Il presidente americano ha definito il presidente russo un "criminale di guerra", un "dittatore assassino" e un "delinquente puro".
"La brutalità di Putin, quello che le sue truppe stanno facendo in Ucraina, è semplicemente disumano", ha aggiunto Biden sempre giovedì in video conferenza con il premier irlandese. Il 2 marzo, circa una settimana dopo l'invasione dell'Ucraina, nel suo discorso sullo stato dell'Unione Biden definì Putin "un dittatore", mentre il 22 febbraio, due giorni prima dell'attacco all'Ucraina, aveva accusato il presidente russo di "distorcere la storia".
Avevano suscitato scalpore poi le parole pronunciate da Biden il 17 marzo dello scorso anno in un'intervista a 'Good Morning America'. Riferendosi alla vicenda dell'avvelenamento del dissidente russo Navalny, Biden aveva chiamato Putin "assassino", scatenando l'indignazione del governo russo. Ma anche prima di diventare presidente Biden non era stato tenero con il presidente russo. Nel 2020, quando era candidato alla Casa Bianca, ne aveva parlato come "un autocrate", ma la sua opinione su Putin era già chiara da tempo. Nel 2000, infatti, lo accusò di non avere un'anima.
Guerra Ucraina-Russia, i commenti "offensivi" del presidente degli Stati Uniti Joe Biden su Vladimir Putin stanno spingendo le relazioni russo-americane sul punto "di rottura".
Lo afferma il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riporta l'agenzia Ria Novosti, riferendo che oggi è stata consegnata una nota di protesta all'ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca John Sullivan. "Tali dichiarazioni del presidente americano, indegne di uno statista di così alto rango, hanno messo le relazioni russo-americane sull'orlo della rottura", ha sottolineato il ministero.
Sullivan, convocato al ministero, è stato avvertito del fatto che le ostilità contro la Russia sarebbero state "risolutamente e fermamente respinte". Inoltre, all'ambasciatore è stato chiesto di "garantire condizioni di lavoro normali per le missioni diplomatiche russe negli Stati Uniti". Il presidente Biden la scorsa settimana ha definito Putin un "criminale di guerra", un "dittatore assassino" e un "delinquente puro". Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, ha definito le parole del presidente Usa "inaccettabili" e "imperdonabili". Intanto il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di avviare una procedura di impeachment contro Biden. "Le armi inviate a Kiev arrivano in mano a battaglioni neonazisti, come quello di Azov", ha dichiarato Viacheslav Volodin. "Il Congresso degli Stati Uniti deve porre fine al doppio standard e far sì che Biden renda conto di quanto fatto. Se gli Usa sono uno stato costituzionale, non c'è altra scelta", ha detto Volodin su Telegram, aggiungendo che è una "questione da tribunale dell'Aja".