È un pareggio, ma il sapore è quello di una resa: contro i liguri, già virtualmente retrocessi, il Delfino doveva assolutamente vincere ed invece è riuscito a evitare la clamorosa sconfitta casalinga solo in extremis, grazie alla rete siglata da Rigoni al 91' (di Schenetti al 29' l'iniziale vantaggio ospite). Adesso, quando mancano 4 giornate al termine del campionato, le speranze di salvezza sono davvero ridotte al lumicino: nelle rimanenti gare i biancazzurri, penultimi in classifica, dovrebbero superare Reggiana e Cosenza (avanti rispettivamente di 2 e 3 punti) e nello stesso tempo ridurre il gap con l'Ascoli (squadra quintultima in classifica, attualmente a +8 sul Delfino); se infatti il distacco fosse di 5 o più punti, non si disputerebbe lo spareggio playout e la quartultima retrocederebbe direttamente in serie C.
Nonostante solo la matematica non condanni ufficialmente il Pescara, sembra ancora credere nel miracolo il tecnico biancazzurro Grassadonia: "Era una partita da vincere, i ragazzi hanno dato davvero tutto; purtroppo nel primo tempo non abbiamo mai trovato dei varchi e nella ripresa, pur creando molto, abbiamo raggiunto il pareggio solo nel finale. Peccato che il gol sia arrivato così tardi. Ma il campionato non è finito: adesso dobbiamo andare a Cosenza e vincere la partita; non possiamo arrenderci, fino a quando c'è speranza il dovere di tutti noi è quello di provarci".