Un altro mezzo passo falso per il Delfino, che all’Adriatico non va oltre il pareggio contro l’undici laziale.
Nulla da fare per il Delfino contro la capolista: all’Adriatico finisce 0-3.
È il Catanzaro di mister Vivarini ad aggiudicarsi il big-match della 15ª giornata: davanti ad un pubblico delle grandi occasioni (ben 13000 spettatori, di cui 1500 ospiti) i calabresi sferrano un duro colpo alle ambizioni di promozione diretta del Pescara, conquistando un successo che li porta a +6 in classifica sui biancazzurri. Il punteggio finale è sin troppo pesante per i padroni di casa, che hanno il demerito di scendere in campo un po’ intimoriti e poi la sfortuna di subire gol al primo affondo degli ospiti: dopo soli 5’ è infatti Situm ad insaccare di testa dopo un cross di Vanderputte. Il Delfino ha poi molto da recriminare nei confronti dell’arbitro Di Marco di Ciampino, protagonista al negativo in più di un’occasione; clamorosa la decisione di negare ai biancazzurri un rigore al 29’ per evidente fallo di mano in area del calabrese Scognamillo (già ammonito e dunque meritevole del secondo cartellino giallo): con un penalty a favore e la superiorità numerica nella restante ora di gioco sarebbe stata tutta un’altra partita per i padroni di casa, decisamente poco fortunati anche al 44’, quando il portiere ospite Fulignati compie un autentico miracolo su una conclusione ravvicinata di Tupta.
Nella ripresa mister Colombo passa al 4-2-3-1, con il trio Delle Monache-Cuppone-Tupta a supporto del centravanti Lescano, ma il raddoppio di Martinelli al 56’ spegne le velleità del Delfino, che cede e subisce al 79’ il terzo gol (sempre ad opera di Martinelli di testa su calcio di punizione). Nel mezzo un altro rigore richiesto (e non concesso) per fallo su Cuppone, abbattuto al momento di calciare in porta. Il penalty per il Pescara arriva infine al minuto 83, a giochi ormai fatti; ma il bomber Lescano completa la giornata negativa facendosi respingere la debole conclusione.
Biancazzurri di nuovo in campo nel turno infrasettimanale di mercoledì, ospiti della Virtus Francavilla.
Il Delfino supera la matricola Gelbison e vola al secondo posto in classifica.
Terza vittoria consecutiva per i ragazzi del presidente Sebastiani che scavalcano il Crotone e restano nella scia del Catanzaro capolista. A dire il vero la gara contro neopromossa squadra campana si rivela più ostica del previsto, non solo per la scontata tattica difensivista degli ospiti, ma anche per la giornata poco brillante di alcuni biancazzurri, tra i quali Palmiero e il bomber Lescano. Il tecnico Colombo ritarda forse un po’ troppo le dovute sostituzioni, avvenute solo nel corso della ripresa, ed è così che bisogna aspettare i minuti finali per il gol del vantaggio pescarese, realizzato da Cancellotti su rigore dopo un fallo su Delle Monache (85’). Tre minuti dopo giunge il raddoppio siglato da Kolaj al termine di un pregevole slalom in area ospite: un gol provvidenziale, considerando che proprio all’ultimo secondo il Gelbison trova la rete con il subentrato Kyeremateng (95’). La classifica del girone C dopo 12 giornate vede dunque in testa il Catanzaro con 32 punti, seguito da Pescara a quota 29 e Crotone a 28.
Biancazzurri di nuovo in campo all’Adriatico tra sette giorni, quando riceveranno l’ACR Messina.
Prosegue la marcia dei biancazzurri che all’Adriatico si impongono sulla matricola pugliese per 2-0.
Con un gol per tempo il Delfino liquida la pratica Cerignola e vola al secondo in classifica in attesa del match del Crotone, atteso domani dalla Turris. Ad aprire le danze ci pensa il solito Lescano, a segno a 40’ dal dischetto così come sette giorni fa: netto il fallo di Russo su Crescenzi e precisa la trasformazione del bomber argentino. Il raddoppio giunge invece al 68’ grazie ad un preciso rasoterra del giovane Vergani, subentrato qualche minuto prima allo stesso Lescano. Per la squadra di mister Colombo si tratta del settimo successo in 10 partite: un bottino notevole ma ancora non sufficiente per agguantare il Catanzaro, capolista solitario del girone C.
Netto successo casalingo dei biancazzurri che volano in classifica.
Tre punti importantissimi per il Delfino, che torna a vincere tra le mura amiche dopo oltre un mese: la vittoria all’Adriatico mancava infatti dal 4 settembre, quando i padroni di casa si imposero di misura sull’Avellino nella prima giornata di campionato. Da allora il Pescara ha avuto un ruolino di marcia da record in trasferta (con 4 successi in altrettante gare) ma ha accusato più di un’incertezza dinanzi al proprio pubblico. Contro il fanalino di coda Andria, invece, i ragazzi di mister Colombo sono stati perfetti: partita mai in discussione e in discesa già dopo soli 12’, quando Cuppone salta anche l’estremo difensore avversario e deposita il pallone nella porta sguarnita. Il raddoppio giunge al 36’ quando Delle Monache si procura un rigore trasformato poi da Lescano; lo stesso centravanti argentino sigla poi la sua doppietta personale al 45’, deviando in rete un preciso cross dalla destra di Cuppone.
Nella ripresa i padroni di casa si limitano a controllare, ma al 65’ sfiorano per due volte in pochi secondi il quarto gol, prima con Vergani e poi con Cuppone, incapaci di realizzare da soli dinanzi al portiere. Totalmente inoperoso invece Plizzari, numero uno biancazzurro, di fatto mai chiamato in causa dagli attaccanti pugliesi. Nel finale girandola di sostituzioni da parte di mister Colombo, che pensa già al prossimo impegno infrasettimanale di martedì, quando il Pescara sarà ospite del Giugliano.