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Mercoledì, 15 Maggio 2024 08:38

15 maggio: eresia, femminismo e calze di nylon

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Il nome di oggi è Rocco che significa Corvo, animale simbolo di rinascita.

Il Santo

Oggi si ricorda tra gli altri Sant'Eutizio di Ferento, cristiano della città di Ferento, dove venne martirizzato nel 270 ca. durante la persecuzione voluta dall'imperatore romano Aureliano. Tutte le chiese cristiane lo considerano santo.

Sfuggito all'agguato tesogli da Trasone, magistrato romano di Falerii, durante il quale fu catturata la sua allieva santa Felicissima, si recò sul rio Purgatorio, presso Falerii Novi, proprio per celebrare il funerale di quest'ultima e di san Gratiliano e per benedire le due salme. Tuttavia, sulla via del ritorno, addentratosi nella Selva Cimina, fu sorpreso e arrestato dagli uomini di Trasone. Grazie all'intervento di Massimo, padre di san Gratiliano e amico di Trasone, egli venne liberato dopo pochi giorni di prigione e poté tornare a Ferento. Secondo altre fonti, invece, concordi con la cattura del santo dopo i funerali dei due martiri, Eutizio non venne liberato, nonostante i tentativi di aiuto del vescovo Dionisio.

La morte viene datata 15 maggio, per decapitazione, dopo innumerevoli tormenti. Attesa la notte, il corpo e la testa vennero recuperate dai fedeli del santo e il vescovo ne curò la sepoltura, avvenuta in alcune catacombe situate a quindici miglia circa da Ferento, nei territori dell'attuale Soriano nel Cimino. Dopo la pace costantiniana, la salma venne posta in una cassa marmorea e sul sepolcro venne costruita una chiesa. Intorno ad essa si sviluppò in seguito la frazione di Sant'Eutizio. Il culto di Eutizio si diffuse presto in tutto il Lazio: molti comuni hanno eretto chiese e cappelle in suo onore, Soriano nel Cimino e Carbognano lo celebrano come patrono. Nel 1244 papa Innocenzo IV affidò la custodia della chiesa di Sant'Eutizio ai benedettini, che vi rimasero fino al 1400. La chiesa cadde poi in rovina, ma, nel 1496, durante la sua ricostruzione, fu ritrovato un sarcofago marmoreo con ossa corrose e, dalle notizie contenute nella passio, si dedusse che si trattava del corpo di Eutizio.

Intorno a metà maggio, a Soriano nel Cimino e nelle sue frazioni si tengono celebrazioni in onore del santo, le quali culminano nella data del 15 maggio. Alle ore 8 del mattino, infatti, la sveglia viene data con gli spari dei "Botti Oscuri", mentre la sera si svolge una solenne processione con il suggestivo trasporto della statua del santo, effettuato dai Facchini di Sant'Eutizio e accompagnata dalla banda musicale, dalle confraternite e dai fedeli. Nei giorni precedenti e in quelli successivi si svolgono numerosissime iniziative: gare, esibizioni del coro polifonico, della banda musicale locale, dei locali gruppi storico-medioevali sbandieratori, spadaccini e musici, pellegrinaggio al santuario, spettacoli di vario genere, tombola e fuochi d'artificio. A Carbognano, invece, si tiene un'unica processione in onore dei due patroni, sant'Eutizio e san Filippo Neri, il 26 maggio, durante le feste patronali.

Tra i miracoli attribuiti ad Eutizio, vi è la manna, di cui si parla già nella passio del santo; si dice che essa sgorgasse dalla "pietra di Sant'Eutizio" come un liquido biancastro o vermiglio, il cui uso avrebbe operato guarigioni miracolose. La pietra si trova tuttora presso il sepolcro del santo. A Carbognano, poi, si narra del "miracolo del grano": un giorno il santo, passeggiando per i dintorni del paese, avrebbe notato un contadino intento ad arare un campo per poi seminarvi del grano. I buoi, stanchi del lavoro e fiacchi per la fame, smisero di tirare e si rifiutarono di tirare innanzi l'aratro, facendo arrabbiare non poco il contadino. Eutizio, allora, si fermò e, recitate alcune preghiere, prese dei semi e li gettò in terra. Questi germogliarono e crebbero all'istante, cosicché i buoi poterono sfamarsi e portare a termine il lavoro. Nell'iconografia Eutizio, che è rappresentato generalmente con le vesti sacerdotali, viene talvolta dipinto, così come nell'antico sigillo e nello stemma di Carbognano, con un mazzo di spighe nelle mani.

Maia

Maia è una figura della mitologia romana e, in particolare, un'antica dea della fecondità e del risveglio della natura in primavera. Nella mitologia romana arcaica, Maia era connessa con il dio Vulcano, che ogni 1º maggio le offriva in sacrificio una scrofa gravida, in modo che anche la terra fosse gravida di frutti. Venne anche identificata con altre divinità della fertilità, tra cui Bona Dea, Opi, e successivamente Cibele. Originariamente una divinità indipendente, fu successivamente identificata con la sua omonima greca secondo l'interpretatio graeca, e considerata quindi la madre del dio Mercurio. Il nome di Maia deriva probabilmente dall'aggettivo comparativo maius, maior che in latino significa maggiore o più grande.

Storia

In questo giorno:

Nel 1252 Papa Innocenzo IV emette la bolla Ad extirpanda: quando qualcuno era sospettato di eresia doveva essere interrogato dal vescovo diocesano oppure da un suo vicario. Se il sospettato era ritenuto colpevole d'eresia, veniva rimandato al podestà, che era autorizzato a disporre della tortura, perché confessasse apertamente l'eresia di cui era stato riconosciuto colpevole e indicasse i nomi di altri eretici. Questa approvazione è dichiaratamente pubblicata per fronteggiare l'insorgere dei numerosi movimenti eretici del XIII secolo; l'atto prende infatti il nome da uno dei suoi passaggi iniziali, che indicando la finalità della decisione recita: «Per estirpare la maligna diffusione della pravità eretica da mezzo al popolo Cristiano...»

Nel 1869 a New York, Susan B. Anthony ed Elizabeth Cady Stanton formano la National Woman Suffrage Association a sostegno del suffragio femminile. Stanton, attivista statunitense, abolizionista e figura guida dei primi movimenti femministi per l'emancipazione femminile. La sua Dichiarazione dei Sentimenti (Declaration of Sentiment) ispirata alla Dichiarazione di Indipendenza americana, fu presentata alla Convenzione di Seneca Falls del 1848, la prima negli Stati Uniti organizzata da donne, tenutasi nell'omonimo villaggio nei pressi di New York. Quel documento è ritenuto come l'atto fondativo del primo movimento suffragista e di emancipazione femminile degli Stati Uniti. Stanton fu presidentessa della National Woman Suffrage Association dal 1892 al 1900. Prima di occuparsi quasi esclusivamente di diritti delle donne, fu una fervente abolizionista assieme al marito Henry Brewster Stanton (co-fondatore del Partito Repubblicano) e al cugino Gerrit Smith. Non si limitò ad affrontare esclusivamente il problema del diritto di voto, ma si dedicò anche ad altre questioni riguardanti le donne: i diritti di parentela e di custodia, i diritti di proprietà e di reddito, le condizioni di lavoro, il divorzio, il controllo delle nascite. Fu anche sostenitrice del Movimento per la temperanza, nato sul finire del XVIII secolo contro l'abuso delle bevande alcoliche. Nel 1882 l'incontro con Maria Deraismes a Parigi le apre le porte della massoneria ed entra nel Droit Humain. Tra il 1895 e il 1898 con un comitato di altre 26 donne scrisse La Bibbia della donna, un saggio di esegesi biblica dal punto di vista femminile, che divenne ben presto un bestseller. Dopo la guerra civile americana, l'impegno di Cady Stanton alla causa del suffragio femminile provocò uno scisma all’ interno del movimento dei diritti delle donne. Con Susan B. Anthony si rifiutò di approvare il passaggio del Quattordicesimo e del Quindicesimo emendamento alla Costituzione statunitense che intendeva assicurare agli uomini afroamericani una maggiore protezione giuridica e il diritto di voto, obiettando che alle donne, sia bianche che nere, gli stessi diritti erano negati. La sua posizione su questo tema, la sua concezione del cristianesimo e di altre questioni femminili portarono alla formazione di due distinte organizzazioni per i diritti delle donne.

Nel 1940 le calze di nylon vengono messe in vendita per la prima volta negli USA.

Aforisma

Aveva sempre l'impressione che quella gente parlava per ascoltarsi.. Anche prima che la sua nuova coscienza glielo rendeva più evidente, aveva notato che parlavano costantemente come se avessero bisogno di ascoltarsi molto per proteggersi dalla propria solitudine. Sembrava che non sapessero ascoltare il suono della voce degli altri, se non come strumenti minori nella sinfonia del proprio autocompiacimento. Forse è una questione di educazione, si disse, di classe. Tutti noi siamo stati creati per considerarci il centro del mondo, il principio dell'universo. 

Gioconda Belli - La donna abitata.

15 maggio: ONU – Giornata internazionale della famiglia

chiacchiere da ape