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Lunedì, 28 Settembre 2020 18:21

Far fruttare i propri risparmi: cosa sono gli ETF e perché vengono scelti da molti risparmiatori

Scritto da rednez

L’emergenza sanitaria ha complicato, ulteriormente, le scelte dei risparmiatori italiani in tema di investimenti. Già nell’ultimo decennio, d’altro canto, i cittadini italiani hanno visto letteralmente mutare lo scenario nel quale, ormai da svariati decenni, erano abituati ad operare.

Il settore immobiliare, da sempre considerato un porto sicuro, ha perso appeal a causa, in primis, di due aspetti: il significativo aumento dell’imposizione fiscale sulle case a reddito e l’impennata considerevole del cosiddetto “rischio locativo”, complici le crisi pregresse (finanziaria e del debito sovrano) rispetto all’attuale emergenza pandemica.

 

Investimenti: i crolli del mercato immobiliare e del free-risk finanziario, mutano le abitudini dei risparmiatori

 

Molti soggetti, purtroppo, hanno perso il proprio posto di lavoro. E quando sono riusciti nuovamente ad ottenere un’occupazione, spesso è precario. Affittare una casa, al giorno d’oggi, implica quindi dei rischi non indifferenti, che non tutti sono ovviamente pronti a correre. Ai risparmiatori nostrani è restato, di fatto, un’unica freccia al proprio arco: il mondo degli investimenti finanziari.

 

Anch’esso, però, ha mutato la propria fisionomia rispetto ai decenni scorsi: gli investimenti a capitale garantito, attualmente, non rendono nulla, se non per scadenze molto lunghe ed esposte conseguentemente ad una forte volatilità, che si traduce nel rischio di subire una perdita non indifferente nel caso in cui si procedesse ad un disinvestimento anticipato.

 

L’esempio più lampante, in tal senso, proviene dal mondo dei titoli di stato: BOT e BTP non offrono alcuna resa sino alle scadenze quinquennali e rendimenti effimeri oltre i dieci anni. In un simile contesto, i risparmiatori non hanno potuto far altro che cambiare le proprie radicate abitudini, alla ricerca del “profitto perduto”.

 

Ed un grande supporto è arrivato dalla grande rete telematica, che anche nel mondo finanziario, così come in qualsiasi altro ambito, ha migliorato letteralmente la vita degli utenti. Grazie alle piattaforme di trading come top broker, infatti, è possibile accedere ad una vasta gamma di asset finanziari al di là dei mercati azionari ed obbligazionari, già noti in quanto accessibili mediante il tradizionale canale bancario.

 

Uno strumento finanziario, più di altri, ha riscontrato il crescente consenso da parte dei risparmiatori: gli ETF, acronimo di Exchange Traded Fund. Molti, erroneamente, tendono ad assimilare gli ETF ai fondi comuni di investimento. Ma non è propriamente così. Pur essendo dei fondi di investimento, essi si differenziano significativamente dai fondi comuni.

 

ETF: cosa sono e perché vengono preferiti ai fondi comuni di investimento

 

In primis per l’aspetto economico, un tratto che ogni risparmiatore, da sempre, ricerca costantemente. Essendo gestiti da un team di persone, che varia sensibilmente in base alla tipologia ed all’ampiezza del fondo, i fondi comuni incorporano delle commissioni di gestione che, giocoforza, vanno ad incidere sul rendimento finale complessivo dell’investimento.

 

L’obiettivo di un fondo comune, di norma, è quello di offrire una performance più alta del parametro di riferimento al quale è accostato (tecnicamente chiamato benchmark). E per raggiungere questo obiettivo, i gestori devono attuare un turnover di titoli che implica dei costi non indifferenti, complici le numerose operazioni di compravendita che sono costretti ad effettuare. Oneri che vengono trasferiti ai clienti, che non di rado pagano ingenti commissioni di gestione.

 

Comprare etf, invece, consente al sottoscrittore di pagare la sola commissione di negoziazione applicata dalla propria banca o, meglio ancora, dalla piattaforma di trading prescelta, evitando di pagare le commissioni di gestione annuali presenti nei fondi comuni. L’ETF, infatti, replica passivamente l’andamento dell’indice di riferimento e non implica, quindi, alcuna gestione attiva da parte del gestore, che si traduce in minori o inesistenti costi per l’utente finale.

 

Un altro elemento di grande appeal dell’ETF, inoltre, è la possibilità di conoscere, in real time, la quotazione del fondo acquistato, caratteristica che i fondi comuni di investimento, invece, non possono garantire: la quotazione di questi ultimi è quotidiana, fornita al momento della chiusura dei mercati, ed è solitamente riferita ad uno o due giorni lavorativi precedenti.

 

 

 

chiacchiere da ape