Si nasce "tabula rasa" e si ha, quindi, un terreno dove bisognerebbe seminare. La semina avviene con la civiltà che può essere positiva o negativa. Purtroppo, le idee da seminare sono tante e variopinte. Alcune sarebbero sa scartare e altre da accogliere ai fini di un corretto innesto sociale.
La vita non è una via crucis per alcuni e un bengodi per altri ma consiste in un corretto modo di vivere di cui tutti dobbiamo rendere conto. Questo insegnava Giovanni Carlo Imbonati al Manzoni. Il grande filosofo tedesco Emanuele Kant (1724-1804) diceva che nella vita bisogna fare qualcosa, amare qualcuno e sperare in qualcosa, aggiungendo: "agisci in modo tale che la tua norna possa considerarsi una legge universale".
Publio Terenzio Afro (190-159 a.C.), probabilmente di etnia berbera, commediografo romano affrancatosi dalla schiavitù diceva: Io sono un essere umano e, come tale, faccio qualsiasi cosa si addice all'essere umano, evitando, ovviamente, danni ad altri. Faceva parte del Circolo degli Scipioni dove figura per la prima volta la parola Humanitas. Allontaniamo, per il nostro benessere, le eventuali e triste considerazioni quali: "la vita è una culla, una croce ed una tomba" (Georges Louis Buffon -1707/1788-). Non è tutto e proprio così.
Pensiamo in positivo e cerchiamo di sintonizzarci con la Natura che ci circonda: il sole, la terra, la flora, la fauna, gli amici, il turbinio degli amori, degli affetti, dei sentimenti, delle emozioni, eterni o passeggeri che siano. al fine di poter tendere, e a ragione e con diritto, alla gioia di vivere. Ricordiamo il grande Confucio (551 a, C- 479 a. C.) che alla domanda dei suoi discepoli: Maestro dopo di noi che sara? Rispose: "figlioli cari se non sappiamo da dove siamo venuti come possiamo sapere dove andremo". Ciò premesso cerchiamo di vivere questa meravigliosa esperienza esistenziale che è unica e, forse, irripetibile