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Sabato, 29 Giugno 2024 15:45

Pescara/omicidio Thomas. L'autopsia, un esame di 6 ore: shock emorragico irreversibile

 I funerali di Thomas a Rosciano, le parole della nonna di Thomas.

L'Autopsia.

Le lesioni che hanno provocato la morte di Christopher Thomas Luciani hanno interessato entrambi i polmoni e hanno provocato uno shock emorragico irreversibile. Si legge su Ansa. Queste le prime informazioni che trapelano dopo l'autopsia eseguita dal medico legale Christian D'Ovidio, alla presenza del collega Ildo Polidoro, perito di parte della famiglia della vittima. Confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, 25. Il ragazzo, stando alle prime informazioni, sarebbe morto rapidamente. L'esame autoptico, definito lungo e complesso, è durato sei ore.

L'unico vero intento è stato "quello di cagionare sofferenza e morte". E' un passaggio del provvedimento con cui il gip del Tribunale dei Minori dell'Aquila ha convalidato il fermo dei due 16enni ritenuti responsabili dell'omicidio di Thomas Christopher Luciani, 17 anni da compiere, brutalmente ucciso con 25 coltellate, domenica scorsa, nel parco 'Baden Powell' del centro di Pescara, per un debito di 250 euro legato allo spaccio di droga.

Per entrambi i ragazzini, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, il giudice ha disposto la custodia in un istituto per minori. Il quadro indiziario, scrive il gip Roberto Ferrari, fa "risaltare come causa determinante dell'azione sia l'impulso lesivo, quello di provocare sofferenza e uccidere un essere umano". Un atroce delitto per 'futili motivi', circostanza che è contestata ai due minori (non la premeditazione)e che se confermata in sede processuale, considerato che per i minorenni non è previsto l'ergastolo, potrebbe portare ad applicare, come da procedura, attenuanti e misure alternative. "Il ragazzo è sotto choc, assente, freddo alle emozioni, ma credo sia normale, è un ragazzino che forse sta capendo di aver fatto una cosa più grande di lui" afferma, al termine dell'udienza di convalida, l'avvocato Marco Di Giulio, che assiste uno dei due minorenni. Intanto, dalle testimonianze dei ragazzini coinvolti, emergono altri dettagli di quel pomeriggio di violenza.

Un atroce delitto per 'futili motivi'

"Non abbiamo pensato a chiamare nessuno, né polizia né ambulanza", ha dichiarato un giovane molto vicino a uno dei due sedicenni sottoposti a fermo. Una testimonianza che conferma come i ragazzi - nonostante fossero tutti a conoscenza dell'accaduto - abbiano lasciato il parco, mentre il corpo di Thomas giaceva tra le sterpaglie, per andare al mare "in tranquillità", dove hanno fumato hashish e scattato foto. In particolare, sul telefono di uno dei due fermati c'è una sua foto in spiaggia, con pugno sul petto e posizione fiera.

Un selfie dopo il delitto scattato alle 18.21 di domenica, con Thomas già cadavere.

E dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza l'atroce giornata di sangue e indifferenza è restituita in fotogrammi: alle 16:54 si vede il gruppetto nel parco, c'è anche Thomas, bermuda e felpa bianca. Poi nel frammento delle 17.21 non lo si vede più. Ma si vede un dei due fermati vestito diversamente: ha avuto il tempo di cambiarsi prima di allontanarsi. Mentre è in corso l'autopsia sul corpo di Thomas - a eseguirla, su incarico del Tribunale dei Minori, è il medico legale Cristian D'Ovidio - prosegue il viavai davanti al parco di cittadini che lasciano fiori e bigliettini.

Rosario Sorrentino, neurologo, "Ci troviamo di fronte alla tragedia della normalità"

"Penso che l'esperienza del lockdown - dice Rosario Sorrentino, neurologo e divulgatore scientifico - sia stata una gigantesca incubatrice che ha slatentizzato, a dismisura, diverse forme di disagio mentale. Con l'abuso dei social fa ritardare, ulteriormente, la maturazione di quella parte del nostro cervello che dovrebbe imprimere un freno, una censura a certi comportamenti, a certe pulsioni. Nel caso specifico, assistiamo a una sorta di condivisione di una progettualità terrificante che mirerebbe a sopprimere, a fargliela pagare in quanto venuto meno a regole o codici molto discutibili, sconfinando così nella tragedia. Persone irreprensibili, insospettabili, che commettono poi azioni allucinanti. Ci troviamo di fronte alla tragedia della normalità".

La nonna: "Ragazzi cambiate questo mondo marcio".

Tanti giovani per l'addio. Chiuso il parco 'Baden Powell' per i troppi curiosi

"Spero che la tua assenza possa essere di monito ai tanti giovani qui presenti, che siano loro a cambiare questo mondo marcio e renderlo un posto migliore". Si legge su Ansa che sulle note della canzone di Ultimo "Rondini al guinzaglio", sono stati lanciati in aria palloncini bianchi e rossi. Tra i presenti alle esequie anche don Antonio Coluccia il prete coraggio di San Basilio di Roma che vive sotto scorta. C'erano, tra gli altri, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il prefetto di Pescara, Flavio Ferdani, il Questore Carlo Solimene, il sindaco di Rosciano, Simone Palozzo. Gli amici di Crox indossavano magliette in sua memoria. Ad officiare la funzione - in paese è stato proclamato il lutto cittadino - l'arcivescovo della diocesi di Pescara Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, e il parroco don Mario Spadaccini.

Tra i momenti più toccanti quello in cui è stato letto il messaggio della nonna di Thomas, che da quando lui aveva tre anni e mezzo lo ha accudito come una madre: oltre al monito sulla necessità di cambiare "questo mondo marcio", la donna ha auspicato che i giovani possano comprendere "l'importanza della famiglia e di quanto essa sia sempre un posto sicuro, un luogo dove poter essere fragili, parlare delle proprie paure e delle proprie insicurezze; crescere e prepararsi alle asperità della vita".

Intanto il parco in cui si è consumata la tragedia è stato chiuso al pubblico con ordinanza del sindaco per evitare il continuo viavai di curiosi.

Masci chiede a Rfi di realizzare un percorso vita nell'area del delitto per destinarla ai giovani e allo sport all'aperto

"Dopo l'omicidio di Christopher Thomas Luciani si apre una riflessione anche sul destino dell'area dove è accaduto tutto, alle spalle e oltre i confini del parco intitolato a Baden Powell. Quell'area, che non rientra nel perimetro del parco, è di proprietà Rfi per cui ho preso contatti con Rfi per chiedere di trasformare quel terreno e di destinarlo ai giovani, realizzando in quel posto un progetto per i nostri ragazzi, magari attraverso la realizzazione di un percorso vita, facendone un luogo di incontro nel verde, per le attività sportive all'aperto, gratuite, per tutti, dove si "coltivino" valori e principi sani, oltre a nuovi alberi. Bisogna agire, cioè, per dare sempre nuove opportunità a chi ha ancora una vita intera davanti, per supportare i giovani, per fornire loro degli strumenti utili, concreti, e un parco attrezzato potrebbe sposarsi bene con questo obiettivo e con il parco attiguo". Sono le parole del sindaco Carlo Masci. "Voglio credere", prosegue il primo cittadino, "che si possa cambiare il corso delle cose, laddove si intravede una impercettibile deriva già scritta per molti ragazzini e intendo essere parte attiva affinché le istituzioni tutte si mobilitino per andare incontro in maniera sempre più operosa alle esigenze di questi giovani, ai loro bisogni, che spesso il mondo degli adulti non riesce ad intercettare. Lo faremo nel nome di Christopher, e sto già facendo predisporre una targa per ricordarlo, ma sono cosciente del fatto che non sia sufficiente apporre una targa davanti al parco per raggiungere tale scopo. Anzi, credo che in questo momento tutti dovrebbero togliersi la casacca politica che indossano per puntare solo e soltanto al benessere della fascia più giovane della nostra popolazione: appuntarsi una medaglia per questo o per quell'altro risultato lascia davvero il tempo che trova, cioè quello di una comparsata sui social, e appare a dir poco desolante a soli pochi giorni dal delitto".

Ultima modifica il Sabato, 29 Giugno 2024 16:37
 

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