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Giovedì, 05 Gennaio 2023 18:04

Inflazione: a dicembre rallenta. Il potere d'acquisto delle famiglie frenato dalla crescita dei prezzi

Scritto da A.C.

Anche in Italia sembra essere iniziata la curva discendente dell'Inflazione. Lo certifica l'Istat diffondendo i dati del terzo trimestre su conti delle famiglie

Secondo le stime preliminari del mese di dicembre 2022 diffuse dall'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile (+0,5% a novembre) e dell'11,6% su base annua (da +11,8% del mese precedente). "Nel 2022 i prezzi al consumo -osserva l'Istat- registrano una crescita in media d'anno di +8,1%, segnando l'aumento più ampio dal 1985 (quando fu a +9,2%). L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,1%, ben più ampia di quella osservata per il 2022,quando fu pari a +1,8%" Inoltre, l'Istat osserva che "i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%)", segnalando il lieve rallentamento dei beni di prima necessita che però restano comunque ai livelli record che non si registravano dall'83.

Migliora il rapporto Defici-Pil. Nel terzo trimestre 2022 l'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni in rapporto al Pil è stato pari al -4,7% (-6,2% nello stesso trimestre del 2021). Mentre il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un'incidenza sul Pil del -0,7% (-2,8% nel terzo trimestre del 2021).

Nello stesso periodo sale però la pressione fiscale che è stata pari al 42,7%, in aumento di 1,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le entrate totali nel terzo trimestre 2022 sono aumentate in termini tendenziali del 9,3% e la loro incidenza sul Pil è stata del 47,3%, in crescita di 2,1 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2021. Nei primi tre trimestri dell'anno, l'incidenza delle entrate totali sul Pil è stata del 46,3%, in crescita di 1,4 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2021. Le entrate correnti nel terzo trimestre 2022 hanno segnato, in termini tendenziali, un aumento del 9,0% Si registra, invece, una crescita delle entrate in conto capitale del 35,8%.

Aumenta il reddito delle famiglie consumatrici, è aumentato in termini nominali dell'1,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi finali sono cresciuti del 4,1%. E "la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al 7,1%, in calo di 1,9 punti rispetto al trimestre precedente". Ed è "scesa a livelli inferiori rispetto al periodo pre-covid".

Il potere d'acquisto delle famiglie, frenato dalla crescita dei prezzi (+1,6% la crescita del deflatore implicito dei consumi), è tuttavia cresciuto sul trimestre precedente dello 0,3%.

"Il potere d'acquisto delle famiglie si è mantenuto in lieve crescita nonostante l'aumento del livello dei prezzi. Il forte aumento della spesa per consumi finali registrata nel trimestre ha rafforzato il sentiero di discesa della propensione al risparmio, che è scesa a livelli inferiori rispetto al periodo pre-covid". E' il commento dell'Istat evidenziando poi che "sono risultati sostanzialmente stabili la quota di profitto e il tasso di investimento delle società non finanziarie". La quota di profitto delle società non finanziarie, stimata al 39,8%, è rimasta infatti invariata rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie è diminuito di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, portandosi al 25,0%.

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