Con sottofondo “Matrix Pulcherrima” (Amatrice Bellissima), di Camillo Berardi e versi di Concetta Persico. Nel quarto anno dopo sisma, ad Amatrice restano soltanto cumuli di macerie e miseri spezzoni di chiese inutilmente puntellati.
Ricorre il terzo inverno dal sisma che ha devastato il Centro Italia e Amatrice è una cittadina fantasma, dominata dal vuoto profondo e dal silenzio spettrale.