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Lunedì, 13 Maggio 2024 10:48

13 Maggio: guarentigie, Madonna di Fatima e Mehmet Ali Ağca

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La parola di oggi è: insistenza

 

Il Santo

Oggi, tra gli altri si ricorda Maddalena Albrici, badessa del monastero agostiniano di Sant'Andrea a Brunate. Figlia del nobile comasco Niccolò Albrici, dopo la morte dei genitori abbracciò la vita religiosa tra le agostiniane del monastero di Sant'Andrea di Brunate e ne fu eletta badessa. Sotto il suo governo, con decreto di papa Pio II del 16 luglio 1459, il monastero di Brunate fu esentata dalla giurisdizione del capitolo della Chiesa maggiore di Como e sottoposto esclusivamente alla visita del vicario generale della congregazione lombarda degli eremitani di Sant'Agostino. Con l'aiuto di Bianca Maria Visconti, duchessa di Milano, eresse a Como il monastero della Santissima Trinità, divenuto indipendente da Brunate nel 1458. Morì nel 1465 dopo una lunga malattia. Le cronache antiche tramandano che, prima di poter essere sepolto, il corpo della badessa dovette rimanere esposto all'omaggio dei fedeli per otto giorni consecutivi per consentire ai devoti di venerare le sue spoglie. Nel 1595 le monache di Brunate si trasferirono in San Giuliano a Como e vi traslarono le reliquie della Albrici.

Soppresso il monastero di San Giuliano, nel 1784 le spoglie furono trasportate nella cappella di una villa a Verzago; nel 1880 furono trasferite nel seminario maggiore di Como e nel 1933 furono collocate sotto l'altare di Sant'Ambrogio in cattedrale. Nel 1998 i resti di Maddalena Albrici furono riuniti e deposti nell'altare a lei dedicato nella chiesa di Sant'Andrea a Brunate. Papa Pio X, con decreto dell'11 dicembre 1907, ne confermò il culto con il titolo di beata. Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 13 maggio.

Il calendario agostiniano ne celebra la memoria il 17 luglio.

I Lemuri: ultimo giorno di celebrazioni 

Con questo nome si designavano dagli antichi Romani le anime dei morti; veniva usato dunque come sinonimo di larvae. Ai Lemuri era dedicata la festa notturna delle Lemuria, celebrata nei giorni 9, 11 e 13 di maggio e che aveva lo scopo di placare le anime vaganti dei defunti e tenerle lontane dalla casa. La cerimonia più importante consisteva nel rito compiuto dal pater familias, il quale gittava dietro di sé, per nove volte, delle fave nere, pronunziando la formula: Manes exite paterni.

Storia

In questo giorno:

Nel 1871 in Italia, il parlamento approva la Legge delle guarentigie che regolò i rapporti tra Stato italiano e Santa Sede. All'indomani della presa di Roma (1870) e dell'insediamento del governo italiano nell'Urbe, il ministro di Grazia, Giustizia e Culti del governo Lanza, Matteo Raeli, ebbe l'incarico di redigere una legge per disciplinare i rapporti tra il Regno d'Italia e la Santa Sede. La legge constava di diciannove articoli e si divideva in due parti. La prima riguardava le prerogative del Pontefice a cui venivano garantite l'inviolabilità della persona, gli onori sovrani, il diritto di avere al proprio servizio guardie armate a difesa dei palazzi vaticani, Laterano, Cancelleria e Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo; tali immobili erano esentati dalla giurisdizione delle leggi italiane, assicurava libertà di comunicazioni postali e telegrafiche e il diritto di rappresentanza diplomatica. Infine si garantiva, con l'articolo 4 della legge, un introito annuo di 3 225 000 lire (pari a circa 15,7 milioni di euro del 2021) per il mantenimento del pontefice, del Sacro Collegio e dei palazzi apostolici. La seconda parte regolava i rapporti fra Stato e Chiesa cattolica, garantendo a entrambi la massima pacifica indipendenza; inoltre al clero veniva riconosciuta illimitata libertà di riunione e i vescovi erano esentati dal giuramento al Re. Al momento dell'approvazione della legge, lo Stato italiano e la Santa Sede non avevano rapporti bilaterali; Pio IX, che si era chiuso nei palazzi vaticani dichiarandosi prigioniero politico in seguito alla breccia di Porta Pia, considerò le norme un atto unilaterale dello Stato italiano e pertanto lo dichiarò inaccettabile. Il pontefice, Pio IX, pur conservando la cittadinanza italiana, poteva godere di una serie di privilegi rispetto agli altri cittadini. Non volle mai accettare una legge unilaterale (fu compilata, infatti, su iniziativa del solo Regno d'Italia) e, a suo parere, eversiva. Rinunciò, inoltre, alla dotazione annua, fissata in 3 225 000 lire. Il 15 maggio 1871, ovvero due giorni dopo l'approvazione della legge, il pontefice emanò l'enciclica "Ubi nos", con la quale veniva ribadito che il potere spirituale non poteva essere considerato disgiuntamente da quello temporale. Nel giugno del 1873 il governo estese anche a Roma le leggi sulla separazione tra Stato e Chiesa (leggi Siccardi e successive), osteggiate dai cattolici intransigenti, e due anni dopo impose pure al clero l'obbligo del servizio militare. Nel 1874, Pio IX ingiunse ai cattolici italiani di non recarsi alle urne e con il famoso non expedit (in italiano: non conviene, non è opportuno) prescrisse di evitare la partecipazione attiva alla vita politica del paese. Lo scontro tra i cattolici intransigenti e i sostenitori della laicità dello stato divenne acceso, e ricco di gesti simbolici, come l'erezione del monumento ad Arnaldo da Brescia nella sua città natale e un busto al Pincio, e il monumento a Giordano Bruno a Campo de' Fiori, sul luogo dove morì bruciato dal rogo. Si aprì quella chiamata Questione romana. La Legge delle guarentigie rimase in vigore fino al 1929, quando furono conclusi i Patti Lateranensi che istituirono la Città del Vaticano.

Nel 1981 Mehmet Ali Ağca tenta di assassinare papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro a Roma. in piazza San Pietro, in Vaticano, da Mehmet Ali Ağca, un killer professionista turco, che gli sparò 2 colpi di pistola ferendolo gravemente. Giovanni Paolo II fu colpito due volte, perdendo molto sangue. Il sicario fu arrestato immediatamente e poi condannato all'ergastolo dalla magistratura italiana. Mesi dopo, il Papa perdonò il terrorista, che ricevette successivamente anche la grazia da parte del Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi e fu infine estradato in Turchia nel giugno del 2000.

Aforisma

Sii veloce come il vento, silenzioso come la foresta, aggredisci come il fuoco, sii inamovibile come la montagna. Sun Tzu

13 Maggio 2024: Beata Maria Vergine di Fatima

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