"Io non vivo di politica ma per la politica", più volte ha detto a Radio Radicale. Una scelta di vita dura, quella di Pannella, sempre a confronto con quella mentalità latina spesso alla mercè del potere etero indotto, dall'alto. Marco Pannella, se avesse condotto una carriera secondo i percorsi convenzionali, sarebbe stato ai vertici del potere italiano, presidente del consiglio poi della Repubblica...un uomo intelligente, audace non avrebbe avuto problemi a conquistare l'Italia. Sarebbe mancato, però, un pezzo di storia fondamentale al nostro Paese. E invece Pannella era il deputato che sforava i minuti dell'intervento, urlava e non sempre rispettava le regole, non riusciva ad allinearsi e così accadeva di venir cacciato dalla Camera dal Presidente Nilde Iotti, "onorevole Pannella la invito a lasciare l'aula!". Fumava lo spinello pubblicamente per sollecitare la liberalizzazione delle droghe leggere e togliere potere alla malavita che campa su questo business. Lottò per diritti spinosi e scomodi: aborto, divorzio, distribuì in piazza agli italiani i soldi del finanziamento ai partiti urlando: questi sono vostri! Testamento biologico e eutanasia, perché ognuno possa decidere come morire. Paladino avverso quel degrado incostituzionale delle carceri, la mancata rieducazione, per non parlare delle lotte a favore dei diritti delle coppie di fatto. Trasformò l'elezione del 1985 in uno specchio per gli italiani candidando Cicciolina, che fu eletta deputato, colpendo il sistema nel cuore del perbenismo. Provocatore e ribelle, le sue dimostrazioni politiche a volte furono colpite da condanne penali, la forma di lotta prediletta lo sciopero della fame, dove arrivò a bere le proprie urine. Con tutta la sua forza ha dimostrato che la violenza è un mezzo depravato e per difendere i propri diritti, per farsi ascoltare ci sono altri metodi. Tante le alleanze dei radicali, a volte difficili da comprendere. Pannella, però, ha anche sempre detto “di non guardare il dito ma la luna”, l'obiettivo da raggiungere. Chi avrà mai il coraggio adesso di rappresentare l'incognita X della politica?
"E' la scomparsa di un grande leader italiano, che ha segnato la storia dell'Italia. Vorrei a nome mio personale e del governo e della forza politica che rappresento fare un grande omaggio alla storia di questo combattente e leone della liberta'", ha commentato il premier, Matteo Renzi, inviando "le condoglianze del governo e quelle miei personali alla famiglia". Il presidente del Consiglio ha proseguito “Il tempo e la storia potranno raccontare chi e' stato Marco Pannella in Italia".
Nato il 2 maggio a Teramo, Pannella negli ultimi mesi era rimasto chiuso in casa per le sue precarie condizioni di salute. E' stato membro della Gioventù liberale e poi leader dell'Unione Goliardica Italiana negli anni dell'università. Tra i fondatori nel 1955 del Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali, è tra i piu' longevi personaggi della scena politica italiana (deputato dal 1976 al 1992) e uno dei protagonisti delle battaglie civili degli anni Settanta e della fase di transizione tra la prima e la seconda Repubblica. Sul suo profilo Twitter, si presenta al mondo come "radicale, socialista, liberale, federalista-europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento".
Marco Pannella ha compiuto lo scorso 2 maggio 86 anni e ha "festeggiato" idealmente pochi giorni fa quando ha visto il Parlamento approvare la legge sulle unioni civili che è stata una delle più importanti battaglie che ha combattuto col suo Partito radicale. Il 2 maggio, in occasione del compleanno, a quello che molti hanno definito il "leone delle battaglie per i diritti civili" sono giunti messaggi affettuosi da colleghi e amici, da politici a cantanti e intellettuali. Su Twitter in tanti hanno festeggiato il leader radicale postando foto e video di ieri e di oggi, immagini di cortei e interventi ai comizi storici guidati del 'grande vecchio'. In molti lo hanno ringraziato per "gli anni di battaglie politiche e ideologiche' che ne fanno "un esempio da seguire" e "un modello di riferimento", ricordano i suoi proverbiali scioperi della fame e ne celebrano "la lezione di liberta' e laicita'". Tutti lo hanno celebrato come "maestro" e "faro" esaltandone la coerenza e tenacia.
Tra i tanti anche Vasco Rossi che ha registrato per l'occasione un videomessaggio per i suoi "86 anni di vita vissuti sempre sul fronte dei diritti civili e sociali". E al leader radicale è arrivata anche la telefonata d'auguri del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Oltre a quelli dei tanti 'compagni di battaglie' e avversari politici.