Si interrompe la serie positiva dei biancazzurri che incappano in una delle serate più buie della stagione; per contro, tornano alla vittoria esterna gli umbri, che non centravano i tre punti lontano dal Curi addirittura dalla prima giornata di campionato. E probabilmente non è un caso se si siano ripetuti proprio all'Adriatico.
L'impressione generale, e da qui nasce anche il malcontento del pubblico a fine gara, è che il mercato invernale abbia indebolito il Pescara, anziché rafforzarlo. In pochi giorni la compagine biancazzurra ha perso Benali, Del Sole, Zampano, Ganz (anche se quest'ultimo è stato scarsamente utilizzato da Zeman): praticamente si è privata dei suoi giocatori più talentuosi senza che siano arrivate adeguate contropartite tecniche. Tra i nuovi acquisti di gennaio, l'unico ad essere inserito in distinta nel match contro gli umbri (ossia il giovane laterale francese Yamga) è rimasto in panchina.
Il Pescara, con l'arrivo di Zeman a febbraio dello scorso anno (quando la retrocessione in serie B era ormai scontata), avrebbe potuto programmare con largo anticipo la nuova stagione tra i cadetti; probabilmente nessun'altra società, avendo già scelto il tecnico in panchina e conoscendo il torneo da disputare, avrebbe potuto godere di un così grande vantaggio. Eppure l'organico uscito dal mercato estivo non si è mai rivelato all'altezza delle aspettative dei tifosi (il Delfino è pur sempre una neoretrocessa dalla A), e con il cosiddetto mercato di "riparazione" invernale la situazione sembra addirittura peggiorata. Il rinforzo espressamente richiesto da Zeman, il centrocampista Mariani del Lugano, non è arrivato perché giudicato non in linea con i piani della società. Di fatto la squadra scesa in campo contro il Perugia è la stessa dell'estate senza le sue punte di diamante.
Non c'è dunque da stupirsi troppo se il risultato alla fine è stato negativo. Bravi gli umbri a colpire, quasi a sorpresa, al 26' con il 18enne ivoriano Kouan, libero di insaccare di testa tra Campagnaro e Crescenzi. Ma la reazione del Pescara, ad eccezione del palo esterno colpito da Capone al 45', non c'è proprio stata. Dopo la sterile supremazia territoriale del primo tempo, i biancazzurri hanno mancato di convinzione e le due occasioni più ghiotte della ripresa sono capitate sui piedi del perugino Di Carmine, che al terzo tentativo, al minuto 89, ha fatto centro chiudendo definitivamente i giochi.
A fine gara Zeman vede ancora il bicchiere mezzo pieno, ma è chiaro che le sue sono parole di circostanza: "Ci è mancato solo il gol, altrimenti la nostra non è stata una brutta prestazione. Purtroppo abbiamo esagerato con i tanti cross, che finiscono solo per esaltare i centrali della difesa avversari senza farci risolvere nulla. Sul primo gol del Perugia l'errore è stato di Crescenzi, mentre nel secondo c'era un netto fuorigioco. A me serve solo un altro centrocampista, poi possiamo essere competitivi contro chiunque".
PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Crescenzi, Campagnaro, Perrotta, Mazzotta; Valzania, Carraro, Brugman; Mancuso, Pettinari (53' Cappelluzzo), Capone (61' Baez). All.: Zeman.
PERUGIA (3-5-2): Nocchi; Volta, Dellafiore, Belmonte; Del Prete (80' Gustafson), Kouan, Colombatto, Bandinelli, Pajac; Cerri (71' Bonaiuto), Di Carmine (90' Terrani). All.: Breda.
Arbitro: sig. Pezzuto di Lecce.
Marcatori: 26' Kouan, 89' Di Carmine.
Note: ammoniti Perrotta, Volta, Kouan, Cappelluzzo, Pajac; spettatori 7.409 per un incasso di 47.022 €.