Colpi di scena, rimonte, otto ammoniti, due espulsi, una rissa in campo nel finale e addirittura scintille anche in sala stampa tra giornalisti: il derby tra Pescara e Ascoli non si è fatto mancare proprio nulla, confermando ancora una volta, nonostante l’assenza dei tifosi ospiti (cui era stata vietata la trasferta), di essere una delle gare a più alta tensione del campionato.
L’intento dei bianconeri piceni era quello di strappare un punto (come chiaramente confermato dal modulo 4-5-1 scelto dal tecnico Mangia) e pareggio è stato; ma a spianare loro la strada ci ha pensato il pessimo approccio alla gara dei padroni di casa, autori di numerosi errori in fase difensiva già dai primi minuti di gioco. Inevitabile allora il vantaggio ospite, scaturito dopo soli 10’ da un doppio errato disimpegno di Fiorillo e Coda, e firmato da Jankto, libero di calciare dinanzi alla porta biancazzurra. Sintomatica la decisione di mister Oddo (per nulla contento della prestazione) di mandare subito a scaldare due uomini dopo neanche un quarto d’ora, ma sugli spalti è forte l’impressione che, per una volta, ci sia stato qualche errore nella scelta della formazione. Spiccano in particolare le incertezze di Coda, schierato da centrale difensivo e ovviamente primo ad essere sostituito dal tecnico biancazzurro anche a causa di un’ammonizione rimediata nella prima frazione di gioco.
Ad inizio ripresa è ancora Jankto a fare tremare il pubblico di casa con una occasionissima sventata da Fiorillo; quindi, finalmente, il Pescara si scuote e, grazie anche all’innesto di Mitrita, trova la forza per reagire e rimontare lo svantaggio: sono sufficienti 4’ alla coppia Lapadula-Cappelluzzo per capovolgere il punteggio. Ma i bianconeri non sono affatto domi e trovano subito il pareggio con un preciso tiro di Giorgi sotto la traversa. Da quel momento succede di tutto: rosso diretto a Milanovic per un colpo proibito a Lapadula, miracolo di Lanni su un colpo di testa a distanza ravvicinata di Cappelluzzo, espulsione anche per Giorgi autore di un intervento scomposto su Torreira. I 4’ di recupero concessi dal direttore di gara sembrano pochi, considerando le copiose perdite di tempo della squadra ospite, e proprio all’ultimo secondo il Pescara sfiora il gol con una clamorosa traversa colpita da Zampano. Quindi la rissa finale: a farne le spese è l’ascolano Del Fabro, rientrato sanguinante negli spogliatoi.
Per i biancazzurri quarta gara consecutiva senza successi: il secondo posto è ormai un miraggio (il Crotone è a +10) e occorre allora guardarsi le spalle dal Cesena distante solo tre punti
PESCARA (4-3-2-1): Fiorillo; Zampano, Coda (46' Mitrita), Zuparic, Mazzotta; Memushaj, Benali, Torreira, Verre; Pasquato (52' Fornasier), Caprari (61' Cappelluzzo); Lapadula. All.: Oddo.
ASCOLI (4-5-1): Lanni; Pecorini (43' Del Fabro), Milanovic, Mitrea, Dimarco; Almici (67' Cacia), Giorgi, Bianchi, Benedicic, Jankto; Petagna (73' Canini). All.: Mangia.
Arbitro: sig. Pinzani di Empoli.
Marcatori: 10’ Jankto, 62’ Lapadula, 66’ Cappelluzzo, 69' Giorgi.
Note: ammoniti Coda, Verre, Canini, Jankto, Almici, Bianchi, Benedicic, Petagna; espulsi Milanovic (72’) e Giorgi (92’); spettatori 8.334 per un incasso di € 51.156.