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Lunedì, 10 Febbraio 2020 13:01

Montesilvano/Corso Umberto. Esercenti chiedono aiuto alla politica: "commercio, situazione drammatica".

L’Associazione Commercianti di Montesilvano nel Cuore "chiede aiuto alla politica per superare insieme la grave crisi. La risposta: Monteremo nuovi TRed". In un post sulla pagina sociale grido d'allarme degli esercenti.

 

La denuncia dell'Associazione commercianti: "La situazione del commercio nella città di Montesilvano è diventata drammatica anche su Corso Umberto, soprattutto nel tratto che va dal complesso ex Monti a Viale Europa".

"Per decenni purtroppo le varie amministrazioni comunali che si sono succedute, non hanno mai pensato di organizzare il centro città in base alla sua vocazione commerciale e nulla è stato mai fatto per adeguare i luoghi a tal esigenza; il grande passaggio di auto in assenza di strategie, non ha prodotto le economie che potenzialmente altri luoghi vicini sono stati all’altezza di sfruttare. Nel corso degli anni, la nostra Associazione di commercianti, ha tentato più volte di aprire un dialogo costruttivo con gli amministratori eletti ma ci siamo resi conto, visto il risultato, che la nostra disponibilità al dialogo e all’azione, alcune volte anche critica, è stata interpretata erroneamente come una sorta di opposizione politica e non come un valido supporto alle buone pratiche amministrative legate al rilancio del commercio nella città".

Spiega in una comunicato stampa l'associazione locale dei commercianti del centro città. "Il caso di Via Roma, ultimo degli avvenimenti cittadini, può essere usato come esempio: in una riunione con l’attuale Sindaco e alcuni Assessori della precedente giunta Maragno, avevamo individuato chiaramente le criticità di una riqualificazione disarticolata dal contesto urbano circostante ed era evidente già allora che tale progetto di riqualificazione sarebbe stato un clamoroso insuccesso per le pochissime ma preziose attività commerciali presenti. Ben inteso, la riqualificazione era necessaria ma andava inquadrata in un discorso più ampio che doveva tener conto delle peculiarità di Corso Umberto I, di Via D’Annunzio, della Stazione e perché no anche del Museo del Treno (struttura di proprietà comunale con un potenziale attrattivo enorme, a oggi del tutto ignorato). Tutto previsto quindi e come sempre inascoltato. A ogni occasione di confronto e di dialogo con gli amministratori, abbiamo ufficializzato proposte, manifestato necessità e condiviso progetti che allo stato attuale, sono rimasti semplicemente sogni nel cassetto. Ci riferiamo al piano insegne da noi studiato, progettato, condiviso e ignorato. Alla delocalizzazione dei cassonetti dei rifiuti, completamente fuori controllo, oggi come allora, richiesta da noi studiata, progettata (con l’ausilio di tecnici e dirigenti comunali), condivisa e ignorata. Piano viabilità dei mezzi pesanti, stessa sorte, tutto ciò, tradotto significano anni di abbandono, incuria e degrado che ha reso quella che era l’area di maggior pregio commerciale, una cloaca a cielo aperto, il cui squallore è completamente ignorato da chi è stato deputato dai cittadini ad amministrare la Città. Le nostre aspettative erano importanti, soprattutto perché il comparto economico del commercio è fondamentale per il benessere del cittadino; a oggi nulla è stato fatto delle tante cose promesse".

Prosegue la nota.

"Abbiamo pazientato tutto l’inverno cercando di sostenere nei fatti l’azione amministrativa del nostro Sindaco ma la situazione di eccessivo abbandono, unito a un cartellone di “comizi natalizi in centro” più che di eventi, hanno reso il nostro buon proposito quasi inattuabile. Le ultime dichiarazioni riguardanti l’installazione di semafori trappole su Corso Umberto I poi, hanno creato forti malumori. In molti sono rimasti basiti perché al posto di opere necessarie per restituire i luoghi al decoro, con un pretesto, si vuole continuare a far cassa sulle spalle dei cittadini (potenziali clienti), riempiendo di angoscia il transito ad ogni semaforo. Ci chiediamo perché tanto accanimento nella zona commerciale e nessun controllo e prevenzione nelle vie prive di semafori".

"Sappiamo tutti che con il semaforo rosso non passa mai nessuno e la maggior parte delle multe si accertano in quel limbo composto di frazioni di secondo di durata dell’arancione o del cambio di corsia su una segnaletica orizzontale sbiadita. Secondo le statistiche Istat, il 45% degli incidenti in città, avviene nei rettilinei e non negli incroci che rappresentano solo il 22% dei sinistri; il passaggio con il rosso poi non rientra neanche nelle principali cause d’incidente. A sostegno del dato statistico, chiunque può notare che sul lungomare e soprattutto nel tratto che porta al sottopasso di Via Aldo Moro, sono frequenti gli incidenti ai danni di pedoni e ciclisti con vittime o ferimenti gravi, ma evidentemente non avendo trovato un sistema per fare cassa con le multe in quei luoghi, il problema sicurezza sul lungomare ufficialmente non esiste. In questi giorni molti colleghi ci stanno sollecitando per intraprendere azioni di protesta, anche clamorose (petizioni, spegnimento di luci e insegne al calar del sole, cortei, ecc.), ma noi confidiamo in un ripensamento del Sindaco e della sua giunta che a maggioranza ha votato quest’atto amministrativo".

Infine chiedono: "una svolta positiva che ponga fine all’atavica assenza di strategia. È giunto il momento di capire quali sono le esigenze della città e bisogna programmarle, senza scorciatoie, senza gli odiosi stratagemmi, buoni solo per fare cassa. In alternativa, con le nuove trappole, in assenza di riqualificazione vera, (non la solita promessa elettorale che vive solo su carta), si vedrà un altro svuotamento del centro e una morte certa del commercio".

Ultima modifica il Lunedì, 10 Febbraio 2020 15:16

chiacchiere da ape