Questo Padova-Pescara potrebbe rubare un – piccolo – posto alla storia: un po’ abusivo, ma in caso di vittoria c’è il primo posto. Virtuale, il Benevento potrebbe scavalcare i biancazzurri vincendo le sue due partite, tuttavia sarebbe positivo per il morale e darebbe fiducia per il prosieguo del buon lavoro sin qui. L’obiettivo stagionale, sia chiaro, deve rimanere la salvezza, altrimenti l’euforia sa ribaltarsi e generare paura e sconcerto, nemici giurati della freddezza necessaria allo scopo. <p< La squadra è in salute, le due vittorie casalinghe sono tutto sommato meritate e Pillon è sempre più vicino ad individuare un undici titolare. La lieta sorpresa, sebbene ipotizzabile, è la stupenda riuscita di Mancuso da centravanti. È il ruolo dove il Pescara ha più difficoltà, Cocco e Monachello hanno offerto solo qualche spunto senza mai pienamente convincere. Mancuso costringe la manovra ad un calcio diverso, più verticale e palla a terra. L’impressione è che la mossa abbia avuto l’effetto di abbassare il baricentro della squadra per cercare con costanza il contropiede veloce. Sarà interessante scoprire se domani Pillon riproporrà la stessa soluzione. Intanto, in conferenza, risponde sul punto: “Devo vedere se proseguire con la squadra che ha fatto molto bene col Crotone o se cambiare qualcosa. Capone e Monachello stanno bene, quindi sto facendo delle considerazioni. Ci devo ancora pensare”. Poi il mister espone un suo chiaro credo: “Bisogna fare delle scelte anche in funzione dell'avversario”.
Una delle vere differenze portate da Pillon è l’attitudine al sacrificio che ha dato alla squadra, sempre aggressiva e in partita. La rosa a disposizione lo ha portato a scelte e filosofie mourinhane: “Anche i giocatori più tecnici devono sacrificarsi e lottare. Nel calcio ci sono due fasi, una offensiva e una difensiva, in entrambe devono partecipare tutti gli undici in campo”. I calciatori lo seguono, non c’è un elemento che ad oggi appaia fuori contesto. Una menzione particolare la merita Antonucci: “Contro il Crotone mi è piaciuto tantissimo, ha coperto bene il campo tatticamente”. Tradotto, è un ragazzo che pensa alla squadra prima che a se stesso. Non è affatto scontato, soprattutto se hai diciannove anni, vanti due presenze in serie A e una in Champions League, hai talento, sei della Roma. Se riuscirà a mantenere questo modo di approcciarsi al calcio, potrà fare una grande carriera.
Il Padova di Bisoli ha raccolto poco e ha centrato una sola vittoria contro il Venezia, tuttavia i pareggi con Hellas Verona e Cremonese devono considerarsi ottimi risultati. L’obiettivo stagionale, naturalmente, è la salvezza, che la società spera di ottenere affidandosi alla nota verve del mister e al suo 3-4-2-1 (o 3-4-1-2) molto compatto. Questo campionato è una grande chance per il giovane attaccante Federico Bonazzoli, sempre titolare e in condizione di dimostrare le sua qualità dopo esperienze non sempre positive.
Il Pescara si presenterà all’Euganeo da imbattuto e con la possibilità di agguantare – almeno per un po’ – il primo posto, ma siamo certi che farà la sua ormai solita partita maschia. Così Pillon: “Se andiamo in punta di piedi non ne usciamo. Se giochiamo come abbiamo già fatto siamo un cliente difficile, non solo per il Padova ma per tutti. Capiremo se siamo umili, cattivi e se abbiamo il sangue agli occhi. Se siamo questi non ho paura di nessuno”.
Probabili formazioni:
PADOVA (3-4-2-1): Merelli; Ravanelli, Capelli, Trevisan; Salviato, Pulzetti, Cappelletti, Contessa; Clemenza, Capello; Bonazzoli. All. Bisoli
PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Del Grosso, Campagnaro, Gravillon, Balzano; Machin, Brugman, Memushaj; Antonucci, Mancuso, Marras. All. Pillon