Maragno rivendica con orgoglio la scelta e la decisione del progetto Sprar che ridurrà drasticamente a 161 i rifugiati in seconda accoglienza e quindi non d'urgenza. Il consiglio comunale ha 'preso d'aceto' e il Sindaco ha pronunciato parole importanti, che suonano come una denuncia, visto le accese vicende nazionali sull'argomento: “Se qualcuno è a favore del CAS lo deve dire, questo è il momento, visto che qualche settimana fa si vantava di rappresentare le cooperative che si offrivano per la gestione dei CAS a Montesilvano, così come questo è il momento di dire se qualche consigliere ha girato la città per cercare dei locali dove andare a mettere dei nuovi centri d'accoglienza straordinari per migranti (CAS) e fare business”
Il “Francesco Comunale” è riuscito a non perdere le staffe del tutto, e si è fermato al momento opportuno come etichetta richiede. Proprio durante la seduta ha letto un dispaccio della Prefettura che annunciava: 25 migranti destinati al CAS verranno spostati, dato che lo Sprar ha fatto scattare le clausole di salvaguardia.
a 2:18 la denuncia del sindaco
Di Pasquale: guardare bontà del progetto Sprar e non sviare il problema
“Io applico regolamento”. Attaccato da alcuni consiglieri Umberto Di Pasquale afferma: “Sparare sulla competenza del Presidente del Consiglio è un falso problema!” Umberto Di Pasquale preme sulla “bontà del progetto Sprar” che prevede l'inserimento e l'integrazione degli rifugiati attraverso lavori di pubblica utilità sociale, sottolinea come “il sindaco Maragno sia riuscito a trovare una soluzione per evitare l'apertura di un altro CAS!” Aggiunge “sarebbero dovute arrivare altre 25 persone qui a Montesilvano ma l'attivazione dello Sprar ha spinto il Prefetto a trovare altre sistemazioni”, dirottati a Penne; per il Presidente Maragno “ha saputo gestire problema migratorio”.
Seppur, tra polemiche e nimby, tutti riconoscono che il progetto Sprar risponde di più alle esigenze del territorio come hanno dichiarato durante il consiglio. Resta comunque la situazione combattuta dai cittadini di Via Napoli 3, dove sono previste 14 persone. I residenti urlano ai 4 venti la propedeuticità della “la sanificazione della zona”, il quadrilatero di Via Firenze che comprende la Pineta. Chiedono alcuni accorgimenti: telecamere, luci, controlli, senso unico, traffico limitato. Questo “ridurrebbe notevolmente prostituzione, microcriminalità, spaccio di droga”. I 10mila 600 euro della Tettoia del Treno potrebbero coprire parte di queste spese, dal momento che verranno rimborsati da PescaraAbruzzo, come è stato confermato da fonti ufficiali alla nostra redazione.
Premettendo che ci sono molte probabilità che saltino fuori altri alloggi per l'accoglienza che ridurrebbero gli ospiti di Via Napoli 3, Di Pasquale ricorda che i proventi della multe alla prostituzione, il cui acme si sviluppa proprio nel famoso quadrilatero, saranno investiti per la sicurezza. Quando? “ritengo di non dover andare oltre le mie competenze, questo spetta al sindaco”.
Cucciniello davanti al Consiglio Comunale avrebbe voluto parlare di ”un quartiere ferito”.
E' noto che i cittadini possono assistere alla seduta di Consigli comunale senza intervenire ma il regolamento del consiglio comunale all'art.10 comma4 prevede: “La Presidenza del Consiglio Comunale disciplina e dispone la pubblica verifica periodici sul funzionamento dei servizi e garantisce la facoltà d’intervento dei cittadini in Consiglio Comunale, previo inserimento dell’argomento nell’Ordine del Giorno.”
Osvaldo Cucciniello, promotore del Comitato di Via Napoli, si batte contro la situazione di noto degrado nella zona ad alta densità turistica e esprime sin dall'inizio dubbi sul fatto che l'accoglienza di 14 madri con bambini in uno stabile della via, dato “il numero troppo alto” agevoli l'integrazione. Le lettere alla Prefettura, Sindaco di Montesilvano, firme e mesi di battaglie proprio ieri, durante il Consiglio Comunale avrebbe voluto raccontarle, pertanto tre giorni fa in una lettera al Presidente del consiglio Comunale Umberto Di Pasquale ha inviato una richiesta di audizione.
La cosa avrebbe messo in crisi il Presidente , solitamente scevro dall'apparire sui giornali, avrebbe detto: “non è all'ordine del giorno, posso al massimo sospendere la seduta per 30 minuti e farla conferire con i consiglieri a porte chiuse”, circostanza disattesa successivamente, e chiarisce: “non ci sono state le condizioni”. I patti erano che i cittadini del comitato presenti in aula mantenessero il silenzio, ”mi sono sentito minacciato e non mi è sembrato il caso”.
Cucciniello si è dovuto accontentare di dare il testo del suo disatteso intervento agli unici due consiglieri comunali rimasti: Gabriele Straccini e Pietro Gabriele e “anche Ottavio De Martinis” come il Presidente aggiunge
Per completezza, nel discorso Cucciniello avrebbe chiesto: “Sigg.ri Consiglieri, Vi esorto a solidarizzare con i cittadini che rappresento dando un segnale giusto e coerente a favore di un quartiere profondamente ferito e violentato da una diffusa illegalità. In quanto Comitato non vogliamo ricorrere a forme di proteste eclatanti, ma sancire il ruolo che uno Stato di Diritto deve assicurare ai suoi cittadini in un contesto in cui l’assenza delle Istituzioni è tangibile, con conseguenze per i residenti sia di turbe psichiche che di danni patrimoniali: è in particolare questo senso di solitudine che spinge ad una difesa fai-da-te dovuta alla percezione d’impotenza che genera un moto di risentimento collettiva
Stante quanto precede, chiediamo a tutti Voi di assicurare, nel rispetto di un rapporto improntato sui diritti/doveri del cittadino con la P.A., un Vostro autorevole intervento per restituire alle genti del quartiere serenità e sicurezza, confidiamo altresì nella Vostra sensibilità in merito a tali questioni. Grazie.”