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Mercoledì, 19 Aprile 2023 17:15

Migrazioni. Non blocchi e muri ma scambi e collaborazione

Scritto da Dott. Enrico Gambacorta

di Enrico Gambacorta.

Queste mie idee non hanno alcuna pretesa ma hanno il solo scopo di cercare di contribuire al benessere di questo Paese che mi ha dato i natali oltre ad avermi educato ed istruito.

Storia. L'uomo ha sempre emigrato sulla faccia della terra alla ricerca di una vita migliore, nuova e con speranze positive.

Negli Stati Uniti i migranti, europei ed africani, hanno costruito l'America e la sua grandezza. Uno di colore (Obama) è stato anche Presidente. Girovagando per Londra non è facile incontrare un inglese. Di più oggi il suo primo ministro è di origine indiana. La Francia è piena di magrebini. Lungo la famosa Canebière di Marsiglia si può incontrare anche qualche francese. A seguito della universale e gratuita conoscenza offerta dagli attuali mezzi di comunicazione sono a confronto gli abitanti dei paesi del Nord, quasi tutti ritenuti benestanti, e quelli dei Paesi del Sud : popoli poveri in condizioni disagiate o sotto guerre che, in certi casi, non finiscono mai. Mi riferisco ad alcuni degli abitanti del Centro e Sud America, agli africani, a quelli del Medio ed Estremo Oriente, ecc.

Oggi. In base alla legge dei vasi comunicanti i diseredati del Sud aspirano, giustamente ed umanamente, a partecipare al banchetto dei Paesi del bengodi. Tutto ciò non è un arrembaggio dei sudisti verso il Nord ma si tratta di un tentativo verso la fratellanza dell'essere umano sul pianeta terra. Non è un tentativo di invasione da queste orde di miserabili. Questo non è un problema. come si crede e si scrive, ma una situazione che va affrontata, sempre in base alla dovuta ed innegabile fratellanza umana.

Futuro. Non costruire muri, blocchi navali o inviti a restare a casa. A mio modesto avviso il tutto andrebbe gestito con un piano planetario, tra Nord e Sud, con il beneplacito e con la convenienza di ambo le parti, cosa che, tra l'altro, dovrebbe essere un buon affare.

E cioè:

1)- I Paesi cosiddetti benestanti hanno bisogno della collaborazione da parte dei Paesi poveri e, pertanto, integrino, ordinatamente e con dignità, tutti quelli di cui necessitano.

2)- In cambio i Paesi ricchi aiutino la povera gente per sollevarla dalle loro condizioni organizzando ospedali, scuole, case, chiese, ecc.

Quasi tutti i Paesi del Nord aspirano ad avere commesse nei Paesi disagiati per un tornaconto, ma dove creerebbero, in loco, anche lavoro. Lavoro che sarebbe un generatore di altro lavoro per gli effetti del moltiplicatore una volta iniettato ivi una prima massa di denaro.

 

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