In ogni caso i lavori da fare possono essere di vari tipi, perché ci possono essere interventi minimi, come, ad esempio, la tinteggiatura delle pareti, o interventi più complessi per i quali è necessaria la presenza di un professionista, come un ingegnere o un architetto. Si può trattare sempre di ristrutturazione parziale o completa e, a seconda del progetto, bisogna anche presentare al Comune la richiesta per le dovute autorizzazioni.

Le operazioni sugli impianti

Per lavori che richiedono operazioni più complesse è sempre importante rivolgersi ad una ditta di professionisti, potendo anche sapere un preventivo sui costi, come quello che ti offre www.preventivone.it. In questo modo sai già quanto dovresti spendere se per esempio devi operare sugli impianti nel corso della ristrutturazione della tua casa.

In effetti proprio le operazioni da compiere sugli impianti di un edificio sono quelle che possono richiedere maggiori spese da sostenere. Ecco perché dovresti esserne consapevole già nella prima fase.

Se devi rifare l’impianto elettrico, ti devi accertare che vengano posate le nuove canaline in cui alloggiare i fili elettrici. Per un impianto elettrico a regola d’arte dovrebbero essere presenti le scatole di derivazione, i salvavita e gli interruttori magnetotermici da utilizzare per gli elettrodomestici.

Per l’impianto del gas si possono avere due alternative: creare un nuovo impianto con tubazioni protette da una guaina e posate sotto il pavimento oppure, sempre nel rispetto delle norme, decidere di continuare ad utilizzare l’impianto a gas già esistente, per il quale però bisogna richiedere la certificazione.

Per l’impianto idraulico, nel caso di una ristrutturazione completa, si tende a realizzare una colonna di adduzione centrale che poi viene collegata ai vari elementi attraverso dei tubi in acciaio inox o in PVC.

Se si vuole continuare ad utilizzare l’impianto già esistente, nel caso di una ristrutturazione parziale, bisogna farsi rilasciare una certificazione di conformità secondo quanto indicato dalla legge 46/90.

Le detrazioni fiscali a cui accedere

Abbiamo già detto del fatto che molti sono pronti a dichiararsi favorevoli alla ristrutturazione del proprio appartamento, potendo beneficiare anche di alcune detrazioni previste dalle norme di legge.

Per esempio si può usufruire di una detrazione del 50% sulle spese sostenute, entro un limite di 96.000 euro per ogni unità immobiliare che è oggetto di ristrutturazione.

E poi non possiamo non ricordare a questo proposito l’ecobonus. Si tratta di un’agevolazione che copre fino al 65% delle spese sostenute nei lavori per la riduzione del fabbisogno energetico di un edificio. Oppure possono essere compresi i lavori che sono volti a migliorarne l’isolamento termico o interventi per l’installazione di pannelli solari dedicati specialmente alla produzione di acqua calda.

È possibile detrarre il 50% per altri interventi sempre in nome dell’efficienza energetica, come, per esempio, la sostituzione degli infissi, le schermature solari e gli impianti con caldaia a condensazione che appartengono alla classe A.

Possono beneficiare di agevolazioni sulle spese sostenute anche coloro che hanno la necessità di ricostruire l’abitazione dopo un evento calamitoso, purché comunque per quella determinata area in cui si agisce sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Inoltre altri tipi di interventi soggetti a detrazione sono i lavori per evitare gli infortuni domestici o quelli che prevedono l’eliminazione delle barriere architettoniche, per favorire la mobilità dei portatori di handicap.

Chi, in associazione ad interventi di ristrutturazione della casa, sceglie di acquistare elettrodomestici di classe energetica A+ e che posseggono l’etichetta energetica può avere delle detrazioni pari al 50% della spesa sostenuta.