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Martedì, 08 Dicembre 2015 16:54

Il Giubileo dei due Papi. La misericordia cancellerà anche debiti oltre i peccati?

I Papi Francesco e Benedetto I Papi Francesco e Benedetto

Spingere "la Chiesa ad uscire dalle secche per riprendere con entusiasmo il cammino missionario".

Questo si ripropone Papa Francesco con il Giubileo della Misericordia aperto ufficialmente oggi, presente Benedetto XVI che ha varcato per secondo la Porta Santa di San Pietro, con un gesto di affetto e sottomissione al successore, con il quale si e' abbracciato prima nell'atrio e poi nella Basilica. Una presenza importante perche' testimonia il pieno appoggio di Joseph Ratzinger alla Riforma di Francesco, osteggiata da molti all'interno della Chiesa e della stessa Curia Romana, come si e' visto, e che avra' un'accelerazione con il Giubileo iniziato oggi per la Chiesa Universale dopo l'apertura della prima Porta Santa, avvenuta a Bangui in Centrafica, lo scorso 29 novembre.

La data di inizio e' stata volutamente quella del 50esimo anniversario del Concilio: "una scadenza che non puo' essere ricordata - ha detto Bergoglio - solo per la ricchezza dei documenti prodotti, che fino ai nostri giorni permettono di verificare il grande progresso compiuto nella fede".

"Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perche' non si addice a chi e' amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell'incontro con la grazia che tutto trasforma", ha esortato il Pontefice ricordando che la visione cristiana ci chiede di "anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sara' sempre nella luce della sua misericordia".

"Attraversare la Porta Santa ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore", ha auspicato nell'omelia della messa celebrata in piazza San Pietro davanti a 70 mila fedeli e alle delegazioni ufficiali (per l'Italia c'erano il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e il ministro degli interni Angelino Alfano).

"Questo Anno Santo Straordinario - ha spiegato - e' anch'esso dono di grazia" che ci fa "scoprire la profondita' della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente".

"Sara' un Anno Santo - ha detto ancora Francesco che ha dovuto spingere con forza gli stipiti della Porta Santa di San Pietro - in cui crescere nella convinzione della misericordia".
Quanto torto - ha esclamato - viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia come afferma Sant'Agostino!".

Poi all'Angelus il Papa ha ricordato chi sono i primi destinatari del Giubileo: i poveri, gli emarginati, i diseredati. Vittime in definitiva del peccato collettivo, ha sottolineato ricordando il dogma dell'Immacolata Concezione che si ricorda proprio l'8 dicembre.

"Celebrare questa festa - ha aggiunto - comporta due cose: accogliere pienamente Dio e la sua grazia misericordiosa nella nostra vita; diventare a nostra volta artefici di misericordia mediante un autentico cammino evangelico". Secondo il Papa "la festa dell'Immacolata diventa allora la festa di tutti noi se, con i nostri 'si'' quotidiani, riusciamo a vincere il nostro egoismo e a rendere piu' lieta la vita dei nostri fratelli, a donare loro speranza, asciugando qualche lacrima e donando un po' di gioia".

"Ad imitazione di Maria, siamo chiamati - ha suggerito alla folla - a diventare portatori di Cristo e testimoni del suo amore, guardando anzitutto a quelli che sono i privilegiati agli occhi di Gesu' coloro che Lui stesso ci ha indicato: 'Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi'". (AGI) .

 

 

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