All’interrogatorio nel carcere di via Gleno hanno preso parte la gip Raffaella Mascarino, l'avvocato Maj e il pm che ha coordinato le indagini, Emanuele Marchisio. Agli atti, finora, c'era la confessione resa nell'interrogatorio del 30 agosto.
Si legge su Adnkronos.
"Scusa per quello che sta per succedere", avrebbe detto Sangare alla vittima prima di accoltellarla. E avrebbe anche riferito le parole di Sharon: "Perché, perché, perché?".
Lunedì l'interrogatorio in carcere Sangare verrà interrogato in carcere a Bergamo lunedì alle 9 di mattina. Il pm Emanuele Marchisio e la procuratrice facente funzioni Maria Cristina Rota hanno chiesto oggi al gip la convalida del fermo di Sangare, accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi.
Legale famiglia Sharon: "Non si parli di raptus improvviso"
“Ho sentito parlare in queste ore di ‘raptus improvviso’, di ‘scatto d’ira’ e assenza di premeditazione” scrive in una nota il legale della famiglia Verzeni Luigi Scudieri, facendo notare che “stando alle informazioni rese pubbliche ieri, il signor Moussa Sangare sarebbe uscito dalla propria casa di Suisio con ben quattro coltelli di significative dimensioni e prima di uccidere Sharon a Terno d’Isola ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone”.
Appello
Quindi l’appello ai due ragazzini che sarebbero stati minacciati da Sangare, che - scrive l’avvocato - “farebbero bene a farsi avanti” Infine una considerazione sui dubbi, sollevati dal legale del 31enne, sulla salute mentale del suo assistito. “Mi ha molto stupito, inoltre, che si sia parlato di ‘verosimile incapacità’ subito dopo il fermo, prima ancora di un esame completo di tutti gli atti di indagine e del pieno completamento degli accertamenti investigativi”.