Per l'Abruzzo affacciato sul mondo...


 

 
Giovedì, 14 Ottobre 2021 12:31

Prezzi dei carburanti ancora in crescita

Energia e chip: mercati temono carenze offerta e rallentamento economia

Il prezzo medio della benzina in modalità self - secondo le rilevazioni di Quotidiano energia - arriva a 1,728 euro al litro dai 1,722 di ieri con i diversi marchi compresi tra 1,726 e 1,738 euro al litro (no logo 1,709). Il prezzo medio praticato del diesel, sempre in modalità self, sale a 1,588 euro al litro (ieri 1,582) con le compagnie posizionate tra 1,586 e 1,598 euro al litro (no logo 1,572). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato cresce a 1,863 euro al litro (ieri 1,856) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,803 e 1,939 euro al litro (no logo 1,757). La media del diesel va a 1,731 euro al litro (ieri 1,724) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,670 e 1,803 euro al litro (no logo 1,622). I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,807 a 0,823 euro al litro (no logo 0,793). In crescita, infine, anche il prezzo medio del metano auto, che si posiziona tra 1,538 e 1,884 euro al litro (no logo 1,553).

Energia e chip: mercati temono carenze offerta e rallentamento economia

I principali listini europei hanno ridotto i guadagni segnati in apertura in linea coi futures Usa. Londra sale dello 0,49%, Parigi lo 0,40% e Francoforte lo 0,46%.

I mercati temono, più che i dati sui prezzi al consumo (ieri negli Usa) e alla produzione (oggi in Cina) il possibile rallentamento delle economie dovuto alle carenze sul fronte dell'offerta, dai chip alle materie prime passando per l'energia. Il petrolio in aumento (Wti a 81 dollari, Brent a 83,9) dà una mano ai titoli petroliferi mentre il gas ad Amsterdam è tornato sopra i 100 euro per megawattora malgrado le rassicurazioni di Putin. L'aumento dei metalli come rame, nickel e zinco vedono i gruppi minerari guadagnare terreno in Borsa come a Varsavia (+2,8%) KGHM e a Londra Antofagasta (+2%), Anglo American (+2,8%), Glencore (+2,7%) e Rio Tinto (+1,99%). Ad Amsterdam (+1,81%) il gigante dell'acciaio ArcelorMittal beneficia intanto del giudizio outperform di Credit Suisse. A Piazza Affari (+0,60%) invece è debole Cnh (-0,82%) che, come fatto da tante altre grandi gruppi, chiuderà temporaneamente diversi siti produttivi per le interruzioni alla catena di fornitura e alla carenza di componenti come i semiconduttori.

Si legge su Ansa.

chiacchiere da ape