La stagione del Pescara, iniziata a settembre con un’illusoria vittoria all’Adriatico per 3-1 sulla Juventus Next Gen, si chiude - ironia della sorte - al secondo turno dei playoff con una sconfitta rimediata nello stesso stadio, dallo stesso avversario e con lo stesso punteggio; dopo l’istantaneo vantaggio bianconero di Sekulov, sono i minuti di recupero a riservare le maggiori emozioni: raddoppio ospite di Guerra al 91’, gol di Milani al 97’ per regalare un’estrema speranza ai biancazzurri (ai quali sarebbe bastato anche un pareggio) e sigillo conclusivo al 99’ di Mbangula, la cui esultanza sotto la curva Nord scatena una rissa finale (espulsi Sasanelli e Pedro Felipe).
Svanisce il sogno promozione del Delfino, superato all’ultimo rigore dal Foggia.
Gara letteralmente stregata per i ragazzi di mister Zeman, sconfitti al termine di una incredibile maratona dai rossoneri guidati dall’ex Delio Rossi. La semifinale di ritorno dei playoff di Serie C si rivela una beffa crudele per il pubblico biancazzurro, tornato numeroso a calcare gli spalti dell’Adriatico con oltre 20mila presenti.
Il Pescara, in vantaggio già dopo soli 2’ con un colpo di testa di Cuppone, accarezza a lungo il sogno della finale, ma viene rocambolescamente raggiunto al 97’ (gol di Rizzo) al termine di un recupero che si protrae ben più dei 5’ concessi dall’incerto direttore di gara Monaldi di Macerata. Nel mezzo una marea di occasioni dilapidate dai biancazzurri, con Cuppone e Lescano che mancano più volte il colpo di grazia; al 41’ Brosco centra in pieno la traversa, mentre al 70’ è il VAR ad annullare per fuorigioco la rete siglata da Merola su assist di Delle Monache. Anche il Foggia ha le sue occasioni, ma di certo sarebbero stati i biancazzurri a meritare la vittoria nei tempi regolamentari, prima di essere raggiunti a tempo scaduto.
Nel primo tempo supplementare il Delfino torna in vantaggio con una bella giocata di Desogus, ma il Foggia non muore letteralmente mai e incredibilmente trova un nuovo pareggio al 115’ con Markic.
Il risultato finale di 2-2 bissa quello dell’andata e porta le squadre alla lotteria dei rigori. Sotto la curva Nord vestita a festa, i foggiani Garattoni e Ogunseye sparano il pallone alle stelle, ma il destino è avverso e anche Cancellotti e Aloi falliscono dal dischetto; si va ad oltranza e, dopo il gol del rossonero Rutjens, è Desogus a fallire l’ultimo penalty. Foggia batte Pescara 4-3 ai rigori, dopo il 2-2 al termine dei supplementari; pugliesi in finale con il Lecco (a sorpresa vincente ai rigori sul Cesena), mentre il Delfino rimane dolorosamente in Serie C.
Ancora un pareggio per il Pescara, approdato al primo turno dei playoff nazionali: la gara di andata con il Feralpisalò termina 3-3.
Sofferto pareggio casalingo del Pescara contro la Carrarese (2-2) nel primo turno dei playoff di Serie C, ma il risultato permette comunque al Delfino di accedere al secondo, in virtù del miglior piazzamento in regular season rispetto ai toscani.
Grande protagonista di giornata è il centravanti biancazzurro Iacopo Cernigoi, autore della doppietta che apre e chiude la partita (8’ e 79’): l’ariete mantovano, in prestito dal Seregno, sfrutta tutti i suoi 192 cm e realizza di testa entrambe le reti, spezzando un digiuno di oltre due mesi (ultimo gol nella trasferta di Pesaro a fine febbraio). Nel mezzo le due marcature degli ospiti, a segno con un sinistro di Pasciuti al 21’ e un preciso pallonetto di D’Auria al 34’. Grande paura quindi per i padroni di casa che solo a 11’ dal termine evitano la beffa dell’eliminazione al primo turno contro un’avversaria staccata di ben 20 punti in campionato. Stucchevoli le proteste di Totò Di Natale (ex bomber dell’Udinese e della Nazionale, e oggi tecnico della Carrarese) per un presunto tocco di braccio di Cernigoi in occasione del secondo gol (smentito poi anche dalle immagini): quasi un quarto d’ora di lamentele con l’assistente arbitrale che un uomo della sua esperienza avrebbe, sinceramente, potuto evitare.
Laconico il commento di mister Zauri a fine partita: “La Carrarese ci ha fatto soffrire, ma il passaggio del turno è meritato. Adesso subito la testa al prossimo impegno, fra tre giorni”.
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