Giorno 14/04/2018 alle ore 3.00 (italiane) oltre 100 missili tomahawk sono stati lanciati su obiettivi strategici in territorio siriano da parte di Usa, Regno Unito e Francia per dare un segnale al regime di Assad, accusato di aver usato armi chimiche contro la popolazione civile.
Poche ore dopo l'attacco Vladimir Putin ha dichiarato che ci sarebbero state delle conseguenze senza specificare di che natura e in quali modalità.
A 10 giorni dal 'fattaccio' un silenzio assordante che francamente non fa presagire nulla di buono e preoccupa chi studia da tempo le vicende geopolitiche e in particolare la Guerra in Siria.
A che punto siamo? Quali risvolti si prevedono? A quali rischi ci stiamo esponendo? Cerchiamo di dare una risposta a queste domande per trarne poi delle considerazioni finali... Questa guerra è scoppiata inizialmente nel 2011 in piena Primavera Araba con la rivolta di una parte del popolo nei confronti di Bashar al-Assad per poi sfociare in un più ampio conflitto divenuto internazionale considerando lo sviluppo e la radicalizzazione che ha avuto l'ISIS in questo territorio soprattutto dal 2014 al 2016.
Ad oggi 7 anni di conflitto che ha prodotto un numero tra 346.612 - 481.612 di morti totali e più di 5 milioni di rifugiati all'estero (dato del dicembre 2017, fonte SOHR e ONU), oltre ad aver ridotto il paese ad un cumulo di macerie.
Visti e considerati gli ultimi fatti accaduti su citati e la sconfitta dello Stato Islamico si può dire che ci troviamo alla fase finale dell'intera vicenda dove tutti i nodi verranno al pettine e le reali forze in campo vorranno accaparrarsi la propria fetta di torta.
La partita si giocherà su due tavoli, quello della diplomazia gestito dall'Onu e quello armato che vede come protagonisti da un lato l'asse atlantista occidentale della NATO con a capo gli Stati Uniti e l'asse Franco-Britannico e vassalli annessi (tra cui l'Italia) insieme ad Israele, dall'altro Russia, Siria, Iran e Turchia che non sono più disponibili ad accettare le provocazioni ed i dettami imperialisti occidentali.
Le Nazioni Unite hanno respinto il ricorso esposto dai russi riguardo la minaccia e l'azione militare di Trump rivendicando le prove sull'uso delle armi chimiche a Duma che ancora oggi non sono state accertate. La nostra principale fonte di informazione di massa è la televisione che inequivocabilmente racconta i fatti in modo non proprio equilibrato ed obiettivo, diversamente cerca di inculcare un messaggio assai banale quanto incisivo:
“noi siamo i buoni e loro i cattivi!”.v Non avendo né prove che certifichino la colpevolezza di Assad né una informazione tanto meno libera e super partes possiamo e dobbiamo affidarci solamente su ragionamenti personali raccogliendo tutti i pezzi del puzzle, informarci sulla storia recente e porsi delle domande a cui darci delle risposte logiche.
La prima domanda riguarda la guerra in Iraq e in Libia e la morte dei rispettivi capi di stato Saddam Hussein e Gheddafi. Stessa causa scatenante, stesse metodiche di intervento, stessi interessi. In entrambi i paesi prima l'insurrezione popolare, segue l'intervento della NATO in appoggio dei ribelli, una motivazione non comprovata per giustificarne l'azione agli occhi del mondo (a Saddam l'imputazione di fabbricazione di armi chimiche e a Gheddafi l'accusa di crimini contro l'umanità), stesso fine nell'accaparrarsi giacimenti naturali preziosi e posizioni geopolitiche vantaggiose come fosse un Risiko. Entrambe le guerre hanno prodotto più di 700 mila morti (circa 655.000 vittime in Iraq e 50.000 in Libia), dato vita all'attuale fenomeno migratorio con milioni di rifugiati e migliaia di morti nel mediterraneo e contribuito alla nascita di Daesh. Questi sì sono fatti veri ed accertati.
Cominciate a confrontare tutto questo con l'attuale Guerra in Siria? Una ribellione, uno pseudo crudele dittatore, l'intervento militare esterno non autorizzato, il petrolio...Il Signor Bashar al-Assad è avvisato!
Sull'uso delle armi chimiche a Duma, dopo che le città ed i territori siriani sono stati liberati dallo Stato Islamico, i ribelli vengono sconfitti e lo stesso Assad ha pieni accordi con Putin sulla ristrutturazione della Siria, per quale motivo avrebbe dovuto mai usare del gas chimico contro la sua gente? Per quale scopo e a vantaggio di cosa?v Semplicemente non ha senso!
Infine come mai gli Stati Uniti scelgono di intervenire in prima persona a pochi giorni dopo l'incontro del 4 Aprile tenutosi ad Ankara tra Russia-Iran-Turchia per definire il futuro della Siria?
Le parole di Trump e Macron sono un'offesa alla nostra intelligenza. Dichiarano entrambi che le immagini che arrivano da Afrin e Duma di bambini morti sono intollerabili. Ma questi signori si sono svegliati adesso diventando così sensibili alla crudeltà umana? Ricordo nuovamente che la guerra è iniziata nel 2011 e da allora non hanno mai fatto nulla per portare stabilità e pace anzi, hanno fatto incassare miliardi alle industrie belliche! Diamo pure per buono, solo per un attimo, che i vari Hussein, Gheddafi ed Assad siano dittatori antidemocratici e soppressori della libertà. Avrebbero causato con le loro azioni gli stessi disastri che la guerra ha portato a suon di missili e carri armati? Impossibile. E quale diritto hanno gli stati esterni di intervenire con la forza su un territorio sovrano che sta internamente decidendo del proprio futuro e risolvendo i suoi problemi? Adesso la situazione è la seguente: gli Stati Uniti e gli alleati non hanno alcuna intenzione di lasciare il bottino di guerra alla Russia e vogliono, come già dimostrato, prendere piede direttamente in Siria. Questa volta però Putin e Rohani non sono più disposti a digerire le opere colonialistiche e sovversive occidentali e di conseguenza, a differenza di quanto accaduto precedentemente, molto probabilmente non si concluderà il tutto senza uno scontro tra queste due forze. Il rischio è alto, soprattutto perchè oltre alle armi tradizionali esistono quelle nucleari ad avere un ruolo determinante. Siamo immersi in una guerra fredda 2.0 caratterizzata da fragili equilibri ed una diplomazia alquanto defilata ed inefficace. Insomma siamo all'epilogo dell'ennesima pagina nera della storia del mondo e l'uomo ancora una volta dimostra come non sappia costruire una pace vera fondata sul rispetto verso il prossimo e sull'uguaglianza. Vediamo come va a finire...