Questa sera sul Colle la presentazione del libro “Briganti d’Abruzzo” a cura di Valentino Di Persio con la presentazione di Pino Aprile. È un’antologia scritta a 12 mani; sei donne sei uomini. Autori del gruppo editoriale Tabula fati provenienti un po’ da tutta Italia. Ospite Gabriele di Camillo, autore de Il risveglio di Bruno, tradotto in Ucraino e in Braille, che parlerà del proprio racconto, la storia del Brigante Tamburrini dal titolo Fame Fede e Giustizia.
"Ho trattato la storia, vicende di un pastore, che appena dopo l’Unità d’Italia imbracciò lo schioppo e si diede al brigantaggio." Spiega lo scrittore, "Presto divenne capo banda pericoloso e ricercato dalla legge." Rivela, inoltre: L’ho scritto in un periodo particolare eravamo in pieno Covid… per attingere notizie che non trovavo sul web, mi sono recato autocertificandomi due volte nell’archivio di Stato di Sulmona e Pescara. Poi ho contattato l’anagrafe di Roccaraso dove lui era nato, ho trovato il contatto di un direttore di un museo di Modena che è di origine di Roccaraso; lui che uno storico mi ha condiviso un prezioso documento inedito."
L'inedita storia è stata ricostruita grazie all'ausilio del direttore, "Mi ha inviato via mail l’albero genealogico del brigante Tamburrini."
E così Di Camillo conclude: "Con l’albero genealogico ho avuto la possibilità di scrivere cose che non si trovano su nessun altro libro".