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Mercoledì, 12 Giugno 2024 09:26

12 giugno 1984, quando il Governo tagliò 3 punti della scala mobile

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Bettino Craxi - Il Governo Craxi I, a guida socialista, durato 2 anni, 11 mesi e 28 giorni, è stato il terzo governo più longevo della storia della Repubblica Italiana, Bettino Craxi - Il Governo Craxi I, a guida socialista, durato 2 anni, 11 mesi e 28 giorni, è stato il terzo governo più longevo della storia della Repubblica Italiana,

Il 12 giugno 1984 il decreto legge elaborato dal governo Craxi I, nel precedente febbraio che abolisce quattro punti della scala mobile salariale viene convertito in legge.

In Italia, il 14 febbraio 1984 un decreto (detto per questo decreto di San Valentino) - approvato dal governo Craxi - tagliò 3 punti percentuali della scala mobile, adottando parzialmente la proposta avanzata da Ezio Tarantelli, convertendo un accordo delle associazioni imprenditoriali con CISL e UIL, ma non CGIL. Al decreto farà seguito la conversione nella legge 219 del 12 giugno 1984. Contro questo provvedimento il solo PCI di Enrico Berlinguer propose un referendum abrogativo. La consultazione sul taglio della scala mobile si tenne il 9 e 10 giugno 1985 con un'affluenza alle urne del 77,9% degli aventi diritto. Il risultato fu di 45,7% SÌ all'abrogazione della norma e 54,3% NO all'abrogazione della norma; il taglio pertanto rimase.

La scala mobile è uno strumento economico in tema politica del salario volto ad indirizzare automaticamente i salari in funzione degli aumenti dei prezzi di alcune merci, al fine di contrastare la diminuzione del potere d'acquisto dovuto all'aumento del costo della vita, secondo quanto valutato con un apposito indice dei prezzi al consumo.

Il dibattito

I detrattori del sistema sostenevano che la scala mobile che in certi casi essa stessa sarebbe stata causa d'inflazione. La scala mobile misurava l'inflazione tenendo conto dell'aumento dei prezzi, ma senza considerare un altro parametro economico: l'aumento del PIL, che rappresentava il valore aggiunto per le aziende, oppure, in termini equivalenti, l'aumento della produttività del lavoro.

I sostenitori della teoria monetarista affermavano, invece, poiché l'aumento salariale non comportava una variazione della base monetaria ma soltanto una riduzione dell'utile delle imprese, che veniva redistribuito ai lavoratori, sia da escludere un legame tra scala mobile e inflazione.

Il Governo Craxi I, a guida socialista, durato 2 anni, 11 mesi e 28 giorni, è stato il terzo governo più longevo della storia della Repubblica Italiana, nonché il più duraturo della cosiddetta Prima Repubblica.

Anni di decisioni difficili.

Il 18 febbraio dello stesso anno: sedici anni dopo la prima iniziativa parlamentare il presidente del consiglio e il Cardinale segretario di Stato, Agostino Casaroli, firmano a Villa Madama la revisione del condordato tra stato e chiesa del 1929. Abolita la disciplina dei culti ammessi la religione cattolica non è più l'unica confessione dello stato, e gli altri culti assumono pari dignità di fronte alla legge. Viene abolita la congrua, che sarà in seguito sostituita dal meccanismo dell'Otto per mille. Un'apposita commissione paritetica sistemerà i dettagli dell'accordo in vista della ratifica.

Il presidente del consiglio e il moderatore della Tavola valdese sottoscrivono l'intesa tra lo stato italiano e l'Unione delle Chiese metodiste e valdesi, che apre a quest'ultima l'istruzione religiosa scolastica e l'assistenza in carceri, ospedali e caserme e il riconoscimento degli effetti civili del matrimonio. È la prima di una lunga serie di intese in corso di definizione, che abroga di fatto la normativa del 1929 sui culti ammessi e relativa sorveglianza della polizia.

La Scala mobile in Italia

La scala mobile viene introdotta in Italia nel 1945 a seguito di un accordo tra la Confederazione Generale dell'Industria Italiana e la CGIL. L'obiettivo dell'introduzione era assicurare un salario minimo che potesse fronteggiare la forte inflazione postbellica. Aveva due componenti: una era l'indennità di contingenza e una sui salari.

Nel 1951 venne introdotto un meccanismo mediante il quale, in seguito alle variazioni dell'indice dei prezzi, scattavano aumenti corrispondenti delle retribuzioni. Il punto di contingenza era identico in tutta Italia e per tutti i settori dell'economia, aveva valori diversi a seconda della categoria, della qualifica, dell'età e del genere del lavoratore. In Italia, la scala mobile a punto unico venne negoziata successivamente nel 1975, tra sindacati e Confindustria. La scala mobile veniva calcolata seguendo l'andamento variabile dei prezzi di particolari beni di consumo, generalmente di larga diffusione, costituenti un paniere. Una commissione aveva il compito di determinare ogni tre mesi le variazioni del costo della vita utilizzando come indice di riferimento le variazioni dei prezzi di tali beni (indice dei prezzi al consumo, IPC).

Nel 1975 la scala mobile, applicata fino ad allora al solo settore bancario, venne unificata agli altri settori con un accordo stipulato tra la Confindustria e le tre maggiori organizzazioni sindacali: CGIL, CISL e UIL.

La scala mobile venne definitivamente soppressa in Italia con la firma del protocollo triangolare di intesa tra il Governo Amato I e le parti sociali avvenuta il 31 luglio 1992. Con la scala mobile è stata abolita l'indennità di contingenza ed è stato introdotto per tutti i lavoratori dipendenti (dirigenti esclusi) l'elemento distinto della retribuzione. Dagli anni 2000, l'indennità di contingenza è confluita in un'unica voce retributiva, insieme al salario base previsto dai contratti nazionali per ogni livello di inquadramento.

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