“Che Natale sarebbe senza il presepe?”, dice un amico che già quando era un moccioso faceva da assistente al nonno, che allestiva presepi così grandi da dover impegnare allo scopo quasi un un’intera stanza.
Non manca mai di esaltare la potenza espressiva del dialetto; di celebrare il valore estetico della poesia vernacolare; di leggere e recensire, per esempio, Joseph Tusiani e i suoi poemetti “Na vote è ‘mpise Cola, “Li quatte staggione”, “Lu deddù”; o la composizione che riguarda l’asino afflitto per il soprannome di “ciucce”.