"E’ stata interrotta l’attività di acquisizione esami TaC propedeutica all’esecuzione dei trattamenti di Radioterapia Oncologica presso il presidio ospedaliero della Asl di Pescara. Un evento mai avvenuto negli ultimi 10 anni." Lo fa saepre Domenico Pettinari di M5s. "La chiusura della sala esami TaC risulta conseguenza grave di una mancata organizzazione e programmazione necessaria all’adeguamento del personale mirato a garantire la dovuta continuità del servizio, anche in ragione della recente entrata in funzione del secondo e moderno acceleratore lineare che permette di somministrare trattamenti all’avanguardia. In un quadro di carenza di organico tecnico nella U.O. di Radioterapia di Pescara non solo infatti non si è programmato un adeguamento, ma al contrario c’è stata una riduzione delle unità tecniche per trasferimento di un tecnico TSRM radioterapista ad altra U.O."
Questa carenza organizzativa e lo stato di necessità, ricordando che quelli radioterapici "sono trattamenti salvavita che non possono subire interruzioni e quindi ne deve essere garantita l’erogazione per 5 giorni a settimana, ha reso necessario e necessiterà in futuro perdurando lo stato attuale, un contingentamento forzato delle ferie del personale, provvedimento anche questo che non basterà però a garantire la piena funzionalità del Servizio. In un periodo come l’attuale in cui si torna purtroppo spesso a parlare di liste di attesa in radioterapia, non solo si rischia di non poter incrementare il numero di pazienti trattati, come sarebbe auspicabile avendo in funzione 2 apparecchi nella U.O. di Radioterapia Oncologica di Pescara, ma si rischia di dover ridurre il numero di pazienti se non, in situazioni estreme, di essere costretti a chiudere interi turni di lavoro".
A questo si aggiunge l’arrivo di apparecchiature come la brachiterapia che è stata consegnata nel mese di luglio e mai installata."Ci si chiede come si possano gestire altre attività aggiuntive se la normale routine clinica risulta già difficoltosa? Come è possibile che un bene acquisito da diversi mesi sia ancora nei magazzini della ASL? Tutto ciò rischia di essere l’ennesima beffa per chi oggi si sarebbe atteso finalmente un accorciamento delle liste di attesa oltre alla possibilità sottoporsi a trattamenti moderni. Insomma la sanità Abruzzese è malata. Lo diciamo da tempo e la cronaca non fa altro che confermare tutte le criticità che negli ultimi anni abbiamo portato alla luce grazie al nostro lavoro di sindacato ispettivo. Oltre a quanto già espresso sottolineiamo che Geriatria è al collasso, il pronto soccorso non è così pronto."
"Il personale medico ed infermieristico, seppur altamente qualificato, non riesce a sopperire le mancanze dirigenziali che stanno sfruttando all’osso sia il personale che la pazienza dei cittadini abruzzesi. La situazione per il personale 118 è fuori controllo, ci sono ancora tanti e troppi “fuori posto”: infermieri che seppur assunti per i reparti, sono “imboscati” negli uffici ammnistrativi. La confusione sulle ore di straordinario, la mancanza di regolarità nelle proroghe per le Posizioni organizzative e le nuove assunzioni"