Torna alla vittoria il Delfino dopo ben 11 turni di digiuno; l'ultimo successo era infatti datato 10 febbraio (1-0 alla Salernitana, con gol di Brugman): da allora cinque pareggi, sei sconfitte e ben due cambi di allenatore che avevano fatto sprofondare i biancazzurri in zona retrocessione. I tre punti contro i liguri permettono al nuovo tecnico Pillon di respirare un po' prima delle prossime quattro decisive gare contro dirette concorrenti nella lotta salvezza (nell'ordine Ternana, Cesena, Novara e Ascoli): sarà fondamentale conquistare 6-7 punti in questo mini-ciclo di spareggi prima dell'ultima proibitiva trasferta di campionato a Venezia.
Protagonista assoluto del match Leonardo Mancuso, classe 1992, già acquistato dalla Juventus nel corso dell'ultimo mercato invernale: per lui la prima tripletta nel torneo cadetto dopo le 25 reti (tra stagione regolare e playoff) realizzate lo scorso anno con la maglia della Sambenedettese in Lega Pro. Il magico pomeriggio della punta biancazzurra inizia al 13', con la precisa trasformazione di un penalty concesso per fallo su Pettinari; prosegue al 16', quando una sua conclusione a giro sul secondo palo beffa il portiere ospite Manfredini; diviene memorabile al 55', col terzo gol realizzato al termine di una irresistibile azione personale conclusa con un gran sinistro da fuori area.
Il 3-0 provoca però la reazione d'orgoglio dello Spezia, che accorcia le distanze al 66' con una splendida punizione di De Francesco. Quindi inizia lo show al contrario di Capone, subentrato ad inizio ripresa al fantasista Falco. Il giovane attaccante biancazzurro fallisce un facile assist per il liberissimo Pettinari, solo dinanzi alla porta, e sulla ripartenza i liguri trovano la seconda rete con Mulattieri (73'); quindi compie altre leggerezze che causano più di uno spavento alla retroguardia dei padroni di casa, su cui aleggia l'incubo dell'ennesima rimonta subita. Un atteggiamento, quello di Capone, che finisce per indispettire anche il pubblico dell'Adriatico, che col fiato sospeso attende il triplice fischio finale (ben cinque i minuti di recupero concessi dal direttore di gara Ghersini).
Finalmente soddisfatto Bepi Pillon, al primo successo sulla panchina biancazzurra: "Il calcio è fatto di episodi: per questo servono sempre umiltà e concentrazione. Oggi siamo stati perfetti per 70’ ma il finale è stato macchiato da pochi minuti di follia. Di fatto abbiamo sofferto pur essendo avanti di tre reti e avendo sbagliato il quarto gol più volte. Ad ogni modo ci prendiamo questa vittoria, finalmente abbiamo rotto l’incantesimo".
PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Balzano, Coda (85' Fornasier), Perrotta, Fiamozzi; Machin, Brugman, Valzania, Mancuso (86' Baez), Pettinari, Falco (dal 46' Capone). All.: Pillon.
SPEZIA (4-3-1-2): Manfredini; De Col, Terzi, Giani, Lopez; Pessina, Maggiore (46' Augello), Bolzoni (46' Mulattieri); De Francesco; Forte (59' Granoche), Marilungo. All.: Gallo.
Arbitro: sig. Ghersini di Genova.
Marcatori: 13' rig. Mancuso, 16' Mancuso, 55' Mancuso, 66' De Francesco, 73' Mulattieri.
Note: ammoniti Coda, De Col, Fiorillo, Lopez; spettatori 6.924 per un incasso di 42.427 €.