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Giovedì, 12 Dicembre 2019 12:25

Transumanza patrimonio dell'Umanità. Abruzzo coinvolgimento diretto

Nell'ultimo decennio però il gregge Italia ha perso un milione di pecore.

 

Il comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco, riunitosi a Bogotà, ha proclamato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

La decisione è stata approvata all'unanimità dai 24 Stati membri del Comitato intergovernativo. La candidatura della 'Transumanza, movimento stagionale del bestiame lungo gli antichi tratturi nel Mediterraneo e nelle Alpi', avanzata nel marzo 2018 dall'Italia come capofila insieme alla Grecia e all'Austria, è stata coordinata a livello internazionale dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e ha visto il coinvolgimento diretto delle comunità italiane afferenti alle Regioni di Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Lazio, Abruzzo, Lombardia e alle province di Trento e Bolzano, che in questi anni, insieme alle comunità di Austria e Grecia, come anche riconosciuto dall'Unesco, hanno saputo creare un network attivo per la valorizzazione e la salvaguardia di questa pratica, grazie al fondamentale apporto di famiglie e pastori che ne hanno mantenuto negli anni la vitalità, nonostante le difficoltà socio-economiche e lo spopolamento delle aree rurali.

Coldiretti Abruzzo commenta positivamente la decisione. "Accogliamo positivamente questa notizia – sottolinea Coldiretti Abruzzo - che nella nostra regione chiama in causa un patrimonio importante di tradizioni, di usi e costumi e un sistema valoriale che ancora oggi riguarda tanti pastori e le rispettive famiglie contribuendo a mantenere vivi territori montani svantaggiati in cui l'allevamento rappresenta una fonte economica importante ma anche un modo distintivo di conservazione del territorio".

l voto positivo dell'Unesco – evidenzia la Coldiretti – certifica il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come "stazioni di posta". Un riconoscimento importante – sottolinea la Coldiretti – che conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia che coinvolge in Italia ancora 60mila allevamenti nonostante il fatto che nell'ultimo decennio il 'gregge Italia' sia passato da 7,2 milioni di pecore a 6,2 milioni perdendo un milione di animali.

Il riconoscimento tutela un'attività ad elevato valore ecologico e sociale poiché – continua la Coldiretti – si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità del territorio, che rappresentano un patrimonio di biodiversità il cui futuro è minacciato da un concreto rischio di estinzione. A pesare sono i bassi prezzi pagati ai pastori, il moltiplicarsi degli attacchi degli animali selvatici, la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per nazionali ma anche del massiccio consumo di suolo che ha ridotto drasticamente gli spazi e i tradizionali percorsi usati proprio per la transumanza delle greggi con pesanti ripercussioni sull'economia nazionale ma anche sull'assetto ambientale del territorio perchè quando un allevamento chiude si perde – conclude Coldiretti – un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni.

L' Italia può contare su molti "tesori" già iscritti nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. L'elenco tricolore comprende l'Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l'Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l''arte dei pizzaiuoli napoletani (2017), la Falconeria, iniziativa cui l'Italia partecipa assieme ad altri 17 Paesi e dal novembre 2018 l'"Arte dei muretti a secco" sulla base della candidatura avanzata dall'Italia con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Accanto al patrimonio culturale immateriale, l'Unesco – conclude la Coldiretti – ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti, e proprio l'Italia è lo stato che ne vanta il maggior numero a livello mondiale.

"Il riconoscimento dell'alpinismo e della transumanza come patrimonio immateriale dell'umanità da parte dell'Unesco è un atto importantissimo per il nostro territorio, in particolare per l'entroterra appenninico che ha nelle sue meravigliose montagne e nella sua tradizione agricola, boschiva e rurale una risorsa da valorizzare". Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, eletto per il centrodestra nel collegio L'Aquila-Teramo. "Si tratta - prosegue - di un risultato del quale va reso merito a quanti se ne sono fatti promotori e sostenitori, e che allo stesso tempo attribuisce la grande responsabilità di non disperdere questa opportunità a tutti coloro che a livello politico e amministrativo rappresentano i territori interessati. In particolare - conclude Quagliariello - il sigillo universale dell'Unesco rappresenta una grande sfida per l'Abruzzo e per il suo capoluogo, che può legittimamente rivendicare il ruolo di capitale morale di queste realtà e che, grazie alla promozione della 'Carta dell'Aquila', può trarre dal rilancio delle aree interne un rinnovato protagonismo geopolitico e culturale".

Legnini : "La Perdonanza e la Transumanza da patrimonio d'Abruzzo a patrimonio dell'umanità, un riconoscimento che commuove e carica di responsabilità le istituzioni e gli abruzzesi"

"L'Abruzzo oggi non può che essere orgoglioso e commosso. La Perdonanza e la transumanza, a poche ore l'una dall'altra, sono riconosciute dall'UNESCO Patrimonio immateriale dell'Umanità. Importanti tratti dell'identità d'Abruzzo e degli abruzzesi appartengono da oggi all'umanità intera: la Perdonanza, la Festa celestiniana del perdono che ogni anno si rinnova a L'Aquila e la transumanza, pratica millenaria del passaggio delle greggi dai monti al mare che, seppur diffusa in diversi territori italiani e del mondo, ha radici storiche e percorsi che solcano gran parte della nostra regione. Questo Abruzzo e le sue tradizioni secolari balzano al centro dell'attenzione internazionale. Dobbiamo essere fieri di questa doppia proclamazione, perché tali riconoscimenti sono il segno che abbiamo saputo conservare questo patrimonio nei secoli e oggi arriva, grazie al lavoro di molti nel corso degli anni, il traguardo più prestigioso. Adesso e nel futuro sarà nostra responsabilità e prima di tutto delle istituzioni, raccogliere questa sfida perché il valore universale che oggi viene riconosciuto a queste tradizioni sia non solo conservato, ma divenga elemento di promozione dell'intero territorio abruzzese e si coniughi alla cultura, al turismo, all'arte e al paesaggio che sono ad essi strettamente connessi e collegati".

Ultima modifica il Venerdì, 13 Dicembre 2019 17:07
 

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