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di Mariangela Petruzzelli

ROMA - Era un uomo rigoroso ed etico, un tenace lavoratore, un’anima pura, una mente illuminata, un sognatore con l’aura di stupore del bimbo ma sempre con i piedi per terra, un cultore della ricerca più profonda, un messere d’altri tempi, uno degli ultimi partigiani della storia d’Italia e d’Europa, era un fine ed arguto dicitore e conoscitore di storia, arte, politica, sociologia, cultura in genere. Era ironico, mordace, sardonico, saettante, sempre pronto al dialogo ma mai a cambiare le proprie idee, ferreo nella sua dignità e nelle scelte professionali ed amicali sempre intrise di coerenza e atti d’amore. Era un giornalista incisivo, uno scrittore raffinato e molto colto, era un regista magistrale, l’ultimo figlio del neorealismo italiano, umile nella sua grandezza, viveva per la verità sia nel cinema che nella vita. Era un documentarista attento, a volte certosino, ma sempre alla ricerca della bellezza anche nei fatti e nei misfatti dell’Italia oscura degli ultimi 60 anni. Generoso e vitale, era soprattutto un UOMO LIBERO che mai accettava compromessi. 

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