una disorganizzazione totale nel gestire la situazione relativa allo sgombero dei 3 palazzi Ater di via Lago di Borgiano", rileva il consigliere comunale Massimiliano Pignoli, "ricevo continue telefonate da parte di persone disperate che non sanno che cosa devono fare. L'offesa principale che ritengono di aver subito è relartiva alla proposta fatta dall'assessore alle Politiche della Casa Antonella Allegrino di poter mangiare alla Caritas. I residenti non voglio essere trattati come se fossero dei poveri e chiedono all'Allegrino se avrebbe proposto la stessa soluzione ai residenti delle palazzine del centro cittadino. La problematica di quei palazzi dopo il terremoto era nota, io stesso venni contattato subito dopo il sisma del 30 ottobre scorso da decine di residenti terrorizzati che mostrarono al presidente dell'Ater Basile e all'ingegner Morelli, da me convocati, le crepe e i danni subiti dagli edifici. In quell'occasione l'Ater rassicurò tutti su come non ci fossero problemi o pericoli. A posteriori è evidente che la situazione potesse essere gestita con tempistiche diverse e senza dover sbattere fuori dalle case le persone dalla mattina alla sera. Continuerò a interessarmi della problematica chiedendo tutti gli atti per conoscere anche le responsabilità di sindaco e vice sindaco. Al momento pare che siano stati trovati posti per 65 famiglie e le altre che fine faranno? Sarò sempre vicino a queste famiglie e a completa disposizione per qualsiasi cosa".
Bracco: chiarezza sulle assegnazioni
Il Consigliere regionale Leandro Bracco interviene sull'emergenza abitativa che si è venuta a creare a Pescara dopo le mancate assegnazioni degli alloggi da parte dell'Ater. "Come evidenziato in questi giorni da una testata giornalistica – commenta l'esponente di Sinistra Italiana – nel capoluogo pescarese sono ben 608 i nuclei familiari che si trovano in una condizione di estrema precarietà abitativa e che sono in attesa dell'assegnazione di un appartamento popolare. Il dato è altresì confermato da Antonella Allegrino, assessore alle Politiche sociali del Comune di Pescara". "Da quanto riportato dalla stampa – prosegue Bracco – gli ultimi bandi finalizzati all'assegnazione di alloggi popolari, sia dell'amministrazione comunale che dell'Ater, risalgono al 2013 e al 2015. Per quanto concerne quello svolto quattro anni fa, le domande complessive furono 750 di cui 648 ammesse e solamente 138 videro l'assegnazione della casa in base alla graduatoria che è unica per Comune e Ater. Per quanto attiene a quello del 2015, l'elenco finale con gli idonei non venne stilato e le 367 persone che presentarono domanda sono ancora in attesa di una risposta". "È lampante – sottolinea il Consigliere – che si è di fronte a un'emergenza che deve in qualche modo essere risolta anche alla luce dei problemi di ordine pubblico che ne potrebbero scaturire. Una città che non investe sul sociale perde credibilità agli occhi della collettività e rischia di creare polveriere pronte a deflagrare. Per questo motivo – conclude Leandro Bracco – il prima possibile va fatta chiarezza sulla situazione riguardante gli alloggi popolari e le rispettive assegnazioni".