Storie Fuori posto quindi, interpretate da diversi linguaggi artistici, storie che escono dal privato delle mura domestiche e che attraverso l’arte contemporanea si mettono in mostra e raccontano la loro quotidianità nello splendido spazio espositivo Wegil, hub culturale riaperto dalla Regione Lazio e gestito da Laziocrea.
Questa giornata è curata dall’associazione Fuori Contesto, che organizza il festival, in collaborazione con la start up innovativa Hubstract - made for art.
“Fuoti posto muove gli spettatori e genera un cambiamento, un cambio di prospettiva sulla diversità, sulla disabilità. Ogni storia rappresentata è un’opera d’arte, ogni storia è in mostra utilizzando le nuove tecnologie per coinvolgere lo spettatore in una dimensione differente e traghettarlo dritto al cuore della storia” - dichiara la direttrice artistica Emilia Martinelli.
Il festival è sostenuto dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo e patrocinato dal Municipio Roma I Centro Storico.
“Patrocinare e sostenere questo progetto è stato naturale per il Primo Municipio data la scelta di fondo che caratterizza tutti i nostri progetti – dai centri estivi per i bambini, ai progetti sportivi rivolti anche alle persone con disabilità -. Crediamo che nulla sia “fuori posto” perché non esiste un posto giusto per qualcuno. Ogni esperienza, ogni progetto deve prevedere la possibilità per ognuno di esserne protagonista” dichiara Emiliano Monteverde – Assessore alle politiche sociali del Municipio Roma I Centro.
Dalle 18.30 alle 21 le installazioni presenti saranno visibili allo spettatore come fossero le opere di un museo.
Ad accogliere il pubblico “Romeo e Giulietta”, performance site-specific che danza l’amore, quello che non si può, quello diverso, quello distante e che si guarda con perplessità. Lungo il percorso, le diverse installazioni ci conducono all’interno di differenti storie. “Blu” è un’installazione di realtà virtuale che delinea una storia di autismo. Lo spettatore sente con gli occhi e si tuffa nella sua bolla blu.
“Mani” è un video che danza la quotidianità del morbo di Parkinson. La mano tremante rallenta e si ferma sui particolari per cogliere l’anima di una vita intera.
Con “Storie diverse” l’Associazione WSP Photography risponde alla domanda del festival “Io sono fuori tu sei a posto?” attraverso la ricerca fotografica e i lavori di 14 fotografi. “Nata Viva” è un cortometraggio sulla storia di Zoe, una donna che per i primi 5 minuti della sua vita non ha respirato e che in tono ironico ripercorre la sua battaglia quotidiana per conquistare un posto nel mondo.
“Fuori posto al telefono” è un apparecchio telefonico fisso vintage che coinvolge il pubblico in una conversazione intima con tutte le compagnie, gli artisti e i gruppi che animano questa edizione del festival.
“Col disegno per aria” il pubblico potrà rispondere alla domanda ricorrente di tutto il festival “Io sono fuori tu sei a posto?” giocando a disegnare il proprio essere, sentire, vedere fuori posto, proprio nell’aria.
L’installazione “Vestito Fuori Posto” è un abito realizzato con materiali di uso medico che solitamente stanno sui corpi da curare e che diventano per un giorno vestito da indossare.
A chiudere la giornata, alle ore 20.00, “Terremoto Dentro”. In scena, tra narrazione e videoproiezioni, una donna ci canta il suo papà Vesuvio, il fuoco di lui, la smania di campare, di andare oltre il limiti e di vivere i terremoti della vita come molla per saltare più avanti.