Nel posticipo delle settima giornata il Delfino supera il Carpi e si riporta in testa alla classifica del girone B.
Terza sconfitta consecutiva per il Pescara, superato all’Adriatico anche dal Carpi (0-1).
Continua la crisi nera dei biancazzurri: il nuovo tecnico Epifani incassa il secondo ko casalingo nel giro di tre giorni e il Delfino sprofonda in classifica. La zona playout è distante adesso tre sole lunghezze, ma a spaventare è la totale involuzione di una squadra che non riesce più a segnare. Dopo il 4-2-3-1 schierato contro il Parma (divenuto in corso d’opera anche un 4-2-4), Epifani decide di affidarsi ad un inedito 3-5-2, rivoluzionando anche il volto della squadra (ben 7 cambi rispetto all’undici titolare sabato scorso): segno inequivocabile che mancano ancora le idee chiare sul modulo e sugli interpreti; purtroppo il campionato sta entrando nel suo momento decisivo e la mancanza di esperienza del giovane tecnico alla guida di un club professionistico potrebbe pesare come un macigno su una squadra uscita tramortita dal mercato invernale.
Alla fine del girone d’andata il Delfino occupava una posizione onorevole e guardava con fiducia alla possibilità di rientrare nei playoff; poi la sessione invernale ha privato l’organico di elementi come Benali, Zampano, Ganz, Del Sole e Kanouté, e i nuovi arrivati non hanno finora dimostrato di essere all’altezza dei precedenti. Nelle nove partite finora disputate nel girone di ritorno il Pescara ha realizzato 3 sole reti; nelle prime nove del girone d’andata, ossia contro le stesse avversarie, i biancazzurri erano andati a segno ben 17 volte.
Anche chi è rimasto sembra aver smarrito la sua identità: Pettinari, capocannoniere di inizio stagione, ha siglato il suo ultimo gol a dicembre; Coulibaly, che doveva essere una delle colonne della squadra nel torneo cadetto, è stato autore contro il Carpi di una prestazione pessima, condita da numerosi errori nel palleggio e in fase di rifinitura: praticamente l’ombra del giocatore che lo scorso anno aveva incantato all’esordio nel massimo campionato, richiamando a Pescara osservatori da tutta Italia che per lui avevano azzardato paragoni (in verità un po’ eccessivi) addirittura con Pogba.
Il Carpi sceso in campo all’Adriatico non ha dominato così come il Parma sabato scorso; ma dopo aver trovato il gol con Sabbione, lesto ad anticipare di testa Fornasier, si è difeso con ordine e non ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per portare a casa l’intera posta in palio; vani i tentativi di Brugman nel primo tempo e di Cappelluzzo, Fiamozzi e Falco nel secondo. Mancuso, subentrato nella ripresa (così come Cocco e Falco), è il più generoso tra gli attaccanti, ma da solo non riesce a pescare il jolly. Delusi gli spettatori, che lasciano lo stadio paventando il rischio di una seconda clamorosa retrocessione consecutiva; in effetti, concluso il ciclo di partite definite sulla carta “abbordabili”, il Pescara è atteso adesso da gare assai più impegnative (in trasferta ad Avellino contro una diretta concorrente per la salvezza, poi match casalingo contro la capolista Empoli, quindi doppio impegno esterno a Brescia e Palermo). Urge un immediato cambio di rotta per scongiurare davvero il peggio.
PESCARA (3-5-2): Fiorillo; Perrotta, Coda, Fornasier; Fiamozzi, Coulibaly, Brugman, Machin (79' Falco), Balzano; Cappelluzzo (72' Cocco), Bunino (58' Mancuso). All.: Epifani.
CARPI (3-5-1-1): Colombi; Capela, Poli, Ligi; Di Chiara, Sabbione, Mbaye, Garritano (66' Concas), Pachonik (75' Bittante); Jelenic (46' Verna); Melchiorri. All.: Calabro.
Arbitro: sig. Serra di Torino.
Marcatore: 11' Sabbione (C).
Note: ammoniti Mbaye, Ligi; spettatori 6.111 per un incasso di 34.821 €.
di Massimo Sanvitale
Domani, con inizio ore 15:00, il Pescara sarà ospite del Carpi al Cabassi, per una partita dalla mille insidie. Mister Calabro, all’esordio in serie B, ha già preparato la squadra per non lasciare profondità ai biancazzurri: scelta saggia e ad oggi di complessa soluzione per Zeman.
Il Carpi non senza sofferenza batte il Città Sant’Angelo 28-25 avvicinando l’obbiettivo semifinale diretta. Restano immutate le aspirazioni degli abruzzesi per la Final Four